ATP Finals Londra / Djokovic: «Oggi sono stato più solido». Federer: «Avrei voluto vincere per il pubblico»

TENNIS – LONDRA. A pensare a quel match ad inizio stagione contro Ivo Karlovic viene quasi da sorridere. Quel giorno Novak Djokovic toccò il punto più basso della sua stagione, perdendo nei quarti di finale al primo torneo dell’anno.

Da allora, quindici finali su quindici tornei disputati e undici titoli portati a casa. Ed il serbo, che ha trionfato alle ATP Finals superando Roger Federer, ci scherza su: «Karlovic è la mia nemesi, ho un head to head negativo contro di lui. Devo parlarci prima di Doha l’anno prossimo (sorride)». Poi, riflettendo sul 2015: «Per una ragione e l’altra ho giocato il mio miglior tennis dopo gli US Open, in Asia e in indoor. Anche dopo la stagione degli Slam, ho trovato quella freschezza ed energia per continuare e giocare bene. Questa è la chiave, ho cercato di prestare la stessa attenzione sia al lavoro che al riposo mentale e fisico. Mi permette di avere longevità e di giocare i match e i tornei che ho giocato negli ultimi due anni».

Il serbo rivela anche: «Ho modificato la mia tattica a causa del suo gioco (di Federer, ndr). Lui gioca molto velocemente, ti prende il tempo e varia molto con lo slice, viene a rete, un grande servizio e dritto, uno dei migliori di sempre. Rispetto al match giocato nel girone oggi sono stato più solido da fondo. Ho servito bene quando dovevo e gli ho fatto giocare più palle. Oggi il suo rovescio non ha funzionato e ne ho tratto vantaggio».

Pensando al 2016, Djokovic ha già le idee abbastanza chiare: «Il Roland Garros è una delle più grandi sfide che ho ogni anno ma non è l’unica. Ci sono le Olimpiadi che si giocano ogni quattro anni. Sarà una stagione intensa. Ora riposerò per due settimane». Mentre sulla possibilità di un ingresso in politica al termine della carriera tennistica spiega: «Me lo hanno già chiesto, sono ovviamente molto orgoglioso di rappresentare il mio Paese, è un onore farlo e ne sento la responsabilità. Ma ora non mi vedo in politica, sento di poter fare molto per il mio Paese senza entrare in politica. Non mi ci immischio perché il sistema politico nel nostro Paese come in molti altri non funziona. Ma chi lo sa cosa succederà in futuro».

Roger Federer è l’altro lato della medaglia, sconfitto per la quinta volta in una finale dal suo grande rivale. Con questa sconfitta sarà sicuramente n.3 ad inizio 2016, dietro ad Andy Murray. A proposito di 2016, anche allo svizzero è stato chiesto cosa vorrà dire per lui: «Le Olimpiadi non sono la mia priorità numero uno. Si comincia con l’Australian Open che è dietro l’angolo, dopo di che penserò di più al futuro. Anche Wimbledon è un grande appuntamento per me. Sono fiducioso per la mia programmazione, specie a 34 anni».

Riguardo alla partita di stasera, rivela che avrebbe voluto anche solo per il pubblico, per tutta la carica che gli ha dato durante la settimana essere ancora una volta così acclamato. Ha poi aggiunto: «Sarebbe stato bello servire un po’ meglio ad inizio match, giocare in generale meglio sulla sua seconda di servizio. Forse a volte ho spinto troppo quando non dovevo e a volte non ho spinto quanto dovevo, questi sono i miei due rimpianti. Se potessi giocare il match di nuovo, questo è ciò che farei diversamente. E’ difficile battere Novak anche se parliamo di dettagli: non converti una palla break, lui lo fa e cambia l’andamento della partita. Ecco perché l’anno di Novak è straordinario. Chiaramente approccia il prossimo anno con la massima fiducia, sarà difficile per lui giocare un anno negativo. Ma non puoi ripetere un anno come questo, devi essere in forma fisicamente, non avere infortuni e poi ci vuole uno sforzo enorme».

Infine, lo svizzero offre un’ulteriore analisi del suo futuro e della rivalità con il n.1 del mondo: «Devo continuare a lavorare duramente, essere serio su ogni cosa ma ora ho bisogno di riposare con la famiglia. Poi quando tornerò ad allenarmi e in palestra, mi godrò anche quei momenti. Cosa devo cambiare? Non molto, forse qualche approccio a livello tattico contro alcuni giocatori. Devo gestire le situazioni, focalizzarsi solo su Djokovic o su qualche altro giocatore sarebbe l’approccio sbagliato perché dovrò essere umile, ho perso al terzo turno degli Australian Open contro Seppi quest’anno. Non ero sorpreso ma fu un giorno difficile per me. Non cambierò ciò che funziona nel mio gioco per avere più chance contro Djokovic, questo l’ho fatto solo contro Nadal. Quest’anno ci sono tanti aspetti grandiosi nel mio gioco. Come gioco e come mi muovo a rete. Poi il mio servizio ha funzionato davvero bene in maniera costante. E infine stare bene fisicamente è importante, anche i movimenti lo sono tantissimo».

 

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