È il giorno. La finale del Roland Garros femminile si presenta sulla carta come una delle più sbilanciate che si ricordi, ma poi come sempre in questi casi a parlare è il campo, giudice supremo che decreterà se sarà la volta della storica tripletta a Parigi per Iga Swiatek che la porterebbe alla pari di Justine Henin (4 titoli) e con davanti a sé solo Steffi Graf (6) e Chris Evert (7) o se sarà il primo tassello di una Jasmine Paolini fin qui strepitosa e con ancora una finale davanti a sé da giocare, nel doppio con Sara Errani.
I precedenti tra le due non dicono molto. C’è un 2-0 Swiatek col primo che risale addirittura a un ITF nel 2018 a Praga dove Iga vinse per 6-2 6-1 mentre il primo turno dello US Open 2022 (torneo che la polacca conquistò) vide la numero 1 del mondo imporsi 6-3 6-0. Soprattutto per quanto riguarda Jasmine, parliamo di una vita fa quando ancora ballava nei dintorni della top-50 e, riprendendo una delle sue affermazioni più chiare di questi giorni, ancora non pensava davvero di poter fare partita contro le migliori.
Parliamo di una missione davvero complicata, perché Iga in questo torneo ha vinto 34 delle sue prime 36 partite giocate eguagliando proprio Evert a livello di performance. Il computo dei set vinti e persi è impietoso: 68 set vinti, 8 persi. Ha affrontato quasi tutte le tipologie di avversarie e le due sconfitte sono arrivate solo contro Simona Halep campionessa in carica nel 2019 e Maria Sakkari nel 2021, anno in cui la greca si impose 3 volte su altrettanti confronti. In finale, Swiatek ha vinto fin qui 21 volte su 25 nel circuito maggiore e complessivamente 28 su 32. Chi è riuscita a batterla? Polona Hercog (Lugano 2019), Barbora Krejcikova (Ostrava 2022 e Dubai 2023), Aryna Sabalenka (Madrid 2023). Tolta Hercog dove fu brava lei a far pesare la maggiore esperienza, Krejcikova e Sabalenka han dovuto tirare fuori dal cilindro prestazioni straordinarie in episodi che hanno poi portato i loro successi a essere riconosciuti anche dalla WTA come le partite più belle del 2022 e 2023.
Cosa deve provare a fare Jasmine? Probabilmente ha una chance concreta: puntare forte e piatto sul dritto della polacca, sperare che non le prenda le misure, tenerla fuori ritmo, provare a raccogliere un vantaggio e poi, come si dice, non voltarsi più indietro. Facile vero? Lo stanno provando a fare in tante, ma pochissime sanno tenere costanza sul lungo periodo.
Uscendo però dall’aspetto del match, il match tra Jasmine e Iga è un abbinamento che ha fatto esultare tanti, non solo italiani. In Polonia, e lo facevamo notare già qualche mese fa, sta crescendo un bel numero di fan per Paolini. Una storia speciale, nata quando a Varsavia nel torneo WTA 250 del 2022 gli organizzatori e i giornalisti scoprirono le origini della toscana che ha la mamma di Lodz (nata da genitori di origine polacca, danese e ghanese). Non appena si è esibita in qualche risposta in polacco, mostrandosi fluente, sono impazziti. Quest anno con Jasmine che ha cominciato a macinare risultati l’interesse per lei è cresciuto e al primo ‘1000’ dopo il titolo a Dubai la troupe televisiva di Canal+ l’ha trattata come fosse una di loro.
Paolini prima fu chiamata sul terrazzo dove le televisioni accreditate hanno la postazione interviste per parlare della sua storia e di come abbia mantenuto saldi i legami con la nonna in Polonia, poi fu gentilissima a concedere loro un’intervista appena dopo la sconfitta contro Anastasia Potapova malgrado inizialmente l’umore non fosse dei migliori e alla vista del microfono di Canal+ sul tavolo abbia fatto un mezzo sorriso rassegnato. Siamo usciti dalla saletta, lei comunque ha risposto “No, no, facciamo in polacco” alla domanda cortese del giornalista che le chiedeva se preferiva in inglese, e sentivamo una conversazione che scorreva molto bene per quanto capissimo veramente nulla. All’uscita, Jasmine continuava nella chiacchierata ringraziando e salutando. La truppa di Canal+, fermandosi da noi, era estasiata. E a Stoccarda ci hanno raccontato che quel lavoro fatto con Paolini è divenuto virale, commenti su commenti ricevuti che chiedevano ancora, e ancora. Proprio alla Porsche Arena, Canal+ Polonia ha fatto una nuova intervista video con Paolini chiedendole alcune domande sugli usi e costumi polacchi e da quanto ci hanno raccontato è stata ancora una volta perfetta.
Italiana doc, ma che ha trovato grande popolarità e interesse anche in una terra dove ha una parte di cuore e di affetti. Jasmine si è fatta ben volere quasi da tutti per questa sua maniera di vivere i diversi momenti in maniera molto allegra, sempre col sorriso stampato in volto. Di nuovo a Stoccarda, in qualche conversazione fatta, è emerso che non sono pochi ad avere un ‘soft spot’ per lei con anche qualcuna che non lo dice apertamente ma sta già incrociando le dita perché Paolini possa continuare e magari anche raggiungere le WTA Finals. La finale a Parigi, in questo senso, l’aiuta tantissimo perché la porta già a circa 3000 punti nella Race e in top-5 subito dietro a Swiatek, Aryna Sabalenka, Elena Rybakina e Coco Gauff. E in questo legame che avvicina idealmente Italia e Polonia c’è anche il bel rapporto di Swiatek col nostro paese, i tre titoli al Foro Italiano, il ristorante preferito dove mangiare il tiramisù. E come, su ammissione della stessa Paolini, stia cercando lei di parlare in polacco con Swiatek, lei che fu tra le primissime colleghe a salutarla dopo la vittoria a Dubai scrivendole un facilmente intendibile “Gratulacje!”. In conferenza stampa dopo la semifinale ha dichiarato: “Con lei cerco di parlare in polacco, ma non è facile. Sono un po’ timida perché non mi sento molto sicura, ma ovviamente, quando la vedo, le faccio le congratulazioni per i titoli che può vincere. Lei fa lo stesso. Si è congratulata con me dopo Dubai. Mi augura buona fortuna dopo le partite quando ci incontriamo nello spogliatoio. Quindi, sì, provo a parlare polacco, ma, sai, non è facile per me, ma abbiamo un buon rapporto”. Oggi, però, si daranno battaglia.
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