K. Siniakova b. [1] N. Osaka 6-4 6-2
Forse avevamo sottovalutato un po’ tutti, questa sfida di Naomi Osaka a Parigi. Soprattutto dopo la grande reazione avuta contro Victoria Azarenka, e perché Katerina Siniakova non aveva ancora raggiunto un picco di livello in questo 2019. Eppure, la ceca ha messo un cuore grande “così” in campo oggi per lavorare ai fianchi una giapponese ancora non impeccabile e che ha finito per deragliare di fronte a punti che non riuscivano più ad andare dalla sua.
Non c’era un basso livello di gioco, ma non c’era per la giapponese quella continuità che le avrebbe potuto garantire di fare partita alla pari. Non c’è nulla da togliere, oggi, al risultato della sua avversaria, classe 1996, che aveva chiuso il 2018 con un ottimo crescendo di risultati seppur rimanendo in seconda fila, lontana dalle posizioni di vertice, e in questa stagione aveva dato qualche segnale positivo solo la scorsa settimana, a Norimberga, raggiungendo la semifinale.
E sembra assurdo, quasi, pensare che non ci sia ancora stato modo per lei di replicare quello che ha fatto vedere oggi perché è sembrata veramente avere il doppio delle energie della numero 1 del mondo ritrovatasi quasi subito senza vere chiavi tattiche per arrivare ad avere dei punti facili. Doveva inventarsi qualcosa, il più delle volte, e nel primo set quello 0-40 mancato sul 4-5 e servizio per la sua avversaria è stato forse il primo vero segnale negativo del suo torneo. Aveva subito un 6-0 nel primo set del primo turno, vincendo solo 9 punti, e salvandosi a due punti dalla sconfitta in almeno 5 occasioni. Aveva salvato tre chance di 5-3 per Victoria Azarenka al secondo turno, nel secondo parziale, mentre la sua avversaria odierna si produceva in una maratona di tre ore e quattordici minuti per battere Maria Sakkari 7-6(5) 6-7(8) 6-3.
Per tante cose sembrava di poter pensare che il peggio, per la vincitrice degli ultimi 2 Slam, potesse essere passato, e invece oggi non ha avuto brillantezza e continuità contro una giocatrice che arrivava ovunque con una velocità di gambe che sembrava avere un motorino. Osaka, fin quando ha contrastato il fuoco col fuoco, aveva anche lucidità di aprire il campo e andare a stringere tanto l’angolo, ma quella palla tornava tutte le volte e non era mai una palla banale. Era profonda, era tesa, era difficile da governare. Siniakova praticamente perfetta per circa un’ora e mezza ha salvato 7 palle break nel primo parziale e il momento cruciale è stato proprio negli ultimi due game. Dopo aver salvato un 15-40 sul 4-3 Osaka è stata lei a salire 15-40 in risposta. Osaka annullava bene le prime chance, mandandola fuori posizione e colpendo verso il lato del rovescio della sua avversaria, ma Siniakova si è presa una terza chance che ha concretizzato con un palleggio profondo e condotto sulla diagonale del rovescio.
La numero 1 del mondo avrebbe avuto bisogno di un rapporto vincenti/errori gratuiti in positivo con almeno un +5, forse anche +7, per cominciare a sua volta a mandare in confusione un’avversaria che ha spesso avuto momenti altalenanti e anche nell’ultimo turno contro Sakkari è stato un po’ un match da “Crazy Katka”, come la chiamano simpaticamente i suoi fan. Oggi non ha mai avuto un vero calo. Al servizio per il set è andata sotto, ma è risalita senza voler strafare, avendo sempre chiaro che doveva far sbagliare la sua avversaria. I suoi numeri, brutali, erano molto regolari e inferiori a Osaka in termini di errori ma soprattutto di vincenti. Non ne aveva bisogno, non era quello il suo compito odierno. E dopo aver preso il primo parziale questa sua determinazione è diventata ancor più netta, con tante occasioni nel secondo dove Osaka doveva avere una capacità di rimanere con la testa nello scambio che, almeno in questo Roland Garros, non sempre le apparteneva.
Perso il servizio anche sul 2-2 nel set numero due, Osaka ha cominciato a deragliare. Non ha trovato la forza di rimettere in piedi anche questa partita, con i gratuiti di rovescio che sono aumentati un po’ a certificare la sensazione che le energie mentali fossero al limite. Il doppio fallo sulla palla che ha dato il doppio break di vantaggio all’avversaria è stato il colpo di grazia, con la fine dell’incontro arrivata pochi minuti dopo. Siniakova, per la prima volta in carriera, ha raggiunto gli ottavi di finale di uno Slam mettendo fine alla striscia di 16 vittorie consecutive in un Major della giapponese. Forse nessuno avrebbe sospettato che sarebbe stata proprio lei a mettere insieme l’upset del torneo femminile fino a ora, ma anche per questo la prova tutto cuore di oggi meritava di essere premiata così.
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