di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
27 Mag 2015 05:00 - Roland Garros
Eye on Roland Garros: Nick Kyrgios è ovunque. Il vero re della terra? è sempre Nadal
di Diego Barbiani
TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Diego Barbiani
Il Roland Garros sa come catturare l’attenzione del pubblico. Alla mattina, poco prima delle dieci c’è la marcia dei raccattapalle lungo il vialone che collega il campo-1 al Suzanne Lenglen passando per il Philippe Chatrier, poi dalle dieci e per circa trenta minuti i maxi-schermo appesi alle mura del Lenglen fanno partire un video e gli altoparlanti posti in ogni angolo dell’impianto fanno il resto.
Diversi tra i giocatori più famosi raccontano perché vogliono giocare il torneo e quello che più di tutti entra in testa è la frase di Serena Williams pronunciata in francese: “J’adore Paris, j’adore le public si!”. Oppure Simona Halep: “Paris is the most romantic city, and I’m pretty romantic. That’s why I love play here”. Dopo cinque volte cominci a canticchiarla come una canzone estiva.
Della serie “ad allenamento col nemico”, Sloane Stephens e Venus Williams hanno giocato contro nel match di primo turno e si sono ritrovate la mattina dopo ad allenarsi assieme per un’oretta. Ad inizio giornata, quando ancora le porte degli ingressi non erano aperte agli spettatori. E’ abbastanza curioso, comunque, vedere tantissimi giocatori girare per l’impianto privi di scorta. La maggior parte sono anche gentili e se una persona chiede una foto, difficilmente rifiutano. Pure Sara Errani, finalista qui nel 2012, semifinalista nel 2013 ed ai quarti lo scorso anno, passeggiava con il borsone in spalla, tutta sola. Un’altra signora, invece, era disperata perché non vedeva Samantha Stosur nel programma di allenamenti odierno. «Non c’è? Davvero?» continuava a chiedere mentre sfogliava le pagine.
Se qualcuno invece cercasse il connazionale Nick Kyrgios basterà che vada alle sue partite, ai suoi allenamenti o… Alle partite dei suoi amici e connazionali. Lui c’è sempre. Sempre. L’altro giorno era in con tutti gli altri tifosi per vedere il match di Jarmila Gajdosova sul campo-7 (foto sotto), oggi è stato prima a vedere due set di James Duckworth, poi ha avuto il suo match di doppio ed infine si è seduto nel box di Jack Sock per vedere la grande vittoria dello statunitense (con cui ha giocato in doppio a Roma) contro Grigor Dimitrov.
Non si vuol andare contro nessuno, ma oggi in sala stampa c’è stata una situazione che ha scatenato il panico su Twitter. Mezz’ora prima che cominciasse la partita tra Jelena Jankovic e Sesil Karatantcheva, la serba è stata annunciata dall’altoparlante per una conferenza stampa a sorpresa. Mille voci di ritiro o semplice forfait si sono sparse in rete, Twitter era invaso si messaggi di questo tenore. La sala conferenze stampa n.2 è stata riempita fino all’ultimo seggiolino quando arriva… Jerzy Janowicz. C’è stato un errore nella lettura del messaggio, nessun ritiro, avevano solo confuso Jankovic con Janowicz. Tra l’altro chiamandola “Gelena Giankovic”, ma questa è un’altra storia.
Rafael Nadal ha fatto il suo esordio nel torneo superando abbastanza facilmente il diciottenne Quentin Halys. In sala stampa gli è stato mostrato un gruppetto di ragazzi che stavano esibendo fuori dalla finestra uno striscione che recitava “There is only a king of clay, and that’s not Djokovic. Vamos Rafa”. Pollicione verso l’alto, il re ha apprezzato. Peccato che il suo umore sia stato rovinato da una domanda (l’ennesima) su Gala Leon a cui ha dato una risposta di quindici minuti. Molto più della lunga arringa che Novak Djokovic fece alle Finals del 2013, quando per difendere l’amico e connazionale Victor Troicki, durante una conferenza stampa, esplose in un discorso fiume, toccando mille e più punti che potevano far valere la tesi di innocenza dell’amico. E per fortuna che Nadal, sentita la domanda, ha cominciato con “Non voglio rispondere a questa domanda perché mi sembra piuttosto stupida”… Pensa cosa sarebbe potuto accadere con una domanda che gli interessava sul serio!
A fine giornata, però, quello che veramente rimane è il gesto toccante di Jack Sock che ha il nonno affetto da Alzhaimer ed ha deciso di dedicargli una scritta sulle scarpe che indossa (almeno) per questo torneo. “4UGPA” (For You ‘GrandPa’, questo è per te nonno) e la frase che ha scritto su Facebook: “Stay strong in your battle”. Un augurio a cui ci uniamo tutti noi.