WTA Lione: Zhang, trionfo e polemiche. Yastremska fermata a pochi passi dal traguardo

[8] S. Zhang b. [WC] D. Yastremska 3-6 6-3 6-4

Non c’è il lieto fine al cammino di Dayana Yastremska, ma Zhang Shuai ha spezzato un digiuno di quasi cinque anni dall’ultimo successo a livello WTA vincendo oggi a Lione il primo torneo del circuito maggiore fuori dalla “sua” Cina. Quella Cina a cui ha comunque dedicato un piccolo pensiero durante la premiazione, quando l’intervistatrice le ha detto della casistica e lei ha cominciato il discorso ricordando come ora non ci potranno più essere tornei nel suo paese, quasi amareggiata. Tolta la questione patriottistica, Shuai ha poi ringraziato un po’ tutti, compresi arbitro e il pubblico, definito “forse non perfetto” dopo alcuni importanti momenti di tensione lungo tutta la partita e venuti del tutto a galla nell’ottavo game del terzo set.

Un match non spettacolare, pieno di tanta irregolarità dopo che Yastremska sembrava poter condurre in porto l’opera e completare la sua settimana surreale. Vinto il primo set, preso un immediato break nel secondo, avanti per due volte di un break nel terzo, avrà tanti rimpianti per aver buttato al vento una grande occasione, sentendosi probabilmente responsabile per gran parte delle circostanze. La realtà, probabilmente, derivava dalla stanchezza di una fase difficile da poter riassumere, cominciata come sappiamo dalla tragedia nella sua Odessa e spesa in giro per l’Europa per raggiungere Lione, vincere due partite durissime salvando anche match point all’esordio e arrivare a giocare per il titolo.

Dall’inizio del secondo set è stata spesso scomposta, molto irregolare, con picchi sporadici e senza precisione. Mancava tutto il livello mostrato nel set di apertura e il lungo passaggio a vuoto da 1-0 e servizio nel secondo set a 4-1 Zhang ha aperto le porte a un nuovo terzo set dove sì è stata 2-0 e 4-2 ma al servizio era molto spesso in affanno e i due break sono stati cancellati da altrettanti pessimi game immediatamente successivi. Per lei rimane la settimana, il momento, tra le lacrime e l’amarezza di non essere riuscita a darsi una piccola gioia in un momento di enorme sofferenza, lasciandosi andare alle lacrime dal momento in cui subito dopo la fine ha preso la bandiera della “sua” Ucraina e se l’è legata al collo. Al microfono ha voluto dedicare un nuovo, enorme, saluto al suo popolo, annunciando di donare l’intero Prize money di questa settimana alle organizzazioni umanitarie che stanno cercando di aiutare il paese martoriato ora dalla guerra.

Zhang festeggia in un’atmosfera abbastanza strana. L’intero palazzetto tifava per la sua avversaria, si è probabilmente sentita contro tutti già dopo pochi punti quando una risposta di Dayana abbondantemente in corridoio non è stata chiamata né dal giudice di linea né da quello di sedia. L’errore è stato enorme, ha cercato di non dilungarsi troppo nella polemica ma il suo stesso allenatore rideva beffardo alla topica generale. Ogni punto di Yastremska era accolto da un boato, i suoi con sommaria indifferenza. Il pubblico esultava ai doppi falli, si faceva trascinare parecchio. Dopo che era stata in grado di rimettere in piedi la finale se l’è giocata pressoché punto a punto nel set decisivo fino a quell’ottavo game vinto, sì, ma dove tutto il suo nervoso è emerso nella maniera forse meno adatta.

Perso il primo punto ha contestato enormemente una nuova non chiamata dell’arbitro: “Ma sei seria?! Ma come fai!”. Yastremska esultava di forza a ogni punto, sia esso voluto o non forzato dalla sua avversaria. Perso il punto del 30-30 stava per servire, la cinese, quando si è fermata e guardando verso la tribuna dietro di lei ha riattaccato: “Ragazzi! Ma fate sul serio?! La volete smettere?!”. Era furiosa, cominciando a beccarsi diversi fischi. Ha poi continuato a discutere, mimando come dei colpi di tosse che qualcuno faceva ogni volta che lei lanciava la palla. Si è poi rivolta nuovamente verso l’arbitro dicendo: “Tu non fai nulla? Ma ti rendi conto? E dovresti notarlo!”. È riuscita a non deconcentrarsi, ha trovato il punto forzando un errore di dritto dell’ucraina e ha esultato fortissimo, più volte, verso il lato delle tribune dove si trovavano questi spettatori, puntando poi di rabbia il dito per indicare ancor meglio la zona. Il game si è allungato, ai vantaggi è sembrata infastidita anche dal tempo che Yastremska prendeva tra un punto e l’altro, poi di nuovo a discutere con il pubblico. Tenuto, in qualche modo, quel game è riuscita a trovare il break del 5-4 muovendo bene la palla col dritto e chiudendo nel campo spalancato.

Dopo il cambio campo è andata rapidamente 40-0 per chiudere al terzo match point. L’esultanza, allargando le braccia in mezzo a buona parte del pubblico che rimaneva fermo o faceva piovere qualche fischio è stata la chiusura di una settimana che, in qualche modo, la rilancia. Yastremska invece rimane ferma ancora fuori dalla top-100, aveva bisogno del titolo per completare il rientro, adesso dovrà vedere se riuscirà a partire per Indian Wells dove è entrata nelle qualificazioni ma sarà dura finire qui e prendere un aereo per essere in California in tempo.

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