WTA Finals, Osaka si ritira e Bertens vola in semifinale

Naomi Osaka getta la spugna e si ritira al termine del primo set: Kiki Bertens si qualifica per le semifinali.

[8] K. Bertens b. [3] N. Osaka 6-3 rit.

La schiena, ma anche un problema alla coscia, ferma Naomi Osaka e la costringe al ritiro nell’ultimo match del round robin. La giapponese abbandona il campo e il torneo dopo aver perso 6-3 il primo set contro Kiki Bertens: l’olandese con questa vittoria ottiene il pass per la semifinale.

Brutta fine per il primo Master di fine anno della tennista più popolare in questo momento dell’intero circuito. Qui a Singapore le sue partite sono state seguite tutte con una spinta del pubblico notevole che affollata lo Sports Hub con cartelloni e bandiere (perlopiù giapponesi, queste) dedicate alla campionessa dello US Open che non è riuscita a regalare a se stessa e ai propri fan la gioia della prima vittoria. Assieme a Petra Kvitova, Osaka esce dal torneo senza aver ottenuto un successo, e con grande dispiacere per non aver saputo esprimere il livello di gioco che voleva.

Oggi la partenza non era stata male, ma l’olandese fin dal primo game le stava facendo sudare ogni scambio. Bertens, ancora una volta, scambiava benissimo le due fasi: prima più difensiva, un metro o due dietro la linea di fondo a contenere la spinta della giapponese rigiocando profondo, e poi avanzando rapidamente verso la linea di fondo campo per cambiare l’inerzia e spostare lo scambio dalla sua. Non una trama che ha messo in atto con regolarità, ma perché a dispetto di altre circostanze aveva più occasioni di poter fare subito male soprattutto col dritto in top spin che, su un campo come questo, salta tanto e può incidere molto più del dovuto.

Subito il break sul 3-3, Osaka ha chiesto l’intervento del coach. Sascha Bajin le diceva di cercare colpi semplici, ma di lì a poco il match è definitivamente sfuggito dalle sue mani. Un rapido game tenuto da Bertens, con l’ultima palla su cui Naomi neanche ha provato ad andare, ha dato il 5-3 e di lì a poco la prima interruzione del match. Un lungo controllo della fisioterapista non ha prodotto i risultati sperati: il servizio della giapponese non viaggiava più oltre i 120 all’ora e dopo l’ultimo doppio fallo la partita si è chiusa con Naomi in lacrime e il suo fisioterapista che entrava in campo e prendeva le borse della numero 4 del mondo, con lei incapace di trascinare pesi.

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