Alcaraz sul velluto, in semifinale lo scontro con Hurkacz

Siamo onesti, l’unica curiosità relativa al quarto di finale tra Alcaraz e Martinez era relativa al numero di game che sarebbe riuscito a portare a casa il buon Pedro (o che avrebbe concesso Carlitos…) e alla durata.
È finita 6-1, 6-2 – come con Vavassori – ma Martinez è riuscito a resistere un’ora e dodici minuti. Sette in più del doppista azzurro: un successone.

Molto altro da aggiungere francamente non c’è, dal momento che non è esistita partita. Più interessante è stato forse il dopo, quando Alcaraz in zona mista ci ha raccontato qualche dettaglio sulla sua racchetta: “Prima dell’Australian Open ho fatto aggiungere 5 grammi di peso nel cuore della racchetta. In questo modo riesco ad avere più potenza e questo mi aiuta molto, in particolare contro determinati avversari. Questa variazione inoltre non mi provoca problemi per quanto riguarda il controllo, perché si tratta d’una piccola variazione e quindi riesco a gestire il tutto molto bene”.

In semifinale Carlitos affronterà domani Hurkacz, che con Rublev ha dato senz’altro vita al quarto di finale più interessante della giornata.
I precedenti dicevano 3-2 per il polacco, con l’ultimo match vinto in finale al Masters 1000 di Shangai del 2023 al tiebreak del terzo set, dopo aver annullato un matchpoint.
Qui a Rotterdam il primo set s’è svolto sulle montagne russe. Con Rublev subito avanti d’un break e inizialmente in controllo. Ma il solito break mentale del russo, unito a un paio di randellate di Hurkacz, ha consentito al polacco di controbreakkare e rientrare in partita.
Sembrava addirittura fatta per Hubi quando nel tiebreak s’era trovato avanti di due minibreak sul 4-1, ma da quel momento in poi ha infilato una serie di errori da film dell’orrore e ha finito per regalare il gioco decisivo per 7-5. E con esso il primo set…

Partita finita? Macché… Quando c’è Rublev in campo non si sa mai quello che può succedere. E così con uno dei suoi proverbiali passaggi a vuoto nell’ottavo gioco regala di fatto la seconda frazione ad Hurkacz: 6-7(5), 6-3 e palla al centro.

Il terzo e decisivo set ha più o meno lo stesso copione, ma col brivido. Tutto regolare fino al 3-3, poi Rublev fa il Rublev e con un game di servizio orribile regala il break. Nel gioco successivo Hurkacz si ritrova sotto 0-40, ma con cinque vincenti consecutivi ribalta la situazione e conferma il break.

I colpi di scena finiscono qui. Hurkacz non si distrae più e chiude 6-7(5), 6-3, 6-4. Sarà lui domani a sfidare Alcaraz. Buonanotte!

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