Per quanto l’opinione diffusa sia che si giochi solo per arrivare in finale, la parte bassa del tabellone oggi ha offerto tanti spunti anche se concentrati nel pomeriggio. A ben guardare la delusione è arrivata proprio da quello che sembrava il match di giornata, tanto da meritare il campo centrale in apertura di serata. Invece Dimitrov si è ricordato di ricordarci perché la sua carriera sia stata così deludente, almeno in rapporto allo stile di gioco se non proprio al talento puro. Vedere Grisha è sempre uno spettacolo ma un po’ la leggerezza del rovescio – colpo mai migliorato davvero, non è detto che lavorare possa pagare, meglio ricordarlo da queste parti – un po’ la sconsideratezza tattica e molto il non riuscire ad avere il famigerato istinto del killer, hanno fatto del bulgaro un giocatore ideale per l’avversario. Zverev è stato spesso in difficoltà ma ha giocato con una tranquillità che deriva dal capire sin dall’inizio che in ogni caso la partita non si perde e che quindi i momenti di difficoltà si possono affrontare senza patemi. Le innumerevoli palle break di Grisha sono così state insufficienti per far partita pari e Zverev ha potuto continuare il suo cammino verso un totale recupero. Adesso troverà Etcheverry, non è il caso di prenderlo sotto gamba, visto che è il solo insieme a Djokovic ad arrivare ai quarti senza aver perso un set, oggi agevolato dall’infortunio di Nishioka.
Nel pomeriggio Ruud aveva regolato Jarry, semplicemente uno meno forte di lui, e quando cominciava a farsi sera Rune e Cerundolo hanno dato vita ad un match difficile da dimenticare, grazie anche all’incredibile errore di Kader Nouni, il giudice di sedia che sul 40 pari dle quarto game, con Cerundolo al servizio, ha preso una decisione senza senso mandando Rune a palla break. Rune aveva recuperato in ritardo un attacco di dritto di Cerundolo ma Nouni non si è accorto che la pallina aveva rimbalzato due volte a differenza del raccattapalle, che era prontamente entrato in campo. Il giudice di sedia misteriosamente invece di far ripetere il punto lo ha assegnato a Rune, con che sgomento di Cerundolo si può immaginare. Il semplice auspicio che lo multassero è stato degno di tutti i luoghi comuni sulla signorilità dei tennisti, ma per molto meno l’avversario di oggi l’avrebbe impalato il buon Kader. Eppure non sarebbe bastato questo strafalcione a Rune, che dopo aver vinto il terzo set grazie ad un mezzo prodigio, si è come afflosciato su se stesso. Cerundolo ha chiuso il quarto per 6-1 e nel quinto sembrava in grado di controllare senza patemi il danese, visibilmente menomato. Eppre, arrivato al 4 pari col servizio di Rune, sullo 0-40 chissà cosa passava per la testa al povero Cerundolo, perché concedeva ad un rivale praticamente sotto la doccia un incredibile parziale di 10 punti a 1 che portava Rune a servire per il match. Ma il ragazzino danese non sembrava proprio averne, perdeva rapidamente il servizio e arrivare al tiebreak era sembrato una specie di miracolo. Il tiebreak Cerundolo l’ha giocato praticmente tremando e giustamente l’ha perso. Storie di tennis.
Ottavi di finale
[6] H. Rune b. [23] F. Cerundolo 7-6(3) 3-6 6-4 1-6 7-6(7)
[4] C. Ruud b. N. Jarry 7-6(5) 7-5 7-5
[22] A. Zvwewv b, [28] G. Dimitrov 6-1 6-4 6-3
T.M. Etcheverry b. [27] Y. Nishioka 7-6(8) 6-0 6-1
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