TENNIS – ROLAND GARROS – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Andy Murray domina i primi due set contro Gael Monfils ma si fa recuperare; la partita è a rischio sospensione per oscurità, ma alla fine lo scozzese chiude strapazzando il francese 6-4 6-1 4-6 1-6 6-0. Incontrerà Nadal venerdì in semifinale.

Se non si complica le cose non è contento: è il destino di Andy Murray, che già in questo Roland Garros ha dovuto rimandare la chiusura dei match, con un tabellone tosto per lo scozzese. Tante energie sprecate, anche oggi che sembrava una facile pratica. Era entrato in campo convinto e risoluto contro Monfils, tirando da dentro il campo, servendo bene, rispondendo come sa fare. Ma già nel primo set si era fatto rimontare e questo è l’unico (grosso) difetto di Andy, che da Roma ha comunque cambiato marcia in stagione.

Tutto il pubblico contro, Murray ha comunque tenuto a bada per quasi due ore l’esuberanza transalpina: Monfils appariva comunque spento e le intenzioni di Andy erano quelle di tenerlo sott’acqua. Così è successo nei primi due set, lo scozzese assoluto padrone del campo. Nel terzo parziale è Monfils a salire, con Murray che mantiene il proprio livello: basta un cattivo game sul 5-4 per l’avversario però e il cervello e il tennis del campione di Wimbledon vanno in confusione totale.

Il francese, che fino a quel punto aveva accusato o mostrato di accusare qualche problema fisico, miracolosamente si risveglia e becca tutte le righe: Murray è furioso, ci casca con tutte le scarpe, non becca più il campo. L’oscurità avanza, un altro match si è complicato, forse irreversibilmente. Quando Monfils si prende il quarto set per 6 giochi a 1 e il supervisor intima ad Andy che si continua a giocare, Murray sorride sarcastico e si sveglia. Da lì in poi non ci sarà più partita: non sbaglia più niente e il francese esce dal campo.

Un anno fa Murray nemmeno prendeva parte al Roland Garros per via della schiena e per preparare al meglio Wimbledon. Un anno dopo proprio a Parigi ritrova il suo livello. Contro Nadal parte sfavorito: ma ci sarà una partita. Eccome se ci sarà.