Resterà per sempre il primo italiano ad aver vinto un titolo slam, a Parigi, nel 1959. Successo che doppiò l’anno dopo. Ed il capitano della squadra che nel 1976 tornò dal Cile con la Coppa Davis, anche quella una prima volta. Nicola Pietrangeli se n’é andato a 92 anni e con lui si chiude una […]
24 Mag 2016 13:42 - Roland Garros
Roland Garros – Le paure di Murray, le certezze di Nadal
di Redazione
TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi PIERO VASSALLO. Rafael Nadal esordisce con un triplo 6-1 contro Sam Groth, rischia Andy Murray: recupera due set di svantaggio a un fantastico Radek Stepanek (3-6 3-6 6-0 6-3 7-5), in un match sospeso ieri sera per oscurità e terminato quest’oggi.
Complicarsi la vita è una delle specialità di Andy Murray, lo scozzese è riuscito a rendere un’Odissea quello che alla vigilia sembrava un facile esordio al Roland Garros. Invece si è trovato di fronte il 37enne Radek Stepanek, che a smettere non ci pensa nemmeno, tutt’altro: ormai fuori dai primi 100 – oggi è 128 ma poco meno di un anno fa ha fatto un salto ancor più in basso, fuori dalla top 300 – il ceco gioca le qualificazioni per gli ATP, i Masters 1000 e gli Slam, spesso le vince e si fa onore anche nei tabelloni principali.
Contro Murray si è portato avanti due set sfoderando tutto il meglio del suo tennis, fatto di estro, fantasia e tocchi fatati. Lo scozzese si è lasciato irretire dal gioco dell’avversario e ha perso la bussola, iniziando a dare chiari segnali di nervosismo: più la partita si allungava e minori erano le possibilità di chiudere in giornata. E così è stato: sul 6-3 6-3 era ormai ufficiale che Andy non avrebbe potuto vincere il match il lunedì.
Il prevedibile calo di Stepanek ha dato via libera al numero 2 del mondo: 9 giochi consecutivi e partita sospesa sul 6-3 6-3 0-6 2-4 in favore del ceco, che ha ovviamente ben accolto il calar del sole preparandosi a giocare il tutto per tutto nel rettilineo finale. Tutto secondo i piani: alla ripresa Murray ha chiuso il quarto set – fronteggiando due palle break – ma ha sudato tantissimo nel quinto parziale, ritrovandosi a due punti dalla sconfitta sul 5-4.
Il 7-5 finale fa tirare un sospiro di sollievo allo scozzese, che però è cascato nuovamente nelle sue solite debolezze, soprattutto in quei difetti di concentrazione che sono ormai un suo marchio di fabbrica. Chi invece è partito subito in quinta è Rafael Nadal, che ha travolto 6-1 6-1 6-1 in un’ora e 20 l’australiano Sam Groth, gran servitore in crisi nera di risultati.
L’ex marito di Jarmila Gajdosova in pochi mesi è passato dall’essere decisivo in Davis a far fatica persino nei Challenger, perdendo persino da Andre Ghem, Ji Sung Nam e Yuya Kibi tutti fuori dai primi 400 del mondo. Insomma un test non attendibile per Nadal, ma in fondo è sempre meglio che iniziare battagliando per oltre tre ore. Per conferme chiedere a Sir Andrew Murray.