Roland Garros: Nadal e la fine di un'era, ricordando i suoi nove trionfi

TENNIS – Di Andrea Scodeggio

ROLAND GARROS. L’imponderabile è accaduto. Per dieci anni il Roland Garros era sinonimo di Rafael Nadal, ma ora sembra essere finita. La sconfitta dello spagnolo è la seconda qui a Parigi, ma se la prima fu un incidente di percorso, questa è stata netta e senza discussioni. Ad infliggerla è stato il numero uno del mondo Novak Djokovic, l’unico che poteva porre fine al suo regno.

Il serbo, al sesto tentativo, ha dominato in terra parigina il suo rivale, segnando la probabile fine di un’era. Non diciamolo troppo forte, ma questa sconfitta può segnare un cambiamento nello slam parigino. Intendiamoci, nessuno afferma che Nadal non possa più trionfare a Parigi, ma si può dire che è una sconfitta che pone delle riflessioni sul futuro e sul probabile albo d’oro dei prossimi anni. Nel frattempo pare doveroso ricordare i nove trionfi dello spagnolo, con una breve cronistoria delle sue finali nel tempio della terra rossa. Un omaggio al campione che ha reso indelebile il suo nome sulla coppa moschettieri.

1) Rafael Nadal b. Mariano Puerta 6-7(6), 6-3, 6-1, 7-5 (RG 2005): Nadal si era da poco affacciato nel mondo del tennis, ma aveva già fatto vedere grandi cose a Montecarlo e Roma. Alla sua prima partecipazione, 18 anni compiuti, fu subito grande amore, con la finale conquistata giocando il suo tennis di straordinaria esplosività e difesa estrema. Alla semifinali batte Federer (e non sarà l’unica volta), in finale incontrò l’argentino Puerta, mancino di belle speranze che si perse a causa di infortuni e doping. Dopo un set lottato, il maiorchino sulla distanza schiacciò il suo avversario e sollevò la sua prima coppa dei moschettieri.

2) Rafael Nadal b. Roger Federer 1-6, 6-1, 6-4, 7-6(4) (RG 2006): Confermarsi non è mai semplice e tutti si chiedevano se lo spagnolo avrebbe retto o meno la pressione di favorito. La tenuta mentale del maiorchino non ha mai avuto rivali e fu perciò scontato trovarselo nuovamente in finale, nonostante qualche patimento contro Mathieu e Hewitt. Era lo scontro che tutti volevano, contro sua maestà Federer, ma non fu un match esaltante. I primi due set volarono in fretta, con lo stesso punteggio a parti invertite, il terzo e quarto furono vinti di nervi da Nadal, che si confermò campione e fu il primo tennista a battere Federer in una finale slam. Non sarà l’unica volta.

3) Rafael Nadal b. Roger Federer 6-3, 4-6, 6-3, 6-4 (RG 2007): Terzo anno in cui Nadal si presentò super favorito e senza un vero rivale in grado di fermarlo. Non c’è infatti molto da raccontare, poiché il maiorchino non lasciò le briciole ai suoi avversari e giunse in finale immacolato, senza aver mai ceduto un set. La finale vide opposti ancora loro due, i rivali più attesi, ma ancora una volta il copione fu scontato. Più lottato nel punteggio, con un set perso, ma scontato nell’esito. Terza vittoria consecutiva e dominio certificato sulla terra rossa di Parigi. Mancava solo un affermazione fuori confine

4) Rafael Nadal b. Roger Federer 6-1, 6-3, 6-0 (RG 2008): Cappotto. Il torneo perfetto e che manifestò, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la supremazia del maiorchino sulla terra battuta. Non perse nemmeno un set e vinse con estrema facilità il terzo confronto di fila contro Federer in finale. Una vittoria ancor più schiacciante delle precedenti, rifilando un pesantissimo 6-0 conclusivo a sua maestà che non si vedeva infliggere un simile punteggio dal 1999. Raggiunto Borg, come numero di slam consecutivi a Parigi, e numero uno in vista. Numero uno che poi raggiunse sull’erba di Wimbledon.

5) Rafael Nadal b. Robin Soderling 6-4, 6-2, 6-4 (RG 2010): L’anno prima le ginocchia lo tradirono, manifestando i segnali di una struttura fisica già logorata, ed il terribile dritto dello svedese Soderling lo sorprese, estromettendolo dal torneo. L’anno successivo tornò in finale ed il copione presentò in finale proprio Soderling. La vendetta perfetta che si consumò in breve tempo, spegnendo subito l’illusione di una possibile partita alla pari. Nadal si mostrò nettamente superiore e si conquistò il quinto titolo a Parigi, senza perdere nemmeno un set neanche questa volta. Sarà il suo anno migliore, con 3 slam su 4 conquistati.

6) Rafael Nadal b. Roger Federer 7-5, 7-6(3), 5-7, 6-1 (RG 2011): Probabilmente uno dei Roland Garros più sofferti, perché iniziò ad intravedersi il fantasma di Djokovic. Il serbo era in un momento di forma straordinario e vincitore di 49 partite di fila, sconfiggendo diverse volte lo spagnolo anche sulla terra battuta. Sembrava inarrestabile, ma arrivò il miglior Federer mai visto sulla terra a fermarne la corsa. In finale lo svizzero sembrava pronto per il colpaccio mai riuscito, tanto da salire subito 5-2 nel primo parziale. Nadal però ha sempre avuto nella tenuta mentale l’arma in più. Il genio crollò nelle sue paure e dopo 3 set lottati, nel quarto la consacrazione. Sesto titolo e Borg raggiunto. 

7) Rafael Nadal b. Novak Djokovic 6-4, 6-3, 2-6, 7-5 (RG 2012): Federer non raggiunse più la finale dopo il 2011, perciò bisognava trovare un nuovo contendente che potesse tentare l’assalto alla coppa dei moschettieri. Il suo naturale sostituto fu Djokovic, che si era oramai imposto nel circuito dopo l’esaltante 2011. Nole aveva già perso ben tre volte contro lo spagnolo a Parigi (2006, 2007, 2008), ma in quel periodo il confronto era impari. Piano, piano il serbo arrivò a quel livello di gioco, ma se nelle altre superfici riusciva ad imporsi, sulla terra era ancora troppo presto. Una finale rimandata per pioggia e conclusasi lunedì, con il triste doppio fallo di Djokovic sul match point. Settimo sigillo per lo spagnolo e Borg superato.

8) Rafael Nadal b. David Ferrer 6-3, 6-2, 6-3 (RG 2013): La finale non fu esaltante. Si può tranquillamente affermare che Ferrer, seppur volenteroso, non poteva rappresentare uno spauracchio per il titolo. La vera finale fu giocata al venerdì, con la bellissima semifinale contro Djokovic e vinta di nervi per 9-7 al quinto set, recuperando un break di svantaggio. Dopo Wimbledon 2012, con il ritiro per infortunio, il maiorchino sembrava perso, ma l’ennesima resurrezione gli consegnò l’ottava perla della sua storia a Parigi. Raggiunti gli otto successi di Max Decugis, conquistati fra il 1903 ed il 1914.

9) Rafael Nadal b. Novak Djokovic 3-6, 7-5, 6-2, 6-4 (RG 2014): Non possiamo essere certi che questo sia stato il canto del cigno della sua immensa carriera, ma attualmente è l’ultimo trionfo dello spagnolo al Roland Garros. Una stagione di molti bassi, con poche certezze anche sull’amata terra rossa (viste le sconfitte nei master 1000 che precedono l’evento), eppure l’aria parigina lo trasformò ancora una volta. Una tabellone elastico gli permise di trovare la forma per affrontare all’ultimo atto ancora Nole Djokovic. Stavolta non fu spettacolare come la semifinale dell’anno prima, con Nadal che prese il largo dopo aver perso il primo set e vincendo senza grossi patemi. Nono titolo in carriera a Parigi (nessuno come lui nella storia di tutti gli slam) ed una favola che sembrava non conoscere la conclusione, fino a ieri.

Come Beethoven con le sinfonie, anche Nadal si è fermato a nove. Aspettando l’anno prossimo.

 

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