TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Diego Barbiani
Tre game da dieci minuti ciascuno, è stato qui che Karin Knapp deve aver capito che per quanto stesse giocando bene oggi contro Caroline Wozniacki non ci sarebbe stata alcuna possibilità per un po’ di gloria.
Non si parla di una vittoria, sarebbe stato forse chiedere troppo contro un’avversaria così solida. Alla fine la danese è uscita vincente per 6-3 6-0, faticando solo nelle fasi iniziali. Il torneo di Norimberga ha dato tanta energia all’altoatesina, entrata in campo con la volontà di giocarsi tutte le sue carte. Dopo quei trenta minuti il punteggio diceva 2-1 Knapp con tutti game ‘fiume’, ognuno con una storia diversa tra numerose palle break salvate e mancate dall’azzurra che con un po’ più di fortuna, magari, poteva anche salire 3-0 e provare ad impostare una gara diversa, senza il fiato sul collo dell’avversaria. Colpiva in maniera molto potente e precisa, allontanava la danese dalla linea di fondo per cercare poi un angolo a chiudere il punto o ad avere una palla per una chiusura ancora più agevole. Forse con tante altre giocatrici avrebbe avuto vita più agevole, forse. C’è un po’ di rammarico, perché dopo quei tre game molto dispendiosi ha perso gran parte dell’efficacia efficacia, mentre Wozniacki aveva appena scaldato il motore. Il break che ha spezzato l’equilibrio in faovre della n.5 del mondo aveva un retrogusto amaro: non una resa, ma la consapevolezza che da quel momento la forbice tra le due non poteva che allargarsi. E così, meno di un’ora dopo, le due si sono ritrovate a rete per la stretta di mano.
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