Questo è un capitolo tratto dal libro del 2014 “Solo uno- Analisi di una rivalità”, scritto da Rossana Capobianco e Riccardo Nuziale Non lo riconosceremmo più, ormai, quel tennis. Quello riservato solo a pochi, quello che gli amici ti guardavano come fossi un extraterrestre quando confessavi di rimanere a casa per seguire la finale di […]
04 Giu 2024 08:46 - Roland Garros
Djokovic ripete il miracolo, superato anche Cerundolo
di Roberto Salerno
Chi dice che non può durare per sempre, che può succedere sempre? Novak Djokovic è evidentemente eterno, forse persino più di Rafa Nadal e Roger Federer, superati alla fine anche in questo, e dopo l’impresa contro Musetti si deve accettare che negli slam cominciano in 128 e alla fine vince Djokovic. A Nole è riuscita un’altra impresa dopo quella contro Musetti, che almeno ha avuto l’attenuante del calo fisico. Cerundolo invece è crollato psicologicamente quando Djokovic improvvisamente ha ricominciato a correre e a colpire, proprio come aveva fatto due giorni fa. E se colpisce, come aveva chiarito il primo set, il divario tra i due è troppo ampio perché un avvilito Cerundolo possa colmarlo. Cerundolo non aveva proprio armi per opporsi al serbo e il 6-1 del primo set era il giusto epilogo di un match che in altri tempi non avrebbe avuto quote. Eppure di nuovo, dopo quel parziale netto si chiudeva con la sensazione che di qualche problema – il serbo salvava un paio di palle break dopo aver fallito tre set point – Djokovic ha cominciato ad arrancare gestendo in qualche modo anche un movimento innaturale che gli procurava dei fastidi al ginocchio. Il numero 1 del mondo – l’attesa comincia a diventare surreale… – cominciava a litigare col suo angolo e poi anche – con qualche ragione – col Supervisor ma nel frattempo la partita sembrava sfuggire di mano. Cerundolo riusciva pure ad evitare il tiebreak riuscendo a trasformare – dopo 12 tentativi andati a vuoto – la palla break che valeva il secondo set.
Com’era successo con Musetti era come se Djokovic uscisse dal campo. In evidenti difficoltà fisiche, col ginocchio dolorante, con la testa fuori dal match Djokovic si rassegnava al quarto e – sembrava alla sconfitta – soprattutto quando Cerundolo brekkava nel quinto game. Era finita? Quando mai! Come già detto nella cronaca del match contro Musetti Djokovic ci faceva vedere una volta di più una scena incredibile, al limite della resurrezione. Aiutato da un Cerundolo emotivamente in confusione Djokovic recuperava incredibilmente il break e la partita è ancora una volta cambiata. Il serbo con intelligenza faceva di tutto per mettere la palla dall’altra parte sapendo che Cerundolo sarebbe stato in pieni panico. Riusciva insomma ancora una volta, quel diavolo di un serbo, a mischiare le carte, approdando al quinto sfuttando 4 unforced dell’argentino. La storia si è ripetuta ancora, perché nel quinto Nole è andato subito avanti di un brak ma soprattutto aveva riacquistato vigore e anche il ritorno di Cerundolo, che non era cotto come Musetti due giorni prima, è stato gestito grazie ad un ritornato entusiasmo. Djokovic lasciava partire i colpi in beata leggerezza e quello che gli dava il break decisivo era del tipo di quelli con cui ha annullato tanti match point in passato, con la palla che toccava l’ultimissimo millimetro di riga. Più che una partita era ormai un messaggio del destino e Cerundolo si arrendeva, proprio con un colpo che – credeteci – è uscito solo perché non l’ha tirato Djokovic. C’è quasi del soprannaturale in tutto questo, e non è senza imbarazzo che confessiamo la nostra incapacità di trovare delle spiegazioni ragionevoli a quanto assistito in questi due giorni.
Il serbo, che si è detto incerto sulla possibilità di tornare in campo mercoledì, troverà Ruud, nella rivincita della finale dell’anno scorso, più che della semi di Monte Carlo di quest’anno. Il norvegese ha fatto il solito compito superando uno scellerato Fritz, capace di perdere il tiebreak del primo set da un vantaggio di 5-1 e di chiudere il match con un doppio fallo.
In serata vittoria di Zverev – che continua a giocare invece di essere da un’altra parte – di nuovo in cinque set, stavolta contro un Rune che sembra sulla via del recupero.
Prima, un “normale” Medvedev lasciava il torneo grazie sì ad una bella prestazione di de Minaur ma pure per problemi fisici che lo hanno visibilmente menomato. Il russo aveva vinto il primo set ma poi le vesciche e forse un problema agli addominali non gli hanno più permesso di far partita.
Ottavi di finale
[23] F. Cerundolo b. [1]N. Djokovic 1-6 7-5 6-3 5-7 6-
[7] C. Ruud b. [12] T. Fritz 7-6(6) 3-6 6-4 6-2
[4] A. Zverev b. [13] H. Rune 4-6 6-1 5-7 7-6(2) 6-2
[11] A. de Minaur b. [5] D. Medvedev 4-6 6-2 6-1 6-3