Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
30 Mag 2015 17:04 - Roland Garros
Roland Garros: Bolelli si spegne sul più bello, Ferrer agli ottavi
di Gianluca Atlante
TENNIS – Di Gianluca Atlante
PARIGI. La vita non dura tre set, nemmeno un momento che, sul campo numero 1 del Roland Garros, poteva risultare indimenticabile per Simone Bolelli. Poi il “muratore” del tennis contemporaneo, David Ferrer, è tornato a giocare a memoria ed ha chiuso 6-3 1-6 5-7 6-0 6-1.
Pilota automatico e via di corsa verso gli ultimi due set che parlano da soli, che spiega in sintesi perchè uno, David Ferrer, è numero 7 del mondo (ma sulla terra è uno che vale molto di più) e l’altro, il nostro Simone Bolelli, relegato nella parte medio bassa della classifica, che magari non gli appartiene, ma che è pur sempre tale e che, proprio come tale, va sempre presa in serie considerazione. Peccato, però. Perchè per tre set, il buon Simone è stato all’altezza della situazione. Soprattutto quando, perso malamente il primo set per 6/3 (ha avuto, nel nono gioco, una palla break per tornare definitivamente in scia al suo avversario), ha giocato il suo miglior tennis da qualche tempo a questa parte, rifilando un perentorio 6/1 a Ferrer nel secondo parziale, prima di operare il sorpasso al dodicesimo gioco del terzo set. Qui, però, la corsa del bolognese si è fermata. Il motore si è spento e non c’è stato più verso di riaccenerlo. Il 6/0 6/1, una lezione sin troppo severa per chi, per tre set, non solo aveva fatto match pari contro il numero 7 del mondo, ma aveva dato l’impressione di poter colorare d’azzurro, di quello acceso stile maglietta dei mondiali del ’70 all’Atzeca in Messico, il sabato pomeriggio al Bois de Boulogne. I conti, però, vanno da sempre fatti con l’oste. Perchè prima di aprire la porta e godere di una pancia piena, c’è bisogno di metter mano al portafogli. E questa volta, senza che di mezzo ci fosse il “pesce” del room service di Fognini, il conto presentato al Bolelli nazionale, è stato di quelli salati, molto salati. Da uno, poi, come David Ferrer, per il quale vendere la sua pelle, non solo è impresa ardua, ma diventa impossibile nel momento in cui la salita comincia a farsi proibitiva. Oggi Bolelli ci ha fatto godere di un ottimo tennis. Ma, sul più bello, si è sciolto. Ha lasciato andar via il suo avversario che, stile Contador, si è alzato sui pedali dicendo “ciao ciao” ai sogni di Simone: 6/3 1/6 5/7 6/0 6/1 il punteggio finale maturato sul campo numero 1 del Roland Garros. È la trentaseiesima vittoria consecutiva di Ferrer contro un azzurro: l’ultimo dei nostri a batterlo è stato Francesco Aldi, a Palermo 2005, secondo turno. David è 9-0 con Seppi, 8-0 con Fognini, 6-0 con Bolelli. Insomma, da dieci anni a questa parte è lui “l’ammazzaitaliani”…