Stats / Djokovic implacabile: 6 su 6 a Pechino. Karlovic realizza il suo sogno: è il N.1 degli ace-man

TENNIS – DI GIOVANNI DI LEVA.

Djokovic si conferma imbattibile in Cina (6 vittorie a Pechino in altrettante partecipazioni e 29 match vinti consecutivamente) grazie a uno stato di forma eccezionale, ma la notizia più importante e attesa è che Nadal è uscito dal “coma” nel quale era caduto e da cui sembrava far fatica ad uscire.

Il sorriso convinto col quale ha accolto la sconfitta ,pur pesante nel punteggio, contro Djokovic nella finale di Pechino, non lascia dubbi sul fatto che il maiorchino sta ritrovando fiducia nei propri mezzi ed è plausibile pensare di vederlo protagonista di prima grandezza già negli importanti tornei che ancora mancano fino alla fine della stagione in corso (Shangai,Parigi Bercy e Finali di Londra).

Djokovic in questa settimana ha destato una sensazione di superiorità impressionante, come confermano i 18 game persi in 10 set giocati nei 5 match disputati, minimo dell’anno (record precedente i 23 game a Dubai di Federer).

Nel 2015 Djokovic ha un bilancio di 68 match vinti e 5 persi,  8 tornei vinti in 12 finali disputate e 15785 punti in classifica. Il 2011 si chiuse con 70 match vinti, 6 sconfitte, 10 tornei vinti su 11 finali e 11360 punti in classifica. Salvo imprevisti e distrazioni, il serbo si avvia a concludere una stagione record, migliore di quella del 2011, considerata dai più irripetibile, ma che fu “sporcata” da un finale in sordina dopo la vittoria agli US Open.

L’incontro con Nadal è stato il 45° tra i due, 22 di questi si sono disputati in finale (la sfida più replicata dell’Era Open). Il bilancio è di 23-22 a favore dello spagnolo, ma 7 degli ultimi 8 match, a partire da Pechino 2013, sono stati vinti del tennista serbo. Il n.1 del mondo è quindi in procinto di pareggiare i conti anche con lo spagnolo dopo averlo fatto con Federer ai recenti US Open (21 pari).

Wawrinka alza a Tokio il suo 11° trofeo e diventa il 22° tennista over 30 a imporsi quest’anno. Il tennista svizzero, che con i 4 successi ottenuti fin qui nel 2015 stabilisce il  record personale di vittorie in una stagione, ha battuto in finale per la 5° volta (su 6) il francese Paire, che in semifinale ha ottenuto il secondo successo consecutivo contro Nishikori (4° vittoria in carriera contro un top 10). Paire, da oggi n.25 della classifica, è a un passo dal suo best ranking (24) ottenuto nel 2013, ed è tra i tennisti più in forma del momento, rappresentando una tra le mine vaganti più insidiose del circuito.

In campo femminile si disputava a Pechino il 4° e ultimo Premier Mandatory dell’anno, in cui abbiamo assistito alla consacrazione  della spagnola Muguruza, da ieri numero 4 del ranking, a soli 10 punti dalla Sharapova che occupa la terza piazza. Dopo la finale di Wimbledon, in cui aveva messo in seria difficoltà Serena Williams, era nell’aria una vittoria importante da parte della spagnola che fino a ieri aveva vinto solo il torneo minore di Hobart nel 2014. Con questo risultato, a 22 anni, la Muguruza diventa la più giovane tennista a vincere un torneo di primaria importanza da quando la Kvitova nel 2011 (all’epoca 21enne) si impose a Istanbul nelle finali WTA. La Muguruza si assicura così la partecipazione alle finali WTA di Singapore, prima spagnola a riuscirci dal 2001: all’epoca, col tabellone a 16 giocatrici, Arantxa Sanchez giunse nei quarti di finale per poi essere sconfitta dalla belga Cljisters.

Nel complesso buone sensazioni e qualche rimpianto dalla partecipazione di squadra delle italiane. Per la prima volta si registrano 3 presenze negli ottavi di finale, con la Errani che si è spinta fino ai quarti per poi piegarsi di fronte all’intelligenza tattica della Bacsinszky, nonostante un parziale iniziale di 8-0 e 40-15 in 37 minuti.

Altre statistiche e curiosità della settimana

Il croato Ivo Karlovic (anni 36) ha raggiunto un risultato storico: ha battuto il record di ace serviti in carriera che apparteneva al connazionale Ivanisevic. Sono al momento 10247, 10 in più di quelli realizzati dall’ex vincitore di Wimbledon. 

Il sudafricano Kevin Anderson, nonostante il brutto torneo giocato a Tokyo, è entrato per la prima volta nella Top Ten diventando n.10.  E’ il primo sudafricano a riuscirci dopo oltre 18 anni, l’ultimo fu Wayne Ferreira che dopo aver raggiunto il suo best ranking nel 1995 al n.6, uscì definitivamente dai Top Ten il 5.5.97.    

Hingis –Mirza stanno dominando la specialità del doppio femminile: hanno vinto l’ottavo titolo (il 4° consecutivo) in stagione, eguagliando il risultato della coppia Errani-Vinci nel 2012. Prossimo obiettivo le 10 vittorie, come quelle ottenute nel 2008 dalla coppia Blake (Zim)-Huber (Ger).

La 26enne ceca Nicole Vaidisova, ex n.7 del mondo nel 2007 e rientrata nel circuito in sordina lo scorso anno, torna in un tabellone principale di un torneo WTA superando le qualificazioni al torneo di Tianjin. N. 269 del ranking, affronterà all’esordio la WC cinese Duan, n.123 del mondo.

 ITALIANI:

Mentre Bolelli festeggia i 30 anni superando le qualificazioni a Shanghai ed entrando così per la 2° volta nel main draw del Master 1000 cinese (la prima risale al 2011), Fognini, grazie all’ottimo torneo disputato a Pechino (semifinale persa con Nadal), si torna il n.1 d’Italia al n. 26 del ranking superando di 30 punti Seppi, retrocesso al n.27. Il tennista bolzanino si ferma così a 206 settimane da n.1 d’Italia, Fognini riparte invece da 117.

Lorenzi a sua volta si conferma leader azzurro nei tornei challenger: vincendo a Medellin, in Colombia, ha ottenuto il suo 16° trionfo in tornei Challenger (il quarto quest’anno) ed è risalito in classifica fino alla 73° posizione, la migliore da febbraio di quest’anno.

Sara Errani, approdando ai quarti del Premier Mandatory di Pechino, è l’unica azzurra ad aver raggiunto almeno una volta i quarti di finale in tutti i 4 tornei Premier Mandatory (Indian Wells, Miami, Madrid e Shanghai), con una semifinale nel torneo spagnolo nel 2013.  

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