[1] I. Swiatek b. K. Muchova 6-2 5-7 6-4
Mai come stavolta Iga Swiatek ha dovuto lottare per imporsi in una partita del Roland Garros. Mai come stavolta la polacca è stata vicina a smarrire il controllo in una finale Slam cominciata con la solita routine e poi trovatasi in grande affanno per i tanti meriti dell’avversaria che aveva ribaltato il copione e si era trovata anche avanti 4-3 e servizio al terzo set.
Terzo titolo Slam per Swiatek, che a 22 anni e 10 giorni diventa la più giovane a tagliare il traguardo dei quattro Major ottenuti dai tempi di Serena Williams nel 2002. Una vittoria come nella semifinale contro Beatriz Haddad Maia maturata con la testa e col cuore, prevalendo al fotofinish su un’avversaria che trovatasi sotto 4-5 nel set decisivo ha sentito il momento per la prima volta in tutta la partita. Karolina è riuscita a fare tutto quello che poteva per mandare Iga in affanno, con punti spettacolari e fasi esaltanti, ma la polacca ha trovato il guizzo finale ancora una volta.
Swiatek sa fare qualcosa che è preziosissimo per le sue esperienze: vincere e ritrovarsi pur nelle giornate non facili. Oggi aveva tutto sotto controllo, con un primo set vinto in gestione: break al primo turno di risposta, break sul 5-2. In mezzo poco “spettacolo” ma tanta, solita, concretezza. E nel secondo parziale, scappando sul 3-0, vedeva il traguardo ormai vicino. Quando tutto però girava con la solita linearità, Muchova è riuscita a entrare nella finale. Sotto 0-3 e 30-30 ha cominciato a colpire con grande profondità e prendere ancor più rischi, forzando ancor di più certe soluzioni, trovando grande efficacia nel cambio in lungolinea di dritto e aumentando la percentuale sulla variabilità della scelta dei punti.
Accompagnata da punti vincenti e un pubblico quasi interamente dalla sua parte, Muchova risaliva e si trovava addirittura a servire per il set sul 5-4. Swiatek aveva appena perso un brutto turno di battuta servendo col sole in faccia e in una fase dove il vento si stava alzando. Si è capito perché poi la stessa sorte è toccata a Karolina, sempre dallo stesso lato dove aveva perso la battuta sullo 0-1 colpendo malissimo uno smash a occhi chiusi sul 15-30. Sul 5-5, però, la polacca giocava il peggior turno di battuta della sua partita e non capitalizzava poi lo 0-30 sul 5-6 lasciando il set con tanto nervosismo e molti dubbi.
Cosa era cambiato? Muchova stava riuscendo a far male quasi da ogni posizione, per lei invece i problemi erano tanti. Non comandava, sbagliava con sempre maggiore frequenza anche provando a contenere i colpi, e la mente ormai stava partendo verso lidi sconosciuti e poco indicati. A riprova, il primo game del terzo è stato un break subito con brutti errori commessi. Sullo 0-2 riusciva a trovare di nuovo spinta, ha cambiato di netto atteggiamento e si è rimessa in carreggiata. Non è bastato, perché sul 3-3 tornava a sbagliare e lasciava a Muchova il game del 4-3.
Nel momento cruciale, ha saputo innalzare ancora la qualità della risposta scattando subito sullo 0-30 e trovando due palle break consecutive pressando sul dritto della ceca. Muchova riusciva ad arrivare sul 40-40, ma una bella voleè della polacca e una brutta smorzata per Karolina rimettevano tutto in bilico. La numero 43 del mondo, sul 4-4, è stata di nuovo 0-30, ma sul 15-30 non ha saputo gestire bene il rovescio dopo lo schiaffo al volo dell’avversaria. Swiatek concedeva una palla break ma riusciva con coraggio a cancellarla usando il rovescio incrociato dai pressi della rete. Poi, a dimostrazione della sua tensione crescente, Muchova non riusciva a rispondere ai due punti successivi e si è trovata a pensare nel cambio campo successivo che era spalle al muro.
Karolina, subito abbattuta dalla risposta della polacca, ha perso il controllo del dritto per lo 0-30 prima di far scappare un altro dritto sul 15-30 dopo aver pensato troppo a come colpire una risposta senza peso e profonda. Sotto due match point, è franato tutto: doppio fallo, il terzo appena della sua partita. Swiatek si lasciava andare dall’altra parte del campo, lei molto abbattuta si è portata a rete e si sono salutate con un bell’abbraccio dai significati opposti.
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