Indian Wells e le sorelle Williams, stessa storia con due finali diversi

TENNIS – INDIAN WELLS – Di Diego Bonomo – È stato un percorso interiore lungo e travagliato, ma alla fine lo strappo tra Serena Williams ed il torneo di Indian Wells si è finalmente ricucito.

Dopo 14 anni di assenza, la numero uno del mondo sarà ai nastri di partenza del torneo californiano, mentre la sorella Venus ha rifiutato la wild card offertagli dagli organizzatori, che fino all’ultimo hanno provato ad avere entrambe le sorelle.

Quella tra la famiglia Williams ed Indian Wells è una storia di razzismo, offese, rancori ed infine perdono, una storia che ha il suo inizio nel marzo 2001. Entrambe le sorelle Williams superarono i quarti di finale ed avrebbero dovuto affrontarsi in semifinale in uno scontro fratricida. Ma, come sostengono i maligni, la semifinale si trasformò in una scelta presa a tavolino dal clan Williams. Venus, causa tendinite, non scese in campo e lasciò via libera alla sorella minore, che quindi potè godere di un giorno di riposo in più rispetto all’avversaria, Kim Clijsters, che invece aveva dovuto faticare parecchio per battere l’allora numero uno, Martina Hingis.

A buttare benzina sul fuoco ci pensò Elena Dementieva, battuta ai quarti da Venus. Secondo la tennista russa fu papà Richard a decidere quale delle due sorelle avesse dovuto giocarsi il titolo. Il giorno della finale per Serena e per la sua famiglia fu un calvario. Per tutta la partita la giocatrice di casa fu subissata da urla e fischi di disapprovazione, oltre che da pesanti offese a sfondo razzista per lei e per la sua famiglia. Nonostante tutto, spinta da un moto di orgoglio interiore, riuscì a vincere la partita. Ma da allora né lei né Venus hanno più messo piede nei campi di Indian Wells.

Per Serena è stata una ferita difficile da rimarginare. Anche perchè, come lei stessa ha sottolineato, quel posto rappresentava per lei qualcosa di particolare: è stato il torneo dove ha vinto il primo match da professionista nel 1997 e dove ha ottenuto la prima grande vittoria, nel ’99 in finale contro Steffi Graf. “È stato difficile per me – ha detto la Williams ­ dimenticare le ore passate a piangere nello spogliatoio di Indian Wells dopo aver vinto e rientrare a Los Angeles con la sensazione di aver perso la partita più importante, non una partita di tennis ma una battaglia molto più importante, per l’uguaglianza”.

Adesso però Serena ha messo da parte i rancori e si sente pronta per ritornare sui campi californiani. “Sono arrivata ad un punto della mia carriera in cui non ho più nulla da dimostrare”, ha detto la numero uno, convinta anche dalle tante rassicurazioni arrivate dalla Wta e dai vertici del torneo. Una prima telefonata interlocutoria era arrivata subito prima delle finals di Singapore attraverso Stacey Allaster, ceo della Wta. Dopo è toccato a Raymond Moore, ceo di Indian Wells, ma la chiamata più importante l’ha “pretesa” da Larry Ellison, multimilionario patron di Oracle e proprietario del torneo dal 2009. “Serena, farò di tutto per farti sentire benvenuta ad Indian Wells e per metterti il più possibile a tuo agio”, gli ha assicurato Ellison.

Questo suo ritorno ad Indian Wells è, peraltro, condito anche dall’impegno sociale della tennista, che sta sostenendo con una campagna la EJI, Equal Justice Initiative, un’organizzazione che garantisce sostegno legale a coloro che non hanno ricevuto un equo e corretto trattamento dalla giustizia. Donando, infatti, 10 dollari si ha la possibilità di vincere un viaggio ad Indian Wells per assistere a bordo campo al primo match di Serena, ma anche la possibilità di vincere una sua racchetta e poter rispondere ad un suo servizio durante l’allenamento. È questa forse anche una forma di riscatto che Serena si sta prendendo, dimostrando di essere in grado di mettere da parte quanto accaduto ed anzi di ricompensare con l’altruismo una forma di torto subita.

Al contrario di Serena, invece, Venus sembra non aver ancora messo da parte i rancori. Anche per lei è arrivata una wild card, ma la tennista ha rifiutato. Evidentemente Venus non vuole compromettere il suo finora ottimo 2015 esponendosi ad eventuali episodi spiacevoli. Sulla scelta di Serena, invece, Venus non è voluta entrare in merito. “Serena mi ha detto che avrebbe giocato ad Indian Wells ed io le ho detto che andava bene. Non ho per nulla influito o peggio ancora ostacolato quelle che sono e restano le sue scelte”, ha dichiarato la maggiore delle sorelle Williams, confermando di fatto che tra le due c’è stato un confronto di opinioni sulla partecipazione al torneo. Per lei, la storia con Indian Wells potrebbe essersi interrotta definitivamente nel 2001.

Serena, invece, ha ben altro in mente. “Indian Wells è stato un momento cruciale della mia storia, come io lo sono stata nella storia del torneo. Insieme possiamo scrivere un finale diverso”. E quando Serena si mette in testa una cosa, il finale lo conosciamo tutti.

 

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