[PR] S. Williams b. Kr. Pliskova 7-6(4) 6-4
Buona la prima per Serena Williams, che muove il primo passo nel tabellone principale del Roland Garros e lancia alcuni segnali alle rivali. Dimentichiamo, almeno per il momento, la Serena vista a marzo: il lavoro svolto sul fisico sembra aver avuto effetto vista la qualità degli spostamenti almeno per tutto il primo set. Manca però, e questo è un dato importante, la continuità per due set interi. C’è ancora un po’ di ruggine generale, ma già al servizio la statunitense ha fatto un bel salto in avanti perché al di là di 7 doppi falli sono arrivati comunque 13 ace che hanno contribuito a vivere turni di battuta quasi immacolati per tutta la prima frazione contro un’altra grande battitrice come Kristyna Pliskova.
La ceca su terra vale meno che su altre superfici, non avendo ancora ottenuto un successo su questi campi. Eppure ha fatto la sua partita con grande coraggio, mettendo a segno anche un numero di servizi vincenti molto elevato, con gli ace totali che sono stati 15, un numero di ace che Serena Williams subisce molto raramente: dal 2008 a oggi soltanto Nadia Petrova, a Pechino nel 2009, ne aveva messi a segno un numero simile (14).
La caratteristica che però non manca a Serena, da campionessa qual è, è la capacità di alzare il livello nel momento del bisogno. Un po’ forse per il semplice fatto di mettere tensione all’avversaria per il carisma e lo status, un po’ perché ha cercato maggiormente di mettere in difficoltà la ceca, nelle fasi finali del primo set ha dato un piccolo ma importante strappo. Sul 6-5 in suo favore Pliskova ha vissuto il primo game al servizio complicato, salvando anche un set point. Poi, la ceca, nonostante un 3-0 di vantaggio nel tie-break ha cominciato a crollare e a sbagliare sempre più, perdendo 7 degli ultimi 8 punti.
Molto più complicato da decifrare il secondo set. Serena è calata drasticamente e fin dal primo turno di battuta ha faticato molto più della prima frazione. Le colpe di Pliskova sono tante perché non è mai riuscita ad allungare quando ne aveva l’occasione. Prima avanti 2-0, poi sul 3-3 40-0 quando ha subito 5 punti di fila e perso nuovamente la battuta. Infine, ben 3 palle break non sfruttate quando la sua avversaria stava servendo per chiudere la partita. L’ex numero 1 del mondo ha trovato la via per rientrare, anche approfittando della scarsa mobilità della sua avversaria, mai apparsa veramente a suo agio su questa superficie.
Per essere veramente accreditata a traguardi importanti ci sarà bisogno di altro livello, ma quanto fatto vedere nel primo set è incoraggiante. Contro Ashleigh Barty al secondo turno ci sarà una prova di livello più interessante, in una zona di tabellone dove ci sono diversi pesci grossi. Inutile dire che lei possa rappresentare comunque il nome più importante di tutte.
[28] M. Sharapova b. [Q] R. Hogenkamp 6-1 4-6 6-3
Come trasformare un normale pomeriggio in un piccolo calvario. Potrebbe definirsi così l’esordio di Maria Sharapova nel tabellone del Roland Garros, al rientro dopo 2 edizioni saltate tra squalifica e mancata wild-card per motivi mai troppo chiari.
Contro la qualificata Richel Hogenkamp non doveva esserci troppo da sudare per la russa, che invece quando aveva tutto sotto controllo ha perso il servizio ed è piombata in una spirale molto negativa perdendo 8 game su 9 dal 6-1 3-1 in suo favore all’1-6 6-4 3-0 per l’olandese. Ci sono categorie di differenza tra le due, ma il calo netto che c’è stato ha spinto la qualificata avversaria a prendere coraggio, a provarci con sempre più spinta. Il servizio della sua rivale era crollato come efficacia e Sharapova ha vissuto 40 minuti dove non riusciva più a tenere i propri turni di battuta. Quattro break consecutivi e una sensazione di non capirci granché di quello che stava avvenendo.
Ne è venuta fuori con 6 game consecutivi, ma anche in questa fase ha avuto diverse pause. Prima un difficile game per sbloccarsi, poi un altro game ai vantaggi dove l’olandese ha colpe per un doppio fallo su 40-40, infine un game di battuta vinto rientrando da 15-40 dove la sua avversaria si è mangiata le mani per un comodo dritto messo sotto al nastro sulla prima delle due chance.
La russa, intervistata da Eurosport, ha poi detto di aver patito un po’ troppo un calo di concentrazione generale che ha dato modo all’avversaria di rientrare e cominciare a dar fastidio col dritto, perché creava una traiettoria che spingeva sempre un po’ indietro Sharapova e la portava a fare tanti errori. Non era semplice venirne fuori, ma c’era tutto il tempo per portarlo fare. E così infatti è stato, con l’ultimo break a segnare la fine del match e ad accedere al secondo turno contro Donna Vekic.
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