WTA Doha: Azarenka in semifinale malgrado la schiena, Svitolina a picco. Fuori Pliskova, ok Kvitova

[8] V. Azarenka b. [1] E. Svitolina 6-2 6-4

È veramente difficile cercare le parole per commentare una partita senza senso, dove ancora una volta (e cominciano a essere tante, soprattutto nell’ultimo periodo) Elina Svitolina è crollata dal punto di vista mentale. Oggi però non c’era di fronte a sé un’avversara caparbia, in buono stato di forma, ma una Victoria Azarenka malmessa, a tratti bloccata da una schiena che le ha dato fastidio fin dal primo game del match. Il risultato finale? 6-2 6-4 per la bielorussa, e poteva anche essere un successo più netto se avesse chiuso col servizio a disposizione sul 6-2 5-2.

L’ucraina non è mai uscita da quella buca in cui si è gettata quasi subito. C’era da attendersi che l’ex numero 1 del mondo, se avesse avuto anche solo un mezzo “ok” dalla fisioterapista a continuare, si sarebbe tirata su dalla sedia per tornare in campo, ma di concreto poteva fare pochissimo. Corricchiava, con passettini molti accorti, cercando di non spostarsi dal centro e di farlo eventualmente con movimenti molto dolci. Dal lato del rovescio faceva tanta fatica a giocare il top spin da sforzarsi a usare soprattutto lo slice. Ai cambi campo non si è mai seduta, rimanendo sempre in piedi a cercare di fare stretching. Cosa poteva fare? Provare a vedere se la sua situazione migliorava con qualche antidolorifico, e non è stato il caso, e capire come si indirizzava la partita.

In maniera abbastanza incredibile, Svitolina è stata visibilmente bloccata da tutto ciò. Era lei a correre, ed era lei a giocare verso il centro del campo quando non cadeva in qualche errore. Il braccio era bloccato, la mente invasa da pensieri. Per quanto ogni volta in cui riuscisse a piazzare un dritto verso il lato sinistro dell’avversaria aveva il punto in mano, non riusciva a dare un minimo di continuità alla sua azione, venendo invece travolta da un’avversaria che per oltre un’ora ha quasi sempre avuto la chance di chiudere il punto.

Così Azarenka è volata sul 5-1 dopo aver dovuto fermare il gioco per un MTO nel secondo game. Si muoveva male, traballava ogni volta che serviva e una parte del corpo sembrava cedere, ma aveva vinto 4 game consecutivi quasi non riuscendoselo a spiegare, sorridendo in maniera insoddisfatta e scuotendo la testa dopo un punto preso. Continuavano i piegamenti, continuavano gli sforzi di dolore, ma dall’altra parte della rete non c’era una giocatrice che ne approfittasse. E se il 6-2 del set d’apertura è sembrato per tanti motivi folle, nel secondo set invece di avere una reazione da parte della numero 5 del mondo è continuato a peggiorare la giornata dell’ucraina. Andrew Bettles in panchina aveva la faccia di chi non riusciva a credere in questa autodistruzione, tanto da coprirsi il volto con le mani all’ennesimo errore non forzato.

Elina dal rientro in campo dopo la sosta ha pagato sconfitte improbabili, soprattutto nel quarto di finale del Roland Garros contro Nadia Podoroska dove crollò tra pressioni esterne e aspettative sue, ma oggi non è mai riuscita a liberarsi dei suoi demoni. Sbagliava, continuava a sbagliare e non cambiava piano tattico. Non si tratta solo di errori gratuiti, ma di un atteggiamento che evidenziava sempre più confusione, ansia e paure. Ha avuto un moto di reazione sul 2-5 nel secondo set, uno spunto per provare a tenersi in vita, ma sul 4-5 ha finito la sua corsa. Nessuna esultanza da parte della bielorussa, che dopo due parole a rete ha cercato di dare un segno di conforto all’avversaria con una mano sulla spalla. La scena che ci si attende da chi si rivolge alla giocatrice infortunata, invece oggi lo scenario era incredibilmente l’opposto.

Altri incontri

Fuori la numero 1 del seeding Elina Svitolina, fuori la numero 2 Karolina Pliskova. La ceca, che continua a faticare dalla ripresa del tennis ad agosto, è stata travolta 6-3 6-1 contro Jessica Pegula, lei invece che continua il miglior momento della carriera.

La netta prestazione dell’americana, però, si contrappone a una ceca visibilmente condizionata dalla fatica di ieri. Pliskova era infatti scesa in campo nell’ultimo match della sessione serale, verso le 22, per fare tre set durissimi e oltre due ore di partita contro Ons Jabeur. Ha finito non tanto distante dall’una del mattino un 6-4 4-6 7-5 tra mille fatiche e oggi è stata messa in campo alle 16. Non ha recuperato e non ha retto il campo. Era lei a correre, era lei a subire il gioco. Quattro game e un viso scornato, lasciando spazio alla statunitense che diventerà da lunedì una tra le prime 40 del mono e, malgrado le tre partite di qualificazioni, è sembrata piuttosto fresca fisicamente e domani avrà di fronte, invece, una Petra Kvitova molto altalenante.

La numero 4 del seeding ha superato un’avversaria per lei sempre molto ostica come Anett Kontaveit, ma è stato netto il calo fisico avuto dalla seconda metà del terzo set. La sfida è finita 6-3 3-6 6-2 con un parziale decisivo dove la bicampionessa di Wimbledon è stata brava soprattutto a vincere un primo game in cui l’estone ha avuto tre palle dell’1-0 e prendere un doppio break sul 2-0 con scambi corti e tanti rischi, che in quel momento pagavano. Malgrado i tentativi di Kontaveit di rientrare, ha sempre chiuso la porta prendendosi il primo successo in 3 set del 2021. Domani andrà a caccia della prima finale.

Risultati

[8] V. Azarenka b. [1] E. Svitolina 6-2 6-4
G. Muguruza b. M. Sakkari 6-3 6-1
[4] P. Kvitova b. A. Kontaveit 6-3 3-6 6-2
[Q] J. Pegula b. [2] Ka. Pliskova 6-3 6-1

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