Torneo di Montecarlo in chiaro scuro per i nostri tennisti: oddio, fino a qualche anno fa, avremmo fatto caroselli per un italiano in semifinale in un masters 1000.In questa nuova epoca per il tennis nostrano, con un Sinner sempre più avviato alla vetta del ranking, ci siamo abituati fin troppo bene e ci si aspetta una vittoria ogni settimana: Jannik comunque non […]
08 Giu 2018 18:21 - Roland Garros
Roland Garros: del Potro sbatte sul muro Nadal, l’Undecima ora è a un passo
Rafa Nadal è sempre più vicino allo Slam numero 17: tra lui e l'undicesimo titolo a Parigi c'è solo Dominic Thiem. Juan Martin del Potro mantiene l'equilibrio per un set, poi lo spagnolo dilaga.
di Piero Vassallo
[1] R. Nadal b. [5] J.M. del Potro 6-4 6-1 6-2 (Piero Vassallo)
Rafael Nadal è il secondo finalista del Roland Garros 2018: lo spagnolo batte 6-4 6-1 6-2 Juan Martin del Potro e ora l’Undecima è veramente vicina. Solo Dominic Thiem potrebbe privare il maiorchino dell’undicesima gioia a Parigi, la diciassettesima in uno Slam. Numeri che a un certo punto sembravano non più realizzabili: tre anni fa Novak Djokovic lo batteva nei quarti sul Philippe Chatrier, tre set a zero, senza appello.
Una sconfitta bruttissima, ben più della prima e fin lì unica subita qualche anno prima contro Robin Soderling. Lì c’era un ginocchio non del tutto a posto e una giornata uggiosa che rese letali i colpi piatti dello svedese e dimezzò l’efficacia della rotazione della palla di Rafa. Contro Nole invece Nadal semplicemente non sembrava più lui, una copia sbiadita del cannibale ammirato fino all’anno prima.
Tre anni dopo Nadal è di nuovo Nadal, la profezia di Yevgeny Kafelnikov subito dopo il trionfo del 2014 (“Non vincerà altri Slam”) è stata respinta al mittente con un 2017 che gli ha portato in dote due titoli Major e il ritorno sul trono della classifica ATP. E soprattutto il Philippe Chatrier è tornato a essere roba sua.
L’ultimo a subire la legge di Rafa sul centrale parigino è Juan Martin del Potro, di nuovo in semifinale qui dopo nove anni di apparizioni poco fortunate e forfait per infortunio. Le due ore e diciassette minuti di partita in realtà sono molto bugiarde perché il match vero è durato 50 minuti: tanto ha resistito Delpo prima di sbattere su un muro spagnolo diventato sempre più granitico.
Perso il servizio e il primo set l’argentino ha alzato bandiera bianca, il suo dritto non ha più fatto male e si è consegnato all’avversario. La testa lo ha abbandonato prima del fisico (anche se un fastidio all’anca dopo pochi game ha fatto temere il peggio) e per una nuova finale Slam dovrà attendere ancora.
Nadal invece dà appuntamento a Thiem per quella che probabilmente è la finale più giusta: si affronteranno i due giocatori più forti su questa superficie, non a caso l’austriaco è l’unico ad aver battuto lo spagnolo sulla terra nelle ultime due stagioni. Lo ha fatto un anno fa a Roma e quest’anno a Madrid, precedenti che serviranno a dargli fiducia cercando di non pensare invece a quanto accaduto lo scorso anno sullo Chatrier quando Rafa ne fece un sol boccone in una semifinale a senso unico.