di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
05 Giu 2017 18:22 - Roland Garros
Roland Garros: Wawrinka spegne Monfils, ai quarti trova Cilic
Marin Cilic approda ai quarti di finale del Roland Garros dopo il ritiro di Kevin Anderson all'inizio del secondo set. Il croato affronterà Stan Wawrinka, bravo a tenere a bada l'esuberanza di Gael Monfils.
di Redazione
[3] S. Wawrinka b. [15] G. Monfils 7-5 7-6(7) 6-2 (Simone Milioti)
L’ultimo francese abbandona il Roland Garros: Gael Monfils sconfitto dal numero tre del mondo Stan Wawrinka in tre set. Il francese era sfavorito, ma nei primi due set, dove c’è stato equilibrio, era riuscito a brekkare per primo facendosi sempre recuperare. Le sole due palle break su quindici convertite da Gael sono la chiave del match odierno in cui lo svizzero d’altro canto è stato più concreto e cinico, specie nei momenti importanti del match. Le premesse per la testa di serie numero tre, e vincitore nell’edizione 2015, erano positive. Wawrinka aveva incontrato già nove volte un giocatore transalpino al Roland Garros e aveva ceduto solo una volta a Tsonga nel 2012. Contro Monfils – alla ricerca del quinto quarto di finale nel torneo, che lo porterebbe ad eguagliare Leconte e Noah – lo svizzero era in perfetta parità negli scontri diretti, due vittorie pari ma mai una sfida sulla terra battuta.
Gael ha recentemente festeggiato la 400esima vittoria nel circuito maggiore, inoltre schierandolo sul Philippe Chatrier si cerca di creare il mix giusto affinché possa dare il meglio in campo. Difatti l’incontro comincia con il francese che gioca meglio di Wawrinka nelle fasi iniziali, lo svizzero è in difficoltà dal primo game in cui serve, concedendo diverse palle break, ma le salva. Nel game successivo sotto 2-3 e servizio nuovamente Stan deve concedere palle break che stavolta Monfils sfrutta. Passa poco però che il francese restituisca il break all’avversario, i due tornano in perfetta parità sul 4 pari, anche se l’inerzia sembra adesso propendere verso Wawrinka. Il vantaggio dello svizzero si manifesta nel dodicesimo game quando si issa 15-30, a salvare Monfils, dal bombardamento da fondo campo che sta subendo, è inizialmente un falso rimbalzo che manda a farfalle Stan, poi è il francese in prima persona a concedere il primo set, voleé in corridoio e doppio fallo a seguire sul set point.
Il secondo parziale si apre con Monfils che ancora una volta strappa il servizio all’avversario, ma appena prova a confermarlo lo ricede a zero. L’equilibrio dura fino al settimo game in cui Wawrinka deve salvare palla break: prima vincente e c’mon urlato a pieni polmoni per farsi ben sentire da Monfils e soprattutto dal pubblico presente. Breve massaggio alla schiena per Wawrinka al cambio campo, lo svizzero comincia ad essere più falloso nello scambio e se riesce prova ad accorciarlo, il match riprende comunque seguendo i servizi sino al tie-break, nonostante Wawrinka salvi l’ultimo game in battuta da 0-30. Nel gioco decisivo la svolta arriva al settimo punto, Monfils segue il servizio a rete e poi ritorna di corsa a fondo campo, cederà così il mini-break. Wawrinka salirà agevolmente 6-3. Fallirà il primo set point, giocando il back in rete con l’avversario fermo dall’altra parte del campo, facendosi riacciuffare sul 6-6. Si farà annullare anche il quarto, da un servizio vincente di Monfils, prima di conquistare il mini break decisivo e chiudere 9-7 vincendo un gran punto, tutto in spinta e chiuso a rete.
Ad inizio terzo set si spegne Monfils, come anche quei pochi spettatori che dopo la parziale rimonta nel tie-break avevano ripreso a crederci. Wawrinka brekka presto, al terzo gioco, salva una pericolosissima palla del contro-break e poi piazza un altro break in suo favore, striscia di cinque giochi consecutivi dallo 1-0 Monfils che aveva aperto il set. Partita ormai in cassaforte per lo svizzero che attende il cambio campo e il servizio a disposizione per archiviare la pratica, nonostante Monfils gliela faccia ancora sudare annullando i primi due match point e cedendo solo ad un rovescio lungolinea sulla riga vincente. Due ore e quarantatré minuti totali, nel prossimo turno sfiderà Cilic.
[7] M. Cilic b K. Anderson 6-3 3-0 rit. (Salvatore De Simone)
Marin Cilic passa ai quarti di finale dopo aver disputato solo un set e tre games. Il croato ha usufruito del ritiro di Kevin Anderson, il quale ha gettato la spugna per un malore all’inizio del secondo set. In ogni caso, sarebbe stato sorprendente se quest’ultimo avesse avuto la meglio: è vero che, se in giornata, il sudafricano può dare parecchi problemi (ne sa qualcosa Djokovic che rischiò di essere eliminato da lui a Wimbledon nel 2015 quando dovette recuperare uno svantaggio di due set) ma Cilic è pur sempre il numero 7 del tabellone e vincitore di uno slam.
In realtà il croato non aveva iniziato bene il match dato che Anderson aveva strappato la battuta nel primo gioco dell’incontro; ma sul 1-2 Cilic ha subito recuperato il break di svantaggio aggredendo lo sfidante incapace di mettere una prima e si è ripetuto dopo grazie ad un serve&volley sconclusionato dell’avversario e ad un passante di rovescio. Nei game successivi il nativo di Medugorje si è limitato a mantenere il controllo e con un diritto steccato da Anderson ha incamerato il primo parziale. Nel secondo parziale dopo un doppio break realizzati con un lungolinea di rovescio vincente e uno spettacolare passante, sempre di rovescio ma stavolta in recupero, Cilic non ha avuto bisogno di andare avanti perché Anderson prima ha chiamato il medico e poi ha comunicato il ritiro.
Marin Cilic approda quindi ai quarti di finale e anche oggi, anche se giocando poco, ha dimostrato di essere in buona forma: nonostante la terra rossa non sia la superficie che esalta di più il gioco del croato, il suo prossimo avversario, Stan Wawrinka, farebbe bene a non sottovalutarlo.