Infinito Fabio. Cinque giorni dopo aver soffiato forte su trentasei candeline, Fognini si concede il lusso di estromettere dal Roland Garros il numero dieci del mondo Félix Auger-Aliassime. E per tre set a zero: 6-4 6-4 6-3. Insomma, non c’è stata partita, o quasi.
D’accordo, il ventiduenne canadese non attraversa uno dei periodi migliori, per dirla con un eufemismo. La settimana scorsa, a causa di un problema alla spalla, non è nemmeno sceso in campo per il quarto di finale che lo avrebbe opposto ad Arthur Fils in quel di Lione, preferendo cercare di recuperare in vista del secondo Major stagionale. È vero, inoltre, che sulla terra Félix ha spesso faticato, ma va ricordato altresì che l’anno scorso a Parigi aveva trascinato al quinto il futuro trionfatore Rafa Nadal e nell’unico precedente head to head con il ligure, quattro stagioni fa a Rio de Janeiro, sempre sul rosso, si era imposto agevolmente, lasciando per strada appena cinque game.
Insomma, si trattava di un rivale magari acciaccato ma sempre da tenere in debita considerazione. A ogni modo, l’opportunità era ghiotta, e un ispirato Fognini, apparso in evidente ripresa già agli Internazionali, non se l’è lasciata sfuggire. Oggi, comunque, sarebbe stato arduo per molti tenere testa all’attuale n. 130 ATP. Il quale, nel primo set, è andato avanti di due break (4-1 e servizio), ne ha restituito uno ma ha mantenuto l’altro fino al termine.
Diverso l’andamento del secondo parziale, con Auger-Aliassime che ha tentato una reazione, involandosi sul 2-0. Fabio, però, non aveva intenzione di rilassarsi neanche per un attimo e ha infilato una serie di quattro giochi consecutivi, salendo 4-2. Il nordamericano lo ha raggiunto sul 4 pari, ma è stato nuovamente staccato.
Imperioso l’avvio del terzo, con Fognini che si è portato rapidamente 3-0 e servizio. Il nativo di Montréal si è riavvicinato fino al 3-2, ma il sanremese non gli ha permesso di andare oltre. Anzi, è stato lui a chiudere con un nuovo break, come a ristabilire le distanze iniziali. Per lui è giunta così la venticinquesima vittoria a Porte d’Auteuil: nell’Era Open, fra i nostri rappresentanti, solo Adriano Panatta ha fatto meglio (trentacinque).
Al secondo round Fognini affronterà il trentenne australiano Jason Kubler, impostosi ieri per 6-1 al quinto sul lucky loser argentino Facundo Diaz Acosta. In caso di ulteriore affermazione, l’avversario successivo uscirebbe dal confronto tra il numero 24 del seeding Sebastian Korda e il qualificato austriaco Sebastian Ofner.
Davvero brillante, nella sessione serale sul Court Philippe Chatrier, il debutto dell’azzurro più atteso, Jannik Sinner. L’italico numero uno, accreditato dell’ottava testa di serie, ha liquidato con un lesto 6-1 6-4 6-1 il transalpino Alexandre Müller, soltanto n. 101 ATP ma capace, appena qualche settimana fa, di sconfiggere Lorenzo Musetti, in quel di Marrakech.
Sostenuto sugli spalti dagli ormai immancabili “Carota Boys”, Sinner si è aggiudicato otto dei primi nove game, ha difeso senza problemi il vantaggio acquisito in avvio di secondo parziale e nel terzo ha subito allungato sul 4-0, chiudendo poco dopo in scioltezza. Il prossimo avversario dell’altoatesino sarà il tedesco Daniel Altmaier, che ha battuto in tre set (6-3 6-4 6-4) l’elvetico Marc-Andrea Huesler.
Nulla da fare, come prevedibile, per Flavio Cobolli, bravissimo a superare le qualificazioni ma decisamente sfortunato nel trovarsi subito di fronte, in main draw, niente meno che il numero uno del mondo Carlos Alcaraz. Il ventunenne nato a Firenze, attuale n. 159 ATP, ha ceduto gli otto game iniziali, poi ha provato in qualche maniera a limitare il passivo.
Nel terzo set, molto equilibrato, è stato lui il primo ad avere la chance di strappare il servizio all’avversario, mancando due chance per salire 3-1. Dopo una strenua lotta, Cobolli ha ceduto la battuta nel settimo game, ma non si è arreso. Ha salvato con orgoglio tre match point di fila sul 5-3, operando poi il controbreak e agganciando sul 5 pari il vincitore degli ultimi US Open.
Quest’ultimo è riuscito a evitare di invischiarsi in un rischioso tie-break, prevalendo infine con il punteggio di 6-0 6-2 7-5, alla quinta palla match. Il murciano, al rientro dopo l’inopinata sconfitta capitolina con l’ungherese Marozsan, troverà al secondo turno il giapponese Taro Daniel.
Assai deludente la prova di Marco Cecchinato. Il palermitano, semifinalista nel 2018, è stato travolto dal diciannovenne francese Luca Van Assche, n. 82 ATP, impostosi con un eloquente 6-1 6-1 6-3. Un incontro senza storia, con il promettente ragazzo di madre italiana e padre belga sempre in pieno controllo.
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