Roland Garros: esordio vincente per Djokovic e Zverev, disastro Medvedev

Il serbo e il tedesco superano facilmente i loro primi ostacoli, subito fuori il russo

Inizia con un triplo 6-3 contro lo statunitense Mackenzie McDonald il Roland Garros 2025 di Novak Djokovic. La caccia allo Slam numero 25 di Nole prende il via senza ansie: il numero 98 del mondo non ha creato alcun grattacapo al fresco “centenario”, reduce dal successo nel torneo di Ginevra. “Sto cercando di vincere il 25esimo Slam da un po’ – aveva detto il serbo nella conferenza pre-partita di ieri -, ma dopo il titolo di Ginevra mi sento più fiducioso. Sento più positività nel mio tennis e avevo bisogno di raggiungere un livello tale da poter pensare a un torneo come il Roland Garros. Ho ancora grandi obiettivi, grandi ambizioni”. Serviranno test più probanti per capire le vere condizioni di Djokovic sulla terra in un match tre su cinque, anche se difficilmente il suo avversario di secondo turno – il vincente del derby francese tra Corentin Moutet e Clement Tabur – rappresenterà un ostacolo particolarmente complesso.

C’era più curiosità di assistere all’esordio di Alexander Zverev, opposto al 19enne Learner Tien che si era comportato benissimo agli Australian Open, raggiungendo gli ottavi di finale dopo essere partito dalle qualificazioni. Il giovane statunitense non ha saputo opporre però grande resistenza al finalista della scorsa edizione: 6-3 6-3 6-4 in poco meno di un’ora e passaggio del turno per Sascha, che al secondo turno se la vedrà con l’olandese Jesper de Jong. “Non direi di essermi preparato male per questo torneo, ma la verità è che vomitare tre giorni prima di venire qui condiziona le cose – ha detto Zverev riferendosi ai problemi che lo hanno debilitato ad Amburgo -, In ogni caso, devo pensare a me stesso e sapere che se gioco al mio meglio, pochi possono battermi. Devo accettare l’irregolarità e gli alti e bassi come parte di me; non posso essere come i Big 3. Raggiungere le semifinali o le finali ogni settimana è impossibile perché i miei momenti migliori sono davvero buoni, ma i miei momenti peggiori sono molto peggiori di quelli di leggende come loro. Devo cercare di mostrare la mia versione migliore nelle prossime settimane”, ha avvertito.

E di momenti peggiori, in particolare al Roland Garros, ne sa qualcosa Daniil Medvedev: il russo è la seconda testa di serie più alta dopo Fritz a salutare Parigi già all’esordio con la sconfitta al quinto contro Cameron Norrie. L’ennesimo disastro dell’ex numero 1 del mondo a Parigi, dove eccezion fatta per i quarti del 2021 ha collezionato soltanto delusioni: tra i 59 vincitori Slam dell’Era Open soltanto due hanno una percentuale di vittorie al Roland Garros più bassa della sua (52,6%), vale a dire Andy Roddick (47,4%) e Thomas Johansson (26,7%). Un’eliminazione che arriva nel modo più beffardo: sotto due set ha zero, Medvedev ha recuperato lo svantaggio per poi andare a servire per il match sul 5-4 del quinto. Da lì nuovo blackout e tre giochi di fila per Norrie, che si regala un secondo turno più che alla portata contro il lucky loser argentino Federico Agustin Gomez. Per Medvedev invece la crisi di risultati prosegue e la possibilità di rivederlo ai livelli di un tempo sembra ormai sempre più remota.

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