Alcaraz soffre ma batte Hurkacz: a Rotterdam è finale

Alla fine è andata come doveva andare, in tutti i sensi. Quella tra Alcaraz e Hurkacz era la cosiddetta semifinale nobile del torneo e il match non ha tradito le attese. I 14.000 spettatori presenti all’Ahoy Arena si sono infatti più volte spellati le mani per degli scambi decisamente spettacolari tra i due giocatori.

E alla fine ha avuto la meglio il favorito Alcaraz, ma ha dovuto veramente superarsi per avere la meglio su un Hurkacz che ha giocato – in particolare la prima mezz’ora – a livelli altissimi.

L’inizio è da incubo per lo spagnolo. Hubi sembra il Soderling che aveva randellato Nadal a Parigi nel 2009 e Carlitos sembra non avere armi valide da opporre. Il polacco sale subito 3-0, ha una palla del 4-0, ma la spreca malamente. Il misfatto però lo compie sul 4-1 in proprio favore. Si porta avanti 0-40 e potrebbe andare a servire per il set sul 5-1, invece diventa passivo, attende un errore di Alcaraz che non arriverà mai e la partita gira. Cinque game di fila per lo spagnolo e un set che poteva finire 6-0 per Hurkacz si trasforma rapidamente in un 6-4 Alcaraz. Il tennis, lo sport del diavolo.

Nel secondo si segue la regola dei servizi fino al tiebreak e si va ancora avanti senza minibreak fino al 4-4. Qui il polacco commette un errore che si immagina decisivo: niente di più sbagliato. Alcaraz si incarta in un doppio fallo, sbaglia due rovesci di fila e regala praticamente il set.

Nel terzo però non si scherza più. Lo spagnolo vuole a tutti i costi la sua prima finale indoor e spinge subito sull’acceleratore. Scatta sul 3-0 e non si volta più indietro, nonostante la strenua resistenza d’un comunque ottimo Hurkacz. Risultato finale: 6-4, 6-7(5), 6-3. La finale con De Minaur domani se la gioca Alcaraz.

Le dichiarazioni di #Alcaraz dopo il match: “Con #Hurkacz sono sempre delle battaglie. Lui è partito fortissimo, non sbagliava mai e mi ha un po’ sorpreso. Quando sono andato sotto 1-4, 0-40 ho cercato di concentrarmi sul servizio e di essere aggressivo. Sapevo che prima o poi lui sarebbe calato un po’… Alla fine sono contento di aver avuto la capacità di lottare su ogni palla e di essere nella mia prima finale indoor”.

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