Wta Finals Singapore / Serena Williams: «Perdere quel match mi è servito, so cosa devo fare»

TENNIS – Dalla nostra inviata a Singapore Angelica Fratini

Serena Williams è la prima giocatrice a vincere il titolo delle WTA Finals per tre anni consecutivi, dopo Monica Seles che realizzò il tris dal 1990 al 1992. Un altro record per l’americana, un altro titolo nella sua bacheca. Di seguito i momenti più interessanti della sua conferenza stampa.

Le differenze fra oggi e il match perso nel round robin.

«L’altra volta avevo fatto molti errori gratuiti. E sapendo che lei ha la capacità e l’abilità di giocare così bene, sapevo di dovere innalzare il mio gioco. Sapevo di dover giocare molto meglio e ovviamente mi aspettavo di essere una giocatrice migliore di quella vista nei primi giorni».

La finale, un giorno diverso.

«Quando ho vinto il mio primo game di servizio, mi sono sentita bene. Mi sono detta “Ok è stato un game lungo, combattuto. L’altra volta l’avevo perso, quindi oggi potrà essere diverso. Lei ha dato tutto e questo è tutto quello che poteva fare oggi. Lei ha fatto del suo meglio, io ho fatto del mio meglio. Non credo che nessuna delle due fosse fresca…io certamente no. Soprattutto a 33 anni».

La soddisfazione di giocare subito contro la stessa avversaria dopo averci perso.

«Sì, è una bella sensazione. Ma perdere quel match è stato anche un bene, perciò ora so cosa aspettarmi per il prossimo anno. Ora so su cosa dovrò lavorare quando inizierò la preparazione».

Se ha mai pensato che Simona Halep potesse perdere volontariamente contro Ivanovic per eliminarla.

«No. Assolutamente no. Questo non è il modo in cui noi, giocatrici della WTA giochiamo. Noi diamo sempre tutto. Simona in quel match ha dato tutto quello che aveva. Non credo che la possibilità di perdere le sia mai passata per la mente. Se avesse vinto tre match, avrebbe avuto più soldi e più punti per la classifica. E’ un ottimo incentivo per dare il meglio».

Un anno di alti e bassi.

«E’ stato un anno difficile per me. Non credo di avere mai avuto in una stagione così tanti alti e bassi. Ho iniziato bene con Brisbane, poi non bene in Australia, ancora bene a Miami. Tutto un su e giù. Ho concluso bene l’anno. Ho avuto un paio di infortuni allinizio dei tornei in Asia. Ma sono lieta di essere venuta a Singapore e di essere stata capace di chiudere bene la stagione. Come inizi l’anno è come lo chiudi, vero?».

Concludere l’anno con una vittoria.

«E’ fantastico. Non mi aspettavo di terminare l’anno in questo modo. Ero già contenta di essere qui. Ad un certo punto ho pensato che il mio ultimo match sarebbe stato quello contro Genie Bouchard, ed ero stata felice di averlo vinto. Vincere il torneo rende tutto molto più dolce e da grande soddisfazione. Non è stato il mio miglior anno ma sono felice di aver vinto un altro titolo».

L’assegno di due milioni di dollari o un’orchidea con il proprio nome.

«Sicuramente è più importante l’orchidea. Io amo i fiori. Sono molto emozionata. Si chiama Orchidea Serena. E se avessi potuto sceglie un nome l’avrei chiamata… Orchidea Serena».  

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