Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
[8] L. Musetti b. [15] F. Tiafoe 7-2 4-6 7-5 6-2
A volte i sogni si avverano, Lorenzo Musetti è il primo semifinalista dell’edizione 2025 del Roland Garros. Se Zverev battesse Djokovic sarebbe anche numero 5 del mondo, un risultato oscurato dal fenomeno Sinner ma che rimane eccezionale. C’è da dire subito che questa semifinale vale più di quella di Wimbledon, che era sembrata decisamente occasionale, considerati gli avversari affrontati ma anche la qualità del gioco di Musetti. Non che giocasse male, sarebbe una specie di bestemmia, ma l’efficacia del gioco di Musetti è stata a lungo condizionata dalla tenuta del dritto. E in effetti il vero miglioramento, quello che ha condotto Musetti ancora alle soglie di una finale Slam, è proprio quello del dritto. Musetti ha conservato intatte tutte le sue qualità, la straordinaria sensibilità di mano, la tenuta del rovescio monomane, una notevole agilità; e a questo bagaglio ha aggiunto un servizio più efficace ma soprattutto un dritto in grado di dargli dei punti “facili”.
Contro Tiafoe non è stato semplice, perché Frances è un mattochio che però ogni tanto decide di stare con la testa nella partita. Così lo statunitense ha subito lo show della prima mezz’ora ma poi ha compreso un certo rilassamento di Lorenzo e ha brekkato in apertura di secondo set. Musetti ha avuto subito la possibilità di recuperare ma Tiafoe è stato bravo e attento ad annullare, anche con dei delicati dropshot, tutte le occasioni di Musetti. A quel punto lo statunitense ha cominciato a muovere Musetti e a stare attentissimo al servizio, cosa che gli ha fatto incamerare il secondo set.
Musetti sembrava molto preoccupato, anche perché il dritto non era così efficace come contro Rune, ma – altro indizio di trovata maturità – si aggrappava anche lui al proprio servizio, in attesa di tempi migliori. Proprio in chiusura di set Musetti alzava improvvisamente il livello e sotto 15-30 sul 5 pari, in una situazione quindi decisamente pericolosa cominciava un mini show, condito da dritto chiuso in pressing, smash, ace, e grande recupero vincente su una palla corta che era anche il set point. Il tutto intervallato, va detto, da tre errori di Tiafoe, che passate le due ore faceva fatica a tenere in campo la prima. Era sostanzialmente la fine della partita, perché Musetti volava sul 3-0 e Tiafoe non era più il giocatore delle prime due ore, tanto da perdere un ulteriore servizio sul 2-5.
Bella partita alla fine e giornata di festa quindi, come ormai capita spesso al tennis italiano, anche se a volte i cantori finiscono per esaltare anche successi vagamente improbabili. Questo però no, questa è una grande impresa, e Lorenzo Musetti se l’è meritata tutta. Che importa che venerdì ci sarà quel satanasso spagnolo?