Gran Premio di Parigi / La griglia di partenza del Roland Garros: Djokovic e Murray in prima fila

TENNIS – Di Lorenzo Di Caprio

ROLAND GARROS. Poche ore e sarà Roland Garros. Il primo, da sedici anni a questa parte (!), senza Roger Federer. Novak Djokovic per la storia, Rafa Nadal per tornare definitivamente al top. Murray (campione a Roma) e Wawrinka (detentore del titolo) i padroni della zona bassa. Ma chi parte in testa?

Prima fila: Djokovic e Murray.

E chi sennò. L’anno scorso sembrava essere quello buono, poi Stan Wawrinka ha ingranato la marcia più alta della sua carriera e condannato Novak Djokovic ad un altro anno di Purgatorio. Da quel giorno, comunque, poco – almeno sulla carta – è cambiato: il favorito indiscusso resta Nole, per statistiche e tennis. Alla vittoria di Madrid fanno da contrappeso il tonfo di Montecarlo (ma quanto conta?) e la finale a Roma: al Foro, il numero uno del mondo ha dimostrato una volta di più quanto sia difficile, sul rosso, uscire indenne da match duri come quelli vinti contro Nadal e Nishikori. Sarà dunque fondamentale arrivare all’eventuale semifinale contro Rafa senza fatiche eccessive. Non può, una carriera come la sua, assoggettarsi ad una tale chimera.

Dietro, nemmeno troppo lontano, c’è Andy Murray. Mai lo scozzese è arrivato all’appuntamento in maniera tanto brillante: ha digerito i disastri rimediati sul cemento nordamericano trovando – forse inaspettatamente – le migliori sensazioni sul rosso, culminate proprio con la vittoria capitolina. Il cammino che potrebbe portarlo alla semifinale contro Wawrinka nasconde qualche insidia: se Paire decidesse di trovarsi nella settimana giusta, ad esempio, il quarto turno sarebbe un antipasto niente male in vista dei quarti dove – verosimilmente – troverebbe Kei Nishikori. Ovvio che uscire indenne dalla morsa elvetico-nipponica sarebbe una dimostrazione di forza importante. La finale? Una buona condizione fisica e mentale, i fantasmi parigini di Nole e chissà cos’altro potrebbero fare il resto… Andy, ci devi credici!

Seconda fila: Nadal e Wawrinka.

Il tempo per rimuginare su quello che è stato e non sarà mai più Rafael Nadal è finito. La realtà dei fatti ci dice che il maiorchino è tornato alla doppietta Montecarlo-Barcellona e, in generale, offerto una buona versione di se stesso. Contro Djokovic, nei quarti di Roma, non è bastato, è vero, ma a Parigi – grazie al ritiro di Federer – potrebbe incrociarlo solo in semifinale: meglio per Rafa e per Nole, che mai sceglierebbe di pescare prima del dovuto uno che di cognome fa Nadal. Prima dei quarti contro Tsonga, l’unico che potrebbe tentare l’exploit è Dominic Thiem in ottavi. Per il resto, Nadal conosce come si vince il Roland Garros meglio di chiunque altro e la semifinale contro il serbo sarebbe candidata di diritto al premio per la miglior partita dell’anno. Com’è quella frase tanto abusata dal giornalismo nostrano? Ah, sì: “Certi amori non finiscono…”.

Lo so, un campione in carica meriterebbe qualcosa in più. Ma Stan Wawrinka ha fatto poco o nulla quest’anno, specie su terra. Oggi si gioca il titolo a Ginevra, eppure continua a destare qualche dubbio. In compenso, sulla sua strada non ha grandi pericoli fino ai quarti di finale (dove sarebbe comunque favorito contro Raonic) e potrebbe sfruttare questo per trovare le migliori sensazioni. Detto ciò, sa bene di giocarsi qui una fetta molto importante di stagione e, anche se bissare il successo sembra improbabile, l’elvetico vorrà giocarsi le sue buone carte nella corsa al titolo. Quarto incomodo.

Terza fila: Nishikori e Tsonga.

Una menzione speciale per Kei Nishikori. L’unico a fermare il giapponese, a Madrid e Roma, è stato Djokovic, che al Foro ha anche rischiato grosso. A Parigi non avrà un tabellone semplice: Verdasco al terzo turno, uno tra Gasquet e Kyrgios (occhio all’australiano, ha dimostrato di saper giocare bene anche sulla terra) agli ottavi e – come detto precedentemente – Murray ai quarti. Un tragitto tortuoso, insomma, eppure Kei sta bene e sembra avere tutte le carte in regola per bissare i quarti dello scorso anno.

Jo-Wilfried Tsonga, invece, non meriterebbe la sesta piazza per quanto fatto vedere quest’anno. I problemi fisici lo hanno limitato e la sciagurata scelta di optare per la tournée sudamericana non ha affatto aiutato. Qui però difende una semifinale, gioca in casa e pochi come lui sanno guadagnarsi il supporto del pubblico: potrebbe avere Goffin al quarto turno e Rafa in quarti.

Chiosa sul capitolo italiani: un sorteggio tutt’altro che benevolo ha condannato buona parte dei nostri portacolori ad incroci proibitivi. Bolelli, Cecchinato e Fabbiano sono chiamati all’impresa contro Nishikori, Kyrgios e Feliciano Lopez. Seppi trova Gulbis mentre Lorenzi, sorteggiato nello spot di Goffin, se la vedrà con Carlos Berlocq. Infine, Fabio Fognini – testa di serie numero 32 – avrà di fronte lo spagnolo Marcel Granollers: il taggiasco sarebbe il potenziale terzo turno di Rafael Nadal.

 

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