Roland Garros

Ruud vola in finale per il secondo anno di fila a Parigi, battuto Zverev

Casper Ruud batte agilmente Zverev in 3 set e approda per il secondo anno consecutivo in finale al Roland Garros dove affronterà Djokovic, vincitore quest’oggi sulla tds numero 1 Alcaraz.
Partenza subito col botto, con il norvegese che ottiene il break nel secondo gioco con un grandissimo dritto lungo linea ma lo perde immediatamente, con il tedesco che sale in cattedra e trova grandissima profondità con il rovescio, suo colpo migliore.
Ma il servizio del tedesco è ancora freddo, arrivano tanti errori quando lo scambio si allunga e il buon Casper torna a comandare: Zverev con un grande servizio annulla una palla set nell’ottavo gioco e conquista a sua volta una palla del contro break nel nono game, ma Ruud la annulla alla grande e conquista il primo set per 6-3.
Non sarà uno dei giocatori più spettacoli del circuito, ma tatticamente è impeccabile e ha sempre le idee chiare su ciò che deve fare in campo: sostanza e solidità di rovescio, spinta e ricerca del vincente col dritto.
Più passano i match e più sembra somigliare, come tipologia di giocatore, a David Ferrer: così come lo spagnolo, non regala niente all’avversario che per vincere il match deve sudarselo.
Forse il tedesco di questi primi mesi non è ancora pronto per battere un cagnaccio della terra battuta come il norvegese e, dopo essersi issato sullo 0-40 nel quarto gioco del secondo set senza sfruttare nessuna delle tre chance (clamoroso errore sull’ultima), si consegna a Ruud giocando un disastroso settimo game al servizio.
Il numero 4 del mondo fa il suo, serve bene, domina col dritto e scarta i regali del tedesco: 6-4 e dopo poco più di un’ora e mezza, siamo 2 set a 0 per il norvegese.
L’emorragia di Zverev non si arresta, va subito sotto 4-0 nel terzo set subendo due break, il primo chiuso con uno sciagurato schiaffo al volo di rovescio e il secondo con due smash comodi.
Il match praticamente finisce qui, Ruud brekka per la terza volta Zverev che sembra negli spogliatoi da un pezzo e chiude, dopo 2 ore e 10 minuti, rifilando un bagel al tedesco.
Seconda finale consecutiva al Roland Garros per il norvegese che riscatta una stagione su terra dove ci si aspettava di più da lui: ora però la montagna da scalare è davvero grossa, considerando che Djokovic l’ha battuto 4 volte su 4 non lasciandogli nemmeno un set e che vede  l’allungo nella conta slam ormai alle porte.
Match davvero mediocre del tedesco, che però può ritenersi soddisfatto per il percorso fatto in questo torneo alla luce di quello successo su questi campi un anno fa.

Marco Somma

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Marco Somma

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