WTA Indian Wells, impresa Sakkari: Badosa eliminata, prima finale in un 1000. Sarà rivincita contro Swiatek

[6] M. Sakkari b. [5] P. Badosa 6-2 4-6 6-1

Alla fine ci sono state lacrime un po’ per tutti. Maria Sakkari ha lasciato andare la racchetta già dopo il match point, coprendosi il volto, dirigendosi a rete e abbracciando Paula Badosa, distrutta per essersi fermata a un passo dalla chance concreta di difendere il titolo vinto nel 2021. Piangevano entrambe, aveva gli occhi lucidi anche Tom Hill, coach della greca, che vedeva la sua ragazza finalmente infrangere un pesantissimo tabù.

“Sono felice, troppo” dirà poi Sakkari al microfono di Andrew Krasny, “questo risultato è importantissimo per me, la mia famiglia, il mio team, il mio paese… c’era tantissimo in ballo oggi e non volevo lasciarmela sfuggire”. La greca parla da chi approcciava questa semifinale col terribile record di appena due semifinali vinte nelle ultime 14 disputate. Si sta proponendo sempre più come protagonista tra le migliori quattro settimana dopo settimana, ma questo dato terribile la sta (stava?) segnando tantissimo. Questa era la terza soltanto nel 2022 e nelle due precedenti era arrivato un successo, in grande sofferenza, contro Irina Camelia Begu a San Pietroburgo e la sconfitta contro Iga Swiatek a Doha malgrado in entrambi i parziali aveva avuto un break di vantaggio.

Stasera le difficoltà si sono ripalesate, contro Badosa, in una partita molto intensa e non sempre spettacolare, conclusa 6-2 4-6 6-1 e con un punteggio nel terzo set che un po’ maschera i momenti delicati vissuti nella prima metà del parziale dalla greca, ma alla fine rendono gloria a una giocatrice che uscirà da Indian Wells nel peggiore dei casi pareggiando il miglior ranking nella storia di un tennista greco (Stefanos Tsitsipas) al numero 3 del mondo e, in caso di vittoria, diventerebbe addirittura la tennista (uomini e donne) meglio classificata di sempre salendo al numero 2.

Tanto efficace e letale nel primo parziale quanto scomposta e in affanno nel secondo: i due set iniziali sono stati per Sakkari la fotografia del suo stato d’animo. Ha reagito benissimo a un iniziale break di ritardo infilando quattro game consecutivi, asfissiando Badosa con un ritmo forsennato soprattutto dal lato del dritto, con cui colpiva palle dalla traiettoria molto bassa rispetto alla rete e molto penetranti, difficili da gestire per un’avversaria in grande difficoltà. La numero 5 del seeding non aveva grandi soluzioni, cercava col servizio di avere meno pressione ma le tante seconde rischiavano di farle perdere la battuta per la terza volta. Si è salvata, ma sul 5-2 Sakkari è andata subito sotto 0-40 perdendo il parziale alla terza chance.

La situazione stava però per cambiare. Sull’1-0 Sakkari nel secondo set infatti sono arrivati i primi errori gratuiti della greca dal lato del dritto: sono stati quattro, tutti in serie, abbastanza improvvisi visto il momento. Il suo volto era cambiato, la stessa Badosa è sembrata guardare a un certo punto verso di lei quasi notando la crepa e, col passare dei minuti, i pensieri. Dopo aver tenuto bene il game dell’1-1 ecco arrivare un immediato 0-40 in risposta, concretizzato subito per il break del 2-1. Non era l’allungo definitivo, Sakkari sfruttava una spagnola ancora poco centrata per fare subito 2-2 ma qui prima un ottimo lob di Badosa e un doppio fallo ricacciava subito in affanno la numero 6 del tabellone, che ha ceduto un nuovo turno di battuta dopo un altro brutto errore sulla palla break. Lì si è giocato il parziale: Badosa ha allungato sul 4-2 gestendo poi senza affanni fino al 6-4 conclusivo.

Nel terzo set Sakkari è riuscita a ritrovarsi. Non aveva più i picchi pesanti del primo parziale ma il game tenuto per l’1-0 e il recupero da 30-0 a 30-30 in risposta le ha dato una spinta nuova e il dritto colpito male dalla spagnola per il 30-40 ha un po’ aperto un nuovo copione. Maria ha brekkato alla seconda chance, non è bastato per allungare perché un doppio fallo portava Paula sullo 0-40 e alla seconda palla break veniva passata da un gran punto della sua avversaria, ma sul 2-1 non si è abbattuta ed è tornata in campo attaccando ogni palla, scuotendosi, lasciando andare il dritto e creandosi subito la chance di un nuovo break. Sul 3-1 ha poi servito molto bene per andare 4-1 dove da 40-0 per la sua avversaria è risalita, con forza, facendo perdere progressivamente campo a Badosa che dopo aver mancato in tutto quattro chance di 2-4 è capitolata.

L’ultimo turno di battuta per Sakkari, a quel punto, era una formalità. Adesso è storia: è la prima greca a giocare una finale di questo livello e, malgrado l’ultiom precedente non sia girato a suo favore, mantiene comunque un 3-1 di vantaggio negli scontri diretti contro Swiatek. Loro due, assieme ad Ashleigh Barty, saranno le nuove componenti della top-3 a partire da lunedì prossimo. Iga con una vittoria raggiungerebbe Agnieszka Radwanska al numero 2 del mondo come miglior giocatrice polacca di sempre, Maria (sempre in caso di successo) potrebbe diventare la miglior greca in termini di ranking salendo anche lei al numero 2. “Pressure is a privilege” dice Billie Jean King.

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