Quale 2015 dovremo attenderci per il tennis maschile italiano?

TENNIS – Di Lorenzo Di Caprio

L’anno che verrà, per i principali esponenti del tennis italiano maschile, avrà nel “riscatto” la parola chiave: Fognini e Seppi, rispettivamente numeri uno e due del nostro movimento, sono chiamati a reagire dopo un 2014 con più bassi che alti; Simone Bolelli, tornato prepotentemente a ridosso della top 50, ha invece tutte le carte in regola per migliorare il suo best ranking.

Per quanto se ne dica, il 2015 del tennis azzurro dipenderà in senso stretto dalla stagione di Fabio Fognini: il camaleontico 2014 disputato dal ligure, teatro – a distanza di pochi mesi – dell’entusiasmante vittoria su Murray in Coppa Davis e delle tremende debacle di fine stagione (da Krajinovic al numero 550 del mondo Wang), gli ha comunque consentito la permanenza nella top 20 per il secondo anno consecutivo. Un risultato discreto, ma che evidentemente non basta a nessuno (Fogna compreso): le indubbie potenzialità del taggiasco sono state vanificate troppo spesso dalle periodiche scenate a cui ha abituato nei suoi undici anni di professionismo. Di fatto, la stagione entrante chiarirà l’effettiva dimensione di quello che è il giocatore Fabio Fognini e determinante, in questo senso, sarà soprattutto l’apporto del suo staff: José Perlas avrà l’arduo compito di gestire la complessa personalità dell’atleta azzurro, perché Fabio fuori dal campo è un bravissimo ragazzo e su questo, almeno, siamo tutti d’accordo.

Come da qualche anno a questa parte, il numero due d’Italia è Andreas Seppi, che cercherà il riscatto dopo un 2014 incolore: l’altoatesino, scivolato dalla 25esima alla 45esima posizione mondiale, sembra aver perso quella costanza di rendimento che negli anni scorsi lo aveva portato fino alla diciottesima posizione del ranking. Le trenta primavere sulle spalle iniziano a farsi sentire, e quella ventura potrebbe essere l’ultima stagione ai vertici prima della lenta (ed inesorabile) “calata di fine carriera”: una migliore programmazione, in questo senso, potrebbe risultare fondamentale.

Con tutta un’altra aspettativa, invece, ci si approccia a quel che sarà il 2015 di Simone Bolelli: il gioco messo in mostra dal tennista di Budrio nell’arco della stagione (Wimbledon su tutti), infatti, fa ben sperare per l’anno nuovo. I guai fisici sembrano aver concesso a Bole una meritata tregua e la sua nuova classifica (attuale numero 55) gli permetterà di entrare nei main-draw degli appuntamenti più importanti. Insomma, le premesse per un definitivo riscatto ci sono tutte: tocca a lui, ora, essere loro il più fedele possibile.

Dietro loro tre, Paolo Lorenzi: a lui vanno solo i complimenti per un’altra ottima stagione disputata, culminata con la 64esima posizione nel ranking di fine anno. Il massimo obiettivo, ora, può essere solo quello di confermarsi intorno a queste posizioni anche nel 2015 e godersi al meglio gli ultimi anni di attività professionistica. Glielo auguriamo, perché se lo merita.

E poi Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi, i migliori prospetti della giovane Italia tennistica: entrambi ai box per motivi differenti, non sono ancora riusciti ad assimilare totalmente il salto di categoria. Il tempo ed il talento sono dalla loro parte, ma nel 2015 ci si aspetta più di qualche sporadico sussulto.

 

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