ATP Cincinnati: Cecchinato perde ancora, sono 9 le sconfitte consecutive

Inizia il Masters 1000 dell'Ohio ma l'Italia perde già il suo primo giocatore

A. de Minaur b. M. Cecchinato 6-7(5) 6-1 6-2

Novanta giorni senza vittorie. Un digiuno destinato a prolungarsi quello di Marco Cecchinato, eliminato ancora una volta al primo turno di un torneo: dopo Parigi, Londra, Eastbourne, Wimbledon, Umag, Amburgo e Kitzbuhel anche l’esperienza a Cincinnati finisce ancor prima di cominciare. Alex de Minaur, proprio l’ultimo giocatore battuto dal palermitano prima dell’inizio della serie negativa (vittoria al Foro Italico), si impone 6-7(5) 6-1 6-2 in due ore e dieci minuti.

Neppure vincere un primo set equilibrato e ben giocato è servito a scrollarsi di dosso questo momento negativo che ormai è fin troppo lungo. Un parziale che ha prosciugato le energie di Cecchinato, messo sotto nel proseguo della partita e poi sempre in balia dell’australiano. E così mentre de Minaur potrà godersi almeno un giorno di riposo e attendere l’esito della sfida tra Reilly Opelka e Borna Coric per sapere chi sarà il suo prossimo avversario, Cecchinato invece farà rotta verso la Carolina del Nord.

Il tennista italiano è iscritto al torneo di Winston-Salem, ultimo appuntamento prima dello US Open. Due tornei cruciali per capire cosa fare nell’immediato futuro: un paio di vittorie darebbero un po’ di respiro e di fiducia al siciliano in vista dell’ultima parte di stagione e potrebbero aiutarlo a ripartire; viceversa se arrivassero ancora delusioni sarà tempo di fermarsi a riflettere.

Da qui a fine stagione Ceck non difende granché, perderà qualche altra posizione in classifica (domani sarà numero 65) ma questo è un aspetto secondario. E allora non è escluso che una volta terminata la campagna sul cemento americano l’azzurro non decida di fare un passo indietro, magari tornando a bazzicare quel circuito Challenger in cui non si vede più dal torneo di Barletta di un anno e mezzo fa. Soluzione non entusiasmante ma che può essere buona medicina per il mal di vittorie.

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