Da Suzanne a Naomi: campionesse di stile

Un tennis è per sempre. Così almeno avrà pensato la splendida Chris Evert che dal suo luccicante bracciale di diamanti non si separava mai, neppure in campo.

Nonostante la robusta chiusura, durante un match degli US Open del 1987, lo scintillante bracciale si sfilò dal polso della tennista che chiese al giudice di gara di sospendere l’incontro finché il gioiello non fosse stato recuperato, cosa che per fortuna avvenne velocemente. Da allora quella fila di diamanti ha preso il nome di bracciale tennis.

Inutile negarlo: da sempre le campionesse della racchetta sono icone di stile e di eleganza.

Da Suzanne Lenglen, diva del tennis nei ruggenti Anni Venti, fino alle giocatrici del nuovo millennio.

In campo la Lenglen si muoveva con la leggiadria di una ballerina, forse per le lezioni di danza classica prese da bambina.

Ma Suzanne portò avanti soprattutto l’immagine della modernità nel tennis grazie all’amico stilista parigino Patou a cui chiese di confezionare una gonna corta sotto il ginocchio, un cardigan smanicato e una fascia di tulle per i capelli: una vera rivoluzione per l’epoca! Indipendente ed emancipata, riuscì a contrastare l’esclusivo monopolio del colore bianco facendo confluire nel tennis i colori dell’Art Deco con i suoi completini innovativi.

Un’altra tennista sempre un passo avanti è Lea Pericoli. Una donna forte, tenace e coraggiosa sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco.

Ma soprattutto incredibilmente elegante: i gonnellini in pizzo o piumati realizzati per lei dallo stilista inglese Tinling sono tutt’oggi esposti al Victoria & Albert Museum di Londra. Con garbo e grazia ha contribuito a cambiare l’immagine delle tenniste senza mai rinunciare alla femminilità. Contro l’idea che lo sport rendesse le donne mascoline Lea sceglie di rivestire la sua determinazione di raffinati pizzi e sofisticati merletti.

Anche se oggi le atlete portano pratici shorts sotto i gonnellini come dimenticare il tutù monospalla indossato da Serena Williams agli US Open 2018? Un look audace per lanciare un messaggio di solidarietà a tutte le mamme che tra mille difficoltà riprendono il lavoro dopo il parto.

Da grande appassionata di moda, Serena ha lanciato una linea di abbigliamento e accessori tutta sua: capi dinamici, tessuti all’avanguardia e soprattutto cruelty free. Imprenditrice col fiuto per gli affari, la Williams è una delle atlete più famose e pagate secondo la rivista Forbes, come la giovane collega Naomi Osaka a cui Serena pare abbia passato il testimone. N

on è un caso che la celebre Maison Luis Vuitton abbia scelto come brand ambassador proprio la tennista giapponese per la campagna primavera-estate 2021: star del tennis, paladina dei diritti civili e adesso volto del noto marchio francese.

Perché non è solo questione di moda o sapiente gusto nello scegliere i vestiti, si tratta di personalità, dell’inconfondibile impronta di ciò che si è in ciò che si fa, che alla fine si trasforma in stile. Come amava dire Coco Chanel la moda passa, lo stile resta. 

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