ATP Roma: Musetti batte Medvedev (con suspense finale), ora i quarti con Zverev

Tre ore di stop a un punto dalla vittoria, con il maltempo a bloccare tutto sul più bello. Una situazione delicata, tutt’altro che semplice da gestire, ma Lorenzo Musetti ne è uscito al meglio, mantenendo alta la concentrazione e chiudendo subito la pratica, al momento dell’agognata ripresa. In questa maniera a dir poco inusuale il carrarino ha conquistato per la prima volta un posto nei quarti di finale degli Internazionali, battendo Daniil Medvedev con il punteggio di 7-5 6-4.

Un match che ben rappresenta lo stato di salute del tennis azzurro. Il numero 2 d’Italia che affronta da favorito (n. 8 contro n. 10 del seeding) il miglior tennista russo, ex sovrano del ranking nonché trionfatore su questi campi appena due anni or sono, e rispetta il pronostico con la massima autorità. Un evento del genere, per di più, nemmeno in scena sul centrale, bensì sulla Grand Stand Arena, poiché nello stadio più importante erano in programma gli incontri di due connazionali al momento ancor più illustri, la numero 5 WTA Jasmine Paolini (che si è regalata la semifinale battendo Diana Shnaider, anche lei russa) e il numero 1 ATP Jannik Sinner (opposto all’argentino Francisco Cerundolo).

Oggi Musetti è tornato a incantare il pubblico capitolino, meritandosi un posto tra i primi otto per il terzo Master 1000 consecutivo, dopo la finale a Monte-Carlo e la semi a Madrid, sempre sul rosso.

Il parziale d’avvio è rimasto fortemente ancorato ai turni di battuta per otto game, in ognuno dei quali chi era alla risposta non ha mai ottenuto più di un quindici (due Medvedev, tre Musetti). Poi, d’improvviso, sono arrivati tre break di fila, con il carrarino, andato inutilmente a servire per il set sul 5-4, che si è fatto recuperare ma con tempestività ha piazzato un nuovo allungo (magnifico il drop-shot vincente al termine di un lungo scambio sulla palla break), concludendo 7-5 alla seconda chance.

Sullo slancio, in apertura di seconda frazione, Lorenzo ha messo a segno un nuovo break, il terzo di fila, sigillandolo con un gran passante di diritto. Poi non gli è rimasto che mantenere con sicurezza il vantaggio acquisito, tenendo sempre a debita distanza il russo, senza mai concedergli possibilità sul proprio servizio.

La suspense si è palesata in extremis, con l’epilogo rinviato a causa della pioggia, che, archiviata senza danni una breve interruzione dopo tre giochi, si è ripresentata copiosa nell’ultimo game, obbligando allo stop giusto sul match point (5-4 40-30), appena guadagnato dal toscano con una smorzata resa ancor più irraggiungibile dal diluvio.

Il rientro è avvenuto quasi tre ore più tardi. Un nuovo palleggio di riscaldamento e poi quell’unico punto, con la prima lunga e uno scambio prolungato sulla seconda, concluso da un diritto vincente inside out che ha baciato la riga.

Nel pomeriggio romano si è ammirato un Musetti in piena fiducia, solido nei fondamentali, efficace al servizio, con un perfetto utilizzo dello slice di rovescio, che non ha regalato niente. Un tennista che dà l’idea di aver ormai compiuto il salto di qualità per figurare stabilmente tra i big. Dall’altro lato, un Medvedev fuori giri, sempre più falloso, che, frustrato dalla fantasiosa concretezza dell’avversario, nel penultimo game si è anche messo a battibeccare con il rumoroso pubblico, chiedendo platealmente silenzio.

Nella sessione serale di domani Lorenzo – che con il successo odierno è salito virtualmente al nono posto nella Race, mettendosi immediatamente alle spalle Novak Djokovic – contenderà un posto in semifinale al campione uscente Alexander Zverev, impostosi per 7-6(3) 6-1 sul francese Arthur Fils. L’azzurro, ritiratosi precauzionalmente dal doppio, conduce per 2-1 il bilancio degli head to head con l’attuale numero 2 del mondo: dopo aver perso (per ritiro nel secondo set) tre anni fa a Madrid, ha sconfitto il tedesco l’anno scorso ai Giochi Olimpici di Parigi, sul rosso, e poi sul duro indoor di Vienna, in entrambe le occasioni nei quarti.

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