[8] K. Nishikori b. F. verdasco 0-6 6-4 6-4 6-0 (Francesca Padoin)
Partita dall’esito non banale quella che si disputa oggi fra il numero 9 del mondo, Kei Nishikori ed il numero 37, Fernando Verdasco subito dopo il match femminile che ha visto Elina Svitolina vincitrice sulla Martic. I due si sono già affrontati l’anno scorso proprio al French Open, portando il match fino al quinto, e fu il giapponese ad avere la meglio. Ma quest’anno al torneo Nishikori non è apparso in gran forma, rischiando di perdere due set da Kokkinakis ed arrivando ieri al quinto contro Hyeon Chung dopo quasi 4 ore di gioco(divise in due giorni) mentre lo spagnolo ha esordito battendo in 4 set il numero 9 del ranking, Alexander Zverev, ha raggiunto i quarti (per ora)nel torneo di doppio col compagno Nenad Zimonjic ed arriva da due giorni di riposo dopo un match di un’ora e mezza con Cuevas. Giochi aperti quindi tenendo anche presente che con questa vittoria Nishikori raggiungerebbe per la settima volta i quarti in un Grand Slam e per la seconda al Roland mentre per Verdasco sarebbe la prima in assoluto a Parigi.
Partenza a razzo dello spagnolo che tiene il servizio a 15 e si procura subito due palle break su quello avversario, concretizzando la seconda. Giapponese davvero non in partita oggi: bassa percentuale di servizio, molti gratuiti e palle che viaggiano poco e sempre a metà campo dando la possibilità a Verdasco di aggredire coi piedi ben dentro il campo. Tutto ciò porta rapidamente lo spagnolo a chiudere il set in 28 minuti per sei giochi a zero. Ad inizio secondo set Nishikori approfitta di un passaggio a vuoto dell’avversario e conquista il break a zero; ma è giusto questione di un game perché Verdasco rimetta le cose a posto approfittando delle seconde leggere del giapponese e dei molti forzati. Nel quinto game, durato ben 9 minuti, il nipponico si salva in extremis dopo aver fatto e disfatto tutto da solo; ed alla fine chiude con un ace ed una discesa a rete segno che sta cercando di cambiare qualcosa nel suo gioco visto che ovviamente in questo momento contro Verdasco non funziona il classico bombardamento. Il rischio corso sembra aver donato fiducia al nipponico che ora spinge e mette sotto pressione l’avversario che, nel nono game, capitola lasciando Nishikori così servire per il set. Ad un secondo set molto piatto segue un terzo molto più combattuto con Verdasco che accusa la pressione perdendo due game e rimontandone uno. Adesso lo spagnolo è molto più falloso, anche per la palla più lavorata dell’altro, ed inizia anche a sbagliare col servizio, colpo che lo aveva sostenuto finora. Tutto ciò basta ad un ritrovato Nishikori per prendersi pure il lusso di infliggere un bagel all’avversario nel quarto parziale e la rivincita dal primo set. Tenendo l’ultimo game di servizio a zero il nipponico si qualifica per i quarti per la seconda volta qui e troverà Murray a sfidarlo.
[1] A. Murray b. K. Kachanov 6-3 6-4 6-4 (da Parigi Alessandro Terziani)
Andy Murray supera in tre set il giovane Karem Khachanov confermando i progressi mostrati contro del Potro. La partita odierna mostrava molte insidie per lo scozzese, contro il ventunenne gigante russo (198 cm per 88 kg) che aveva già conquistato gli scalpi prestigiosi di Berdych e Isner. Murray ha dissipato tutti i dubbi sulla ritrovata condizione giocando sui livelli che competono a un vero numero uno.
Non è affatto semplice giocare contro Khachanov, uno che a ogni colpo sembra voglia spaccare la pallina. Servizio devastante con prime sempre intorno ai 200 km/h e seconde oltre i 160. Violenti anche i fondamentali, con la frustata di diritto dall’apertura un pò troppo ampia che richiede sempre quella frazione di secondo in più a volte fatale. Tutti i colpi rigorosamente senza rotazioni, con schemi piuttosto prevedibili. Nonostante tutto dotato di una buona mano, come si è visto nei pochi drop giocati. Ingiudicabile a rete dove si è proiettato solo un paio di volte.
Il primo set si è giocato su ritmi altissimi, con il moscovita a picchiare su ogni palla e Murray due metri dietro la riga di fondo campo ad alzare il muro. Set davvero piacevole che si è deciso nel sesto gioco, sul 3-2 Murray, con lo scozzese che ha messo a frutto la prima palla break dell’incontro con una stupenda risposta vincente di diritto. Lo scozzese, che ha servito bene per tutto il match, non ha poi avuto difficoltà a mantenere i propri turni di battuta fino alla conquista del set in 38 minuti.
Con il trascorrere dei minuti Khachanov ha progressivamente iniziato a perdere il controllo delle traiettorie aumentando la percentuale dei colpi fuori misura. Anche il servizio, potente ma sempre piatto, è stato con il tempo di facile lettura per un formidabile ribattitore come lo scozzese. Nel secondo set, sul 2-1, il terzo doppio fallo del russo regala un nuovo break a Murray. La partita perde di appeal, il ritmo cala. All’ora di gioco lo scozzese ha un momento di distrazione e perde inaspettatamente il servizio per due errori evitabili. Nel gioco successivo, sul 3-3, Khachanov dimostra di essere ancora acerbo, l’età lo giustifica ampiamente, regalando immediatamente il break a Murray che ne approfitta portando a casa anche il secondo set dopo 1 ora e 20 minuti.
Il giovane russo accusa i primi segnali di fatica e concede subito un nuovo break in apertura di terzo set. Sul 4-3 si ripete la situazione del secondo set con lo scozzese che concede il secondo break del match e Khachanov che contraccambia immediatamente nel gioco successivo. Murray va a servire per il match sul 5-4 e chiude dopo 2 ore e 4 minuti.
Segnali positivi per lo scozzese che nei quarti troverà il vincente tra Verdasco e Nishikori, con la prospettiva di incrociare probabilmente Wawrinka in semifinale. Ripetere almeno la finale dello scorso anno sarebbe un gran risultato per Murray, soprattutto dopo l’orribile avvio di stagione. Khachanov si consola con il suo miglior risultato in uno Slam, il terzo posto nella classifica NextGen e il best ranking al n.39 ATP.
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