ATP Roma: Sinner non delude all’esordio, avanti anche Fognini

L'azzurro, dopo un bye al primo turno, ha sconfitto 6-1 6-4 al secondo l'australiano Thanasi Kokkinakis, in una partita mai in discussione

Sinner re del Foro. Così recita un cartello esposto sugli spalti del centrale, in apertura di giornata. L’occasione, più che mai attesa, è il debutto dell’altoatesino nell’edizione 2023 degli Internazionali d’Italia, e l’auspicio generale è che, tra poco più di una settimana, Jannik possa davvero essere incoronato sovrano, alla stregua del buon Carlo III qualche giorno fa a Londra. Andrebbe bene anche una cerimonia un filino meno sfarzosa…

Il numero 8 del mondo è ben concentrato, carico a pallettoni, desideroso di mostrare anche al pubblico di casa i sensibili progressi compiuti negli ultimi dodici mesi. Il suo avversario è Thanasi Kokkinakis, ventisettenne australiano, attuale n. 104 ATP, tennista di talento la cui carriera è stata seriamente compromessa dagli infortuni, ma capace di battere un lustro fa Roger Federer a Miami, quando il fuoriclasse elvetico era tornato in vetta al ranking.

Per Kokkinakis, proveniente dalle qualificazioni e giovatosi all’esordio del ritiro di Jaume Munar, l’impatto con il match non potrebbe essere più traumatico. Nel giro di pochi minuti è già sotto 3-0, e non si è ancora aggiudicato un quindici. Sinner si distrae giusto per un game, poi innesta di nuovo il turbo e chiude il primo set 6-1, con venticinque punti conquistati sui trentadue giocati e, soprattutto, un impressionante sedici su sedici nei turni di battuta.

La striscia positiva al servizio si interrompe a quota diciannove per un clamoroso errore al volo, a campo aperto, scaturito dal desiderio di regalare ulteriore spettacolo a una platea già in solluchero. Non c’è bisogno di strafare, e Jannik lo sa bene. Non aveva ancora fallito alcunché nei pressi della rete, non lo farà più nel resto dell’incontro, arrivando, nel bilancio finale, ad aggiudicarsi dieci punti su undici in quella zona un tempo a lui più ostile.

Nel secondo set c’è più partita, ma Sinner continua a dare l’impressione di poter allungare da un momento all’altro. Accade nel settimo game, quando, di prepotenza, arriva il break decisivo. Dopo aver mancato un match point già sul 5-3 (annullato dall’oceanico con un ace), l’azzurro chiude subito dopo sul 6-1 6-4, con uno schiaffo al volo in uscita dal servizio. E, a proposito di turni di battuta, a colpire, e parecchio, è anche il dato conclusivo: trentasei punti ottenuti a fronte di appena tre persi.

Le statistiche, insomma, rendono bene l’idea dello strapotere dell’azzurro, che aveva già sconfitto in due set Kokkinakis a inizio anno, al secondo turno di Adelaide, con score però più combattuto (7-6 6-4). Nei sedicesimi Jannik, apparso al termine rilassato e sorridente, troverà Alexander Shevchenko: il lucky loser russo, promosso direttamente al secondo round dal forfait di Tallon Griekspoor, ha battuto per 6-3 6-4 l’argentino Sebastian Baez.

«Giocare presto non mi crea problemi», spiega poi in conferenza stampa il due volte runner up del Master 1000 di Miami. «Mi piace giocare al mattino, così finisci presto la tua giornata, ma va bene anche il serale, non cambia niente». Sinner parla inoltre degli allenamenti che sta svolgendo: «Sto lavorando tanto sul servizio, e tanto c’è ancora da fare. È cambiato il tempo sulla palla, il lancio è più basso, è variato anche qualcosa nel movimento». La strada, però, è ancora lunga: «La settimana scorsa abbiamo lavorato per questo torneo, e soprattutto per il Roland Garros. Avevo giocato tanto nei primi mesi dell’anno, ho rimesso benzina nel corpo».

Sinner non è il solo tennista di casa a issarsi al terzo round già il venerdì. A fargli compagnia, infatti, è il redivivo Fabio Fognini, che, dopo essersi imposto al debutto su Andy Murray, non si lascia sfuggire l’opportunità di proseguire il cammino. Dinanzi a lui c’è Miomir Kecmanovic, serbo, trentesimo del seeding e n. 37 del ranking. Fabio l’ha superato in due set nell’unico precedente, due anni fa or sono a Monte-Carlo.

Sul Pietrangeli il pubblico è ancora elettrizzato e al contempo deluso per la rocambolesca sconfitta patita da Martina Trevisan dinanzi a Karolina Muchova, e, come di consueto, non lesina il proprio sostegno, trasformando a tratti l’incontro in una corrida.

Il ligure non soffre più di tanto la robusta regolarità del ventitreenne di Belgrado e appare in giornata fin dall’inizio: vince il sorteggio, sceglie di rispondere e opera immediatamente il break. Mantiene senza troppe difficoltà il vantaggio acquisito, finché, nel nono game, strappa ancora la battuta all’avversario, chiudendo il set con un 6-3 “pesante”.

In ognuno dei primi tre turni di servizio avversari nel parziale seguente, l’azzurro arriva sempre alla palla break, senza concretizzarla. C’è spazio, come d’abitudine, anche per qualche piccola discussione con l’arbitro su chiamate ritenute dubbie, ma fa parte dello show. Fabio, a ogni modo, non si lascia distrarre troppo e contiene l’orgoglioso tentativo di Kecmanovic, che davvero le prova tutte per rinviare il verdetto al terzo.

Il livello si alza da ambo le parti, logico un epilogo al tie-break. Qui il sanremese vola 6-3, manca i tre match point consecutivi, lesto se ne procura un quarto e lo trasforma. Dopo un’ora e cinquantacinque minuti di qualità, in cui l’attuale n. 130 ATP non ha concesso alcuna palla break, finisce 6-3 7-6(6).

Fognini non vinceva due incontri di fila in un main draw del Tour maggiore dall’aprile 2022, quando era arrivato in semifinale a Belgrado. Festeggia giustamente il traguardo in campo, assieme al figlio maggiore Federico, mentre mamma Flavia Pennetta osserva felice la scena dalle tribune.

Il ligure è atteso ora dal settimo favorito del tabellone, il danese Holger Rune, che ha inflitto un doppio 6-3 al francese Arthur Fils, in una sfida che si presenta alquanto densa di suggestioni.

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