Quando parla Serena MODESTIA A PARTE…

IO SONO UNA WILLIAMS

Modestia, sostantivo femminile non presente nel dizionario della vincitrice di Wimbledon. A chi le chiedeva, a metà della settimana londinese, se avesse fiducia in se stessa, la Sister così rispondeva: «Io sono Serena Williams, ho fiducia». E dopo aver messo il quinto sigillo sul torneo le hanno chiesto: se 15 anni fa ti avessero detto che avresti vinto 5 titoli a Wimbledon cosa avresti risposto? «Ci avrei sicuramente creduto. Avrei detto: ok, fantastico».

 

PARIGI VAL BENE SABINE

La tedesca Sabine Lisicki ha ricordato a tutti la sua predilezione per battere a Wimbledon le vincitrici del Roland Garros. Per tre volte in quattro anni ha mandato a casa Kuznetsova 2009, Li Na 2010 e  Sharapova 2012.

 

LA CHIMERA SHARAPOVA

Maria Sharapova per molti era la favorita del torneo, incluse le agenzie di scommesse inglesi. Il che deve sempre ricordarci come di tennis femminile in pochi ci capiscano.

 

LA CARICA DEI 101

Wimbledon quest’anno non era un posto per giovani. Non solo sulle tribune del Centre Court (il costo dei biglietti certo non aiuta) ma soprattutto in campo. La somma degli anni delle vincitrici di singolare (Serena), doppio (sorelle Williams) e misto (Liza Raymond in coppia con MikeBryan)  è stata di 101 anni.

 

CAMPO DUE vs. SERENA

Continua la battaglia, iniziata lo scorso anno, fra  Serena, organizzatori e Campo 2. Nella prima settimana l’americana per due volte a giocato su questo campo. La prima a mala pena ha trattenuto la rabbia: «Non parlo del campo 2. non sono dell’umore». La seconda volta dopo che all’uscita dal campo era stata circondata da fans urlanti,  trattenuti a stento dalle forze dell’ordine, ha preferito usare tutta la sua ironia: «Forse è questa la ragione per cui continuano a farmi giocare su quel campo, sanno che posso cavarmela da sola».

 

CADUTO DAL MONTEPREMI

Gilles Simon si caccia da solo nei guai affermando che le donne non dovrebbero avere lo stesso montepremi degli uomini, perché il tennis maschile attira più di quello femminile. Serena gli ricorda prima di tutto di guardare il calendario: «Questa situazione fa tanto anno 2000, ma siamo nel 2012», e poi la stoccata… «Non merito di meno perché io ho le tette e loro no». Infine, il colpo di grazia, firmato Sharapova: «Ci sono più spettatori nei miei match di quanti ne abbia mai visti Simon».

 

GOLDEN SHVEDOVA

Yaroslava Shvedova sarà ricordata a Wimbledon per aver realizzato il Golden Set, cioè ha vinto un set 6-0 vincendo tutti e 24  punti. Era talmente concentrata che non se n’è resa conto. è stato il suo coach a dirglielo. L’altra protagonista  del 6-0  è  stata Sara Errani.. Ma lei ne avrebbe fatto volentieri meno.

 

CHI HA VISTO KIM?

Kim Clijsters era a Wimbledon. Non lo hanno notato in molti, ha perso al quarto turno contro la tedesca Kerber, sul campo n.3 rimediando la miseria di due game.  Non so, ma sarebbe stato carino darle un campo meno “periferico” per il suo ultimo Wimbledon.

 

AGA CONTRO TUTTI

Su Agnieska Radwanska nessuno puntava mezzo centesimo. E lei è arrivata in finale. Sulla sua finale le puntate erano su quanti miseri game sarebbe riuscita a racimolare. E lei, soprannominata “tartaruga ninja”, ha vinto un set. Era dal 2006, quando Mauresmo vinse contro Henin, che la finale femminile non si concludeva in tre set.

 

LA PAZIENZA DI VIKA

Signorina Azarenka che giornata pessima per lei… Le chiedono dopo aver perso la semifinale del singolare e quella del misto. La risposta: «Grazie per avermelo ricordato e aver cercato di demoralizzarmi, ma credo di aver avuto una ottima prestazione, solo un po’ sfortunata».

 

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