Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
05 Giu 2025 17:55 - Roland Garros
Sabalenka tira giù Swiatek dal trono: Aryna in finale a Parigi
di Diego Barbiani
[1] A. Sabalenka b. [5] I. Swiatek 7-6(1) 4-6 6-0
Aryna Sabalenka è di nuovo in finale Slam, la terza consecutiva. Vittoria di grande valore per la numero 1 del mondo, che ha saputo superare Iga Swiatek nella semifinale “nobile” del Roland Garros al termine di un match durato circa due ore e mezza e che ha significato il quinto successo in carriera per lei su 13 confronti diretti contro la polacca ma soprattutto ha messo fine alla serie di 26 vittorie consecutive della numero 5 del seeding nello Slam parigino.
Un 7-6(1)4-6 6-0 che pesa, soprattutto per come Swiatek sia crollata nel parziale decisivo dopo aver dato battaglia per due set in una giornata dove tante condizioni le erano sfavorevoli. Era dal 2021 che non perdeva al Roland Garros, escludendo ovviamente la semifinale Olimpica, ma oggi era nella giornata “peggiore” perché in una sfida già senza alcun bisogno di presentazioni e spiegazioni sui pericoli che può affrontare, il meteo ha inciso con un maltempo che ha costretto gli organizzatori a chiudere il tetto e ha dimostrato già più volte che sebbene il Philippe Chatrier sia un po’ casa sua, col tetto chiuso nascano dinamiche che non fanno rendere al meglio il proprio gioco.
Non ha perso per questo, ma ricordando la partita contro Naomi Osaka un anno fa e in generale l’intera prima settimana 2024 la terra molto più lenta e alta umidità annullasse buona parte dell’efficacia dello spin esasperato che mette sui suoi colpi col dritto, limitando il rimbalzo e la spinta e concedendo molto più tempo alle avversarie. Sabalenka non doveva farsi pregare e ha passato praticamente l’intera partita ad aggredire la palla con enorme efficacia finché a inizio del terzo set Swiatek, mancata un’occasione col rovescio sul 30-30, ha allentato la presa e ha visto l’avversaria scappare definitivamente con un parziale finale di 16-2 che racconta tanto di quanto fossero entrambe al limite e appena una ha tolto il piede l’altra ha salutato.
Iga per vincere doveva anzitutto puntare su una buona percentuale di prime palle (indicativamente almeno il 65%, ovvero due prime su tre punti) e invece nel primo parziale ha lottato come nelle ultime partite attorno al 50/55%. In tutto il primo set ha vinto appena 15 punti alla battuta e a un certo punto i dati la vedevano commettere 13 errori gratuiti contro i soli due dell’avversaria. Eppure, ritrovando quella voglia di non mollare che l’aveva sempre contraddistinta, stava quasi per “rubare” il parziale d’apertura ed è riuscita di forza a prendersi il secondo. Quelle due ore sono la cosa migliore: Iga riusciva a cancellare i suoi difetti con un carattere enorme, cancellando la fase iniziale grazie a un dritto che viaggiava profondo e un rovescio che la sosteneva.
Dopo sei game in cui sembrava non vedere palla e correre lungo il campo, ha trovato la forza di reagire e sul 2-4 è andata 40-0 con più intensità fin dalla battuta per tenere, al sesto punto, il primo game al servizio della sua partita. Sabalenka, di contro, ha pagato le occasioni sprecate: 3-0 30-0, poi 4-1 40-30. Aryna non guidava più, aveva fatto un mezzo passo indietro e rincorreva le trame di Iga, finalmente capace di muovere la palla forzando ma raccogliendo punti e vincendo game tirati fino addirittura al sorpasso del 5-4. Fosse riuscita a vincere quel set, sarebbe forse stata l’ora più bella della sua stagione sportiva. C’è andata vicina, ma non abbastanza: è riuscita a recuperare immediatamente un nuovo break di ritardo, sul 5-6, ma nel tie-break è stata dominata per 7-1. In compenso, però, ha saputo crescere con la prima di servizio nel secondo parziale e, guarda caso, non ha praticamente più concesso occasioni: quasi il 70%, due punti persi alla battuta dal 2-1, masssimo sforzo e set preso 6-4. Quanto stava consumando mentalmente, e fisicamente, però si è presentato appena ha mancato la chance sullo 0-1 30-30. Sfuggitole quel game è di fatto finita la partita.
Il risultato del set decisivo ha pesato, perché Sabalenka con ancor più vantaggio e libertà, scrollandosi dalle spalle molta della pressione accumulata ha dilagato come mai nella loro rivalità. E ora potrà cercare quel quarto titolo Slam sfuggitole di un soffio a Melbourne, con anche la chance del primo titolo al Roland Garros quando sabato pomeriggio sfiderà Coco Gauff o Lois Boisson, con i favori del pronostico quasi tutti dalla sua.
In una giornata particolare, da un lato abbiamo avuto la numero 1 WTA vittoriosa sulla sua grande rivale e sul terreno che Iga sceglierebbe per sfidare chiunque, con possibile smacco al regno dell’ex leader mondiale, dall’altro c’è la sensazione che, malgrado tutto, oggi si siano ritrovate contro le migliori giocatrici che il circuito ora femminile possa offrire. Forse la sensazione sarà durata un paio di set e svanita in quel rapido parziale conclusivo, ma la differenza di condizione e fiducia maturata da Aryna in questi mesi ha pesato, come anche l’enorme dispendio di energie profuse da Iga nel gestire condizioni a lei sfavorevoli. Swiatek sarà numero 7 del mondo da lunedì prossimo, con altre due posizioni perse, ma il cammino in Francia ha visto finalmente successi pesanti e atteggiamenti giusti in campo. E da ora, con pochissimi punti in uscita fino a fine anno, potrà cominciare la sua risalita.