Swiatek ferma un’Osaka pazzesca: Iga salva match point e batte Naomi in 3 ore

Iga Swiatek, sfinita e con un enorme sospiro di sollievo, ha tirato su una partita quasi persa per ko tecnico contro Naomi Osaka chiudendo 7-6(1) 1-6 7-5 in due ore e 57 minuti di fatica e nervosismo, vistasi a un certo punto incapace di gestire le fiammate continue di una giapponese fantastica e che per la prima volta ha davvero dato la sensazione di esserci di nuovo sul grande palcoscenico tennistico.

Un secondo turno falsissimo, con le due che per livello e qualità davano l’impressione di giocarsi molto di più e con la numero 1 del mondo che forse mai si è trovata così in affanno a Parigi, nel suo Slam, nella sua casa, e che a fine gara ha pure voluto ripetutamente scusarsi col pubblico per essersi lamentata nei momenti caldi della partita quando sentiva incitamenti e urla varie tra un servizio e l’altro, continuando a spiegarsi con Alex Corretja anche dopo l’intervista.

Non ha avuto la faccia serena, solita, perché oggi ha dovuto dar fondo a tutte le energie soprattutto mentali per rimanere agganciata a una partita che più volte sembrava persa e che probabilmente anche solo un anno fa avrebbe mollato, con quattro break consecutivi subiti, 54 vincenti della sua avversaria e condizioni che se molti pensavano a inizio partita potessero favorirla si sono piano piano invece ritorti contro. Il tetto chiuso per esempio, che dava quella spinta in più a una Osaka completamente tirata a lucido per l’occasione, perché alzava il livello di umidità e rendeva molto più semplice la vita a lei, che da subito ha puntato sul dritto della polacca mancando però la chance di break per il 2-0 e subendo il rientro di Iga fino al 2-4.

Lì, l’imperiosa risalita. Non è bastato per prendersi il primo set, ma l’aver tenuto in campo Swiatek quasi 70 minuti è stato il segnale giusto per continuare a crederci e dal secondo parziale fino al 5-2 nel terzo è stata uno spettacolo vero. Iga, che non ama particolarmente quella condizione di grande umidità (a Tokyo lo scorso anno, in una dinamica simile, giocò il peggior torneo del suo 2023) poteva solo cercare di rimanere aggrappata come poteva. E qui, dopo aver perso 10 game su 12, il passo in avanti che si sta notando per la numero 1 del mondo contro quelle che sono le avversarie peggiori per lei: sta riuscendo a rimanere in partita, o quantomeno a credere di poter risalire anche nei momenti più disperati. Era successo qualcosa di simile in Australia contro Danielle Collins, sempre al secondo turno, quando era dietro 1-4 e doppio break. Ed è successo oggi malgrado un inizio terribile di terzo set dove ha buttato otto palle break nei primi due game di risposta e, perdendo la battuta sullo 0-1, sembrava avvicinarsi sempre più a una delusione cocente.

Ha dovuto cancellare una chance di doppio break sull’1-4, poi rientrare da 0-30 sul 2-5, poi salvare match point con una bella risposta di dritto sul 3-5 per esserci davvero. Alla decima palla break, il punto che ha riaperto tutto. Naomi, che dopo aver speso oltre due ore e mezza a tirare senza sosta, ha cominciato a sentire il momento e a concedere qualcosa. Poco, ma i dettagli non erano più dalla sua. Sul 5-5 ha cominciato con un doppio fallo, ha salvato una chance di break con un dritto vincente ma sulla seconda occasione concessa ha voluto forzare nuovamente con la seconda palla commettendo un nuovo doppio fallo. Swiatek, ritrovatasi di colpo a poter servire per il match, non si è fatta pregare: malgrado un rovescio lungolinea finito largo nel primo punto, ha scelto bene di puntare verso il dritto della giapponese sui servizi successivi mettendo la testa avanti e chiudendo al primo match point a disposizione. L’esultanza è stata scarsa, il volto davvero provato. Vive un giorno in più, e venerdì sullo Chatrier festeggierà il ventitreesimo compleanno contro Jana Fett o Marie Bouzkova. Naomi, che esce dal campo tra il mare di applausi, recriminerà qualcosa ma la fiducia che potrà lasciarle questa partita sarà enorme.

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