Roberta Vinci: Top 10? Ci riprovo il prossimo anno

Dopo la veloce cerimonia del sorteggio per il tabellone di doppio del Wta Championships 2013, dove Sara Errani e Roberta Vinci, coppia numero uno del ranking, sono state sorteggiare per giocare la semifinale contro le russe Vesnina-Makarova, abbiamo parlato con Roberta Vinci del suo ottimo 2013.

 Ti sei qualificata per il doppio e ha sfiorato la qualificazione in singolo per il Wta Championships: 

Giocare singolo e doppio sarebbe stato il massimo, peccato non essere riuscita in singolo. Peccato ma oramai è acqua passata, si pensa al doppio. Io ha fatto il possibile per qualificarmi. Non ci sono riuscita, ma non la prendo come una sconfitta, perché ad inizio anno non avrei mai pensato di lottare per un master. L’anno scorso ho finito al sedicesimo posto e mi ero detto che riconferma questo bellissimo anno non sarebbe stato facile. Alla fine del 2013 invece  il mio ranking sarà migliore dello scorso anno e sono orgogliosa di questo. Ci speravo di poter entrare nelle top 10, ma pazienza”.

 Obiettivo top 10 per il prossimo anno?

“ Sì, assolutamente. Ma non dipende solo da me, ci sono anche le altre. Io devo pensare a me stessa e cercare di dare il massimo.“

 Il sorteggio si è divertito: le vostre avversarie dovevano essere quelle della sfida di Fed Cup.

”Invece ce la giochiamo qua! Avversarie difficili, l’ultima volta ci abbiamo perso, ma è un master e certamente daremo il massimo e speriamo questánno vada bene e di ribaltare il risutlato dello scorso anno (ndr: Errani Vinci furono battute da Petrova e Kirilenko in semifinale).

 La formula del Wta Championships per il prossimo anno prevede 8 coppie per il doppio.

“Forse si riuscirà a qualificarsi prima e giocare un po’ di meno. E comunque credo che sarà anche più divertente. Qui giochi una partita e se perdi… ciao ti sei giocato un master così. Non ti da la possibilità di recuperare. Comunque detto questo speriamo di qualificarci anche il prossimo anno, sarebbe la terza volta”.

 Come giudichi  questo tuo 2013?

“Un anno positivo. Sono partita bene, ho avuto un calo dopo la Fed Cup.  Stoccarda e Madrid non li ho giocati bene. Ma non si può giocare bene tutto l’anno. Sono contenta di non avere avuto grossi infortuni e di aver potuto giocare singolo e doppio. Tante partite. Certo poteva esserci la ciliegina sulla torta entrando nelle prime dieci, ma si spera l’anno prossimo”

Hai avvertito la pressione di essere vicino ad entrare nelle top 10?

“La pressione l’ho avvertita di più nel ultimo periodo. Qualsiasi persona che parlava di Robera Vinci diceva deve diventare top ten, deve entrarci. Ultimamente l’ho avvertita molto di più che, per esempio, a Wimbledon. Lì non sentivo questo tensione. Forse anche perché all’ultimo mi stavo giocano l’entrata al master con le riserve e la possibilità di essere top 10. Io comunque credo che uno arriva ad essere top 10 quando meno se lo aspetta. Più lo vuole, più lo vuole, più lo vuole e invece, magari per un caso, non ce la fa. Ma ci entrerò. Meglio tardi che mai. Se vincevo la partita con la Pennetta agli Us Open lo ero già e mi qualificavo anche per il master”.

Scherziamo un po’, ma almeno la cena Flavia Pennetta te l’ha pagata?

“Ma che! Sta tirchia!” e  si fa una risata.

 Serena Williams ha 32 anni numero uno e domina, tu fisicamente a 30 anni giochi singolo e doppio e sei in gran forma.

“Mi alleno sì, ma non ho cambiato molto la preparazione in questi anni. Giocare tanto, tutte le settimane sia in singolo e in doppio… si avverte la stanchezza. Quando entri in campo, anche quando giochi il doppio, dai sempre il massimo ed è un dispendio di energie notevole. Io a trentuno anni…”  ci pensa su un momento “No, trenta! No, scusa ho trenta anni! Insomma si fa fatica, però fino a quando le cose vanno bene e ci si diverte, e giocare il doppio con Sara è un divertimento, non mi pesa giocarlo.  L’anno prossimo vediamo come andrà. Vediamo dove giocare il doppio. Bisognerà fare qualche settimana pausa, concentrarsi anche sul singolo. E trovare il tempo per fare qualche richiamo fisico per stare bene tutto l’anno”.

 Preferiresti avere più pause durante l’anno, per esempio un paio di settimane dopo gli slam oppure preferisci il break di otto settimane a fine Ottobre?

“Non ci ho mai pensato. Ovvio che alla fine della stagione pensi ah finalmente otto settimane. Poi dopo inizi la preparazione e dopo quattro giorni che ti alleni non ne puoi più e vorresti subito andare in Australia. Poi vorresti la vacanza lunga e pensi bello 8 settime di break, ma dopo qualche giorno non ne può più. Io  mi stufo subito e cambio idea spesso. Sinceramente non saprei”

 Jelena Jankovic ha detto che ha a 28 anni ha ritrovato il piacere di giocare, possiamo dire che l’età si è allungata e si migliora sempre?

“Uno non smette mai di migliorare, anzi! Finché la testa e il fisico lo consente potresti giocare quanto puoi. Se stai bene mentalmente, è facile allenarsi giocare, divertirsi e non pesa. Bisogna fare le scelte giuste. Bisogna essere bravi a gestire tutto questo”

L’esperienza aiuta ad non abbattersi troppo dopo una sconfitta?

”Con l’esperienza le sconfitte sono meno dure. Le comprendi meglio. Io in questo sono molto migliorata. Puoi perdere in maniera brutta e ti rimane l’amaro in bocca. Ma le gestisci meglio. Ci sono rimasta male di non essermi qualificata per il Wta Championships, ma certo non mi taglio le vene”.

 Per finire con una nota più leggera: quali sono state le partite più belle che hai giocato in questo 2013?

“Contro la Kuznetsova a Dubai sicuramente. E poi con la Stosur sempre a Dubai. Ho giocato bene, sì quello è stato il torneo dove ho giocato, non dico il torneo perfetto, ma ho giocato veramente bene”.

 

Dalla stessa categoria