ATP Miami: Fognini si regala Kyrgios, Zverev vince una partita

RItorno alla vittoria per Alexander Zverev, che supera Medvedev al Masters 1000 di Miami.

Fabio Fognini comincia con un successo il “Miami Open”, secondo Atp Masters 1000 del 2018, dotato di un montepremi di 7.972.535 dollari, in corso sui campi in cemento di Key Biscayne, in Florida. Il 30enne di Arma di Taggia, numero 18 del ranking mondiale e 15esima testa di serie, ha sconfitto al secondo turno per 6-2, 6-4, in un’ora e sette minuti di gioco, lo spagnolo Nicola Kuhn, 18 anni, numero 211 Atp, in tabellone grazie ad una wild card. Lunedì al terzo turno Fognini l’australiano Nick Kyrgios, numero 20 Atp e 17esima testa di serie, che ha battuto il serbo Dusan Lajovic, numero 108 Atp.

 

F. Tiafoe b. [21] K. Edmund 7-6(4) 4-6 7-6(5) (Giorgio Cammarosano)

Avevamo lasciato il buon Kyle agli Australian Open, quando aveva sorpreso un po’ tutti con l’approdo alle semifinali dopo la vittoria contro Dimitrov. Da allora se ne erano quasi perse le tracce. Solo una formale convocazione in Davis con la Spagna senza nemmeno scendere in campo, e la sconfitta ad Indian Wells in due set al secondo turno contro il trentaduenne israeliano Sela – ma al primo aveva usufruito di un bye. Non propriamente un cammino memorabile. C’era dunque molta attesa per il match che lo vedeva oggi contro l’americano Frances Tiafoe, che poco meno di un mese fa e a poco meno di 100 km da qui si portava invece a casa l’ATP 250 di Del Ray.
Il primo set esalta da subito le capacità al servizio e le debolezze in fase di ricezione di entrambi, per cui chi serve vince il game senza particolari problemi. I primi veri scossoni si verificano all’ottavo game, quando Edmund si trova sotto 15-30 e servizio. Ma bastano un paio di servizi più profondi e un dritto lungolinea per portarsi sul 5-4. L’inglese nato a Johannesburg è spesso impreciso e appare un po’ sulle gambe in alcuni frangenti, dovendo faticare più dell’americano per costruirsi il punto. Nonostante ciò, al dodicesimo game è proprio lui che si procura la prima palla-break (e set) dell’incontro, grazie ad un grande accelerazione di dritto. Tiafoe si salva principalmente grazie al servizio, aiutato anche dall’imprecisione del proprio avversario, e proprio con un ace si arriva al tie-break. Tie-break che dopo un inizio equilibrato Edmund butta alle ortiche: sul 5-5 Kyle si costruisce il punto in maniera egregia ma poi con tutto il campo a disposizione decide di spedire pallina e set alle stelle (Tiafoe al punto successivo chiuderà con il settimo ace, saranno 15 alla fine dell’incontro).
Il secondo set inizia com’è finito il primo: con una palla break mal gestita da Edmund, che manda in rete una volée di rovescio a campo aperto. Un piglio più convincente accompagna però il rientro in campo di Edmund in questo secondo parziale: il rovescio spesso largo inizia a toccare più spesso la linea laterale e le risposte sono più profonde, mentre Tiafoe fatica più del dovuto col servizio. Non sorprende dunque che al gioco successivo l’americano debba fronteggiare un’altra palla break, che questa volta Edmund capitalizza grazie ad un passante di rovescio incrociato ed un dritto di Tiafoe che si ferma sulla rete. I due non perdono più il servizio, anche se Edmund è costretto ad annullare con un ace la prima palla break dell’incontro per l’americano, prima di chiudere il secondo set 6-4.
Chi si aspettava allora un inizio terzo set appannaggio dell’europeo non rimane deluso, dal momento che pronti via e Tiafoe è sotto 0-40. L’americano annulla il primo break-point grazie ad una strenua resistenza sulle accelerazioni britanniche, il secondo con un dritto impressionante, il terzo con una prima che non lascia scampo. Serve&Volley e un ace chiudono quindi uno stressante primo game. Ma come nel secondo set, il break arriva poco dopo, con il rovescio di Tiafoe che sul 30-40 manca dell’energia necessaria e finisce debolmente a rete. Da qui in poi è un susseguirsi di emozioni e capovolgimenti che non fanno realizzare a chi sta seguendo la partita che si sono già superate le due ore di gioco. Il pubblico di casa accompagna ogni punto del proprio beniamino con cori da stadio, ed è forse questo che gli permette di non demordere nemmeno quando Edmund gli annulla la prima possibilità per rientrare in partita sul 5-3. Il britannico, tornato intanto nuovamente molto falloso, cede invece il servizio con una bruttissima – l’ennesima – volée di rovescio, proprio quando era intento a servire per il match. Ma ancora non è finita, Tiafoe è costretto a salvare altre due palle break col servizio, ed arriva persino, inaspettatamente, al match point sul 6-5 a favore. Edmund stavolta si salva proprio con quell’instabile volée di rovescio che tanti punti gli aveva sottratto in precedenza, rimandando dunque tutto al tie-break finale. Tiafoe, più per demeriti di Edmund che meriti propri, vola subito sul 6-1 tra l’entusiasmo generale, ma non se la sente di chiudere subito. Permette allora all’inglese di rientrare fino al 6-5, illudendolo, per poi chiudere brutalmente come fatto nel primo set, con un ace all’incrocio delle righe.
Per Edmund c’è ancora molta strada da fare per il pieno recupero, dal momento che negli ultimi due mesi ha giocato solo due partite, perdendole entrambe. Per Frances Tiafoe invece un’altra vittoria importante qui in Florida; il prossimo turno ha il nome di Thomas Berdych, che iniziando un’ora dopo ha finito praticamente in contemporanea con l’americano.

[4] A. Zverev b. D. Medvedev 6-4 1-6 7-6(5) (Evaristo Desio)

Alla fine ce l’ha fatta Alexander Zverev a tornare alla vittoria in un Masters 1000. Non accadeva praticamente dalla finale vinta a Montreal contro Roger Federer, visto che a Shanghai, giocò appena 4 game prima che Bedene si ritirasse. Poi solo sconfitte: a Cincinnati contro Tiafoe, a Shanghai contro del Potro; a Bercy contro Haase e a Indian Wells contro Sousa. Tutte sconfitte in tre set, tutte sconfitte dopo aver vinto il primo. E l’impressione era che Miami non avrebbe fatto eccezione, visto che dopo il primo set Zverev ha smarrito il servizio e ha subito un duro 6-1 nel secondo, senza che Medvedev facesse niente di speciale. Sembrava quindi tutto già visto quando Medvedev si è procurato due palle break nel terzo game. Invece Zverev si è salvato, ha avuto un settimo game complicato ma è approdato al tiebreak in qualche modo. Con insolita umiltà Zverev ha cercato di prendere il campo, limitando le accelerazioni a quando si sentiva sicuro. Nel tiebreak una mano gliel’ha data Medvedev che nel momento più importante, sul 5 pari, col servizio a disposizione ha tirato in corridoio un rovescio abbastanza agevole e sul match point ha affossato in rete un dritto.
Zverev continua a non essere certo “guarito”, speriamo che questa vittoria gli dia un po’ di fiducia: Ferrer non gli farà tutti questi regali.

D. Shapovalov b. [24] D. Dzumhur 6-1 7-5 (Simone Milioti)

McEnroe era genio e sregolatezza, Shapovalov gli somiglia molto dicono e oggi ne ha dato un’ulteriore dimostrazione ai sostenitori di questa tesi. Il canadese ha passato il turno, mostrando in determinati momenti tratti di onnipotenza tennistica, sulla carta non era favorito visto che affrontava una testa di serie, ma tutti sappiamo che allo smisurato talento di Shapovalov poco avrebbe potuto fare Dzumhur. Il primo set fila via molto liscio, tanti vincenti del canadese, in risposta, al servizio, da fondocampo. Nel secondo la situazione sembra ripetersi ma ogni qual volta che Denis ottiene il break finisce per restituirlo sempre. Va a servire per confermare e, sempre lottando i propri turni di battuta, lo ricede quasi immediatamente. Succede due volte, ma al terzo break ottenuto – su cui bisogna dirlo Dzumhur non è quasi mai totalmente esente da colpe – Shapovalov riesce a confermarlo evitandosi un fastidioso tie-break e forse anche un fastidioso terzo set.

Risultati secondo turno:

[Q] T. Kokkinakis b. [1] R. Federer 3-6 6-3 7-6(4)
[31] F. Verdasco b. G. Garcia-Lopez 4-6 6-0 6-2
[18] A. Mannarino vs S. Johnson
D. Istomin vs [16] P. Carreno Busta
[10] T. Berdych b. [PR] Y. Nishioka 6-1 6-4
F. Tiafoe b. [21] K. Edmund 7-6(4) 4-6 7-6(5)
[32] K. Khachanovic b. M. Copil 7-5 6-3
N. Basilashvili vs [6] K. Anderson
[4] A. Zverev b. D. Medvedev 6-4 1-6 7-6(5)
[28] D. Ferrer b. E. Donskoy 6-2 6-2
[17] N. Kyrgios vs D. Lajovic
N. Kuhn vs [15] F. Fognini
[11] S. Querrey b. R. Albot 7-6(4) 6-1
D. Shapovalov b. [24] D. Dzumhur 6-1 7-5
[29] B. Coric b. L. Mayer 6-7(5) 6-3 6-4
[Q] Y. Bhambri vs [8] J. Sock

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