Si respira un’aria strana attorno a Sinner: giù le mani da Jannik!

Si respira un’aria strana attorno a Sinner. Non brutta, per carità, ma inspiegabilmente strana. Tanto che la domanda sorge spontanea: ma cosa diavolo vogliono da questo ragazzo?

Ora, nessuno chiedeva che dopo il trionfo all’Australian Open ci fosse la fanfara dei Carabinieri ad attenderlo al suo arrivo in Italia. Ma a nemmeno 24 ore dal suo rientro in patria sono partiti una serie di attacchi concentrici a dir poco sospetti. Tanto da farci chiedere ancora: perché? Cosa vogliono da Sinner?

Per i più distratti, facciamo un riassunto delle puntate precedenti. 

Jannik vince il primo Slam dell’anno in Australia (il suo terzo totale, il secondo consecutivo) e a meno di 12 ore dal suo rientro (e con 10 ore di jet lag sul groppone) avrebbe secondo alcuni partecipare alla giornata celebrativa del tennis azzurro al Quirinale (cui aveva già partecipato lo scorso anno). Attenzione, non stiamo parlando di attacchi da parte dei tanti Napalm 51 che infestano i social; ma da parte di illustri giornalisti e opinionisti televisivi, che non hanno esitato un attimo a sfruttare l’enorme popolarità del più forte tennista del mondo per autocelebrarsi e ritagliarsi una bella giornata di gloria, col proprio nome sulla bocca di tutti.

Finita qui? Macché! 

Passano tre giorni e il nostro decide di andarsi a rilassare qualche ora sulle amate montagne. Non l’avesse mai fatto! Snobba il presidente Mattarella e se va a sciare? Ma come si permette? E poi: non aveva detto di essere stanco? Come se andarsi a fare una sciata con gli amici fosse una faticata e non un attività svolta per staccare la spina e rilassarsi un pochino…

Ma non è ancora finita. Passano altri due giorni e spuntano foto e video di Sinner alla guida, udite udite, di un auto di lusso! 

Avete capito bene: il numero uno del mondo che anziché andarsene in giro alla guida di un’utilitaria, si permette addirittura di sgommare (oddio, Sinner che sgomma…) con un bolide per le strade del Principato di Monaco. 

Postilla: quella che per noi è un’inarrivabile auto di lusso, lui se la compra con il secondo turno d’uno Slam…

E allora forse siamo sulla strada buona per rispondere alla domanda iniziale. Perché il grandissimo Enzo Ferrari amava ripetere che “agli italiani si perdona tutto, tranne il successo”. Bingo!

Tra l’altro, fin qui non avevamo voluto nemmeno ricordare l’incubo doping che sta passando ormai da quasi un anno, con la stessa Wada a dire che il doping non c’entra niente, ma col nostro che rischia comunque una squalifica da uno a due anni per “negligenza” (sic).

O altre campagne stampa andate in onda contro il nostro Campione (con la C rigorosamente maiuscola) in occasione di passate rinunce a giocare le Olimpiadi o la Coppa Davis. Salvo poi incensarlo quando ce ne fa vincere due di seguito…

Alla luce di tutto questo, lo gridiamo forte e chiaro: giù le mani da Sinner!

Lasciatelo in pace una volta per tutte. Il tennis è lo sport individuale per eccellenza. In campo si è soli, contro tutto e tutti. Compresi, a volte, sé stessi. Ognuno ha il diritto di programmarsi come meglio crede. A maggior ragione se queste decisioni ti hanno portato alla vetta del mondo.

Abbiamo per la prima volta la fortuna e l’onore di avere il giocatore più forte di tutti. Godiamocelo. Ma soprattutto: meritiamocelo!

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