Panatta: “Italia squadra di campioni, ora si torni alla Davis di una volta”

“Doveva essere la Coppa di Sinner e Musetti, di una nuova finale tra Sinner e Alcaraz. Non è successo, ma alla fine ha vinto la squadra che più delle concorrenti aveva altri giocatori pronti a diventare protagonisti, campioni anch’essi”. Lo scrive Adriano Panatta nella sua rubrica sul Corriere della Sera. “Berrettini e Cobolli hanno ottenuto un risultato che nemmeno nelle precedenti due vittorie era stato così rotondo. Hanno messo in campo testa, fisico e cuore, e sono queste, ancora oggi, le armi che servono in Coppa. Due grandi combattenti che mi auguro di ritrovare così, tali e quali, anche nei grandi tornei”.

“Coltivo però la speranza che la Coppa possa ancora trasformarsi e ritrovare tutto l’incanto sportivo che aveva una volta, che veniva dai confronti tra nazioni disposte a mettere in campo tutte le forze migliori. Mi fanno sperare le dichiarazioni rilasciate da Sinner e Alcaraz, entrambi catturati dall’idea di giocare la Davis com’era una volta. Era una Coppa, quella, che metteva in campo tutti i giocatori più forti. Sempre. Questo non avviene più ed è un peccato. Dicono, Jannik e Carlos, di cercare nuove soluzioni, magari di giocarla ogni due o tre anni, ma di riportarla alla sua antica natura, con i match in tre giorni. Faccio mia la loro proposta, spero abbia un seguito, e che Atp e Itf puntino, insieme, non a svendere al miglior offerente, ma a proteggere una delle espressioni più belle del nostro sport”.

Dalla stessa categoria