Roland Garros, perché in finale vincerà Alcaraz

Siamo alla resa dei conti. Numero 1 contro numero 2 al centro del ring. Proprio come sarebbe piaciuto a caro Rino, che se la godrà da lassù…
E messe le carte in tavola tutti si chiedono chi dei due la spunterà. Entrambi hanno vinto tutte le finali slam a cui hanno partecipato. Ma uno dei due verso le 18 di domenica si ritroverà inesorabilmente con un 1 alla voce “sconfitte”. E lo sport più praticato al mondo sul divano, il pronostico, non può che portarci tutti a chiederci quali siano i punti di forza che faranno pendere l’ago dalla bilancia o dall’una o dall’altra parte. Sarà Spagna?

Alcaraz ha dalla sua varie carte su cui puntare e che farà sicuramente valere domenica pomeriggio:
– come nei vari slam in cui ha vinto in precedenza, ha giocato spesso coi suoi avversari come al gatto col topo. Distraendosi per poi dare le spallate che bastavano o lasciando “sfogare” i suoi avversari (come con Musetti) per poi mollare lì un (per lui eh…) perentorio “Mobbastaperòeh…” e salutare gentilmente alla Coppi. Certo, con Sinner potrebbe non essere sufficiente, ma resta il fatto che quando Carlitos entra in quella che negli USA viene definita “The Zone” va in un luogo dove pochi eletti possono entrare, toccando picchi qualitativi di tennis che altri, purtroppo anche Sinner, si sognano;
– il Carlos di inizio stagione è uno sbiadito ricordo. Dal rosso si è cominciato a vedere un altro tipo di giocatore e Roma, con la vittoria proprio su Sinner, potrebbe avergli dato le conferme di cui aveva bisogno, proprio in vista di una finale con il numero 1;

– finora si è visto sempre un Carlitos un po’ distratto, quasi in vacanza a tratti, che quado serviva alzava il livello (sebbene già in semifinale contro Musetti si sia visto un Signor Alcaraz…). Eppure nelle finali il discorso con lui cambia sempre, specialmente se poi di fronte si trova Sinner, col quale riesce sempre ad esprimere il suo miglior tennis. Quasi come se avesse proprio bisogno dell’altoatesino per “divertirsi”;

– Alcaraz è forse l’unico al momento che sia per ritmo (se riesce a rimanere nel match) che per tasso tecnico, può essere persino superiore a Sinner. Tra loro e il resto della truppa ci sono almeno il Pacifico e l’Atlantico, basti chiedere a un certo Djokovic, che ieri ha speso sette camicie per perdere 3 a 0 contro una versione di Sinner alquanto “ordinaria”. Come detto i colpi e la sua capacità dello spagnolo di alzare il livello fino a “colà dove si puote ciò che si vuole” possono essere irraggiungibili anche per la volpe di Sesto Pusteria;
– gli ultimi quattro scontri diretti dicono Spagna, per un Alcaraz che non perde contro Sinner da Pechino 2023 e vincendo domenica potrebbe mettere dei seri dubbi nella testa del numero uno in vista dei prossimi tornei e della loro rivalità in generale. Perché se è vero che Sinner ha vinto 47 delle sue ultime 49 partite (mostruoso), indovinate con chi ha perso le altre due?
– sarà la seconda finale a Parigi per Carlitos, da campione in carica. E anche se Sinner non è un verginello in fatto di finali slam, avere già vinto un determinato slam, nella testa del vincitore, dà sempre un pizzico di fiducia in più e di pressione in meno.

Insomma, il numero 1 resta Sinner, e lo sarà anche dopo domenica, ma Alcaraz ha tutte le carte in regola per mettere il dubbio nella mente di tutti di chi effettivamente lo sia…

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