di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
04 Giu 2014 15:59 - Roland Garros
Roland Garros: Errani travolta dalla Petkovic. «Non avevo più energie»
di Francesca Cicchitti
TENNIS – ROLAND GARROS
dall’inviata FRANCESCA CICCHITTI
PARIGI. Sara Errani è stata eliminata nei quarti di finale del Roland Garros dalla tedesca Andrea Petkovic, che le ha inflitto un perentorio 6-2 6-2. Match a senso unico dopo i primi due game vinti dalla ravennate.
La pioggia è stata la protagonista principale della giornata, facendo tardare l’inizio delle partite di quasi tre ore. Il match più atteso per gli italiani presenti e per quelli che seguono da casa il Roland Garros era la sfida tra Sara Errani e Andrea Petkovic.
La Petkovic ha giocato una partita perfetta, nei turni precedenti non l’avevamo mai vista giocare così bene: concentrata, decisa e aggressiva sino alla “violenza”. Andrea è di origini bosniache, proviene da una delle scuole di tennis più famose della Bosnia: quella di Tuzla.
Nel corso del primo set la tedesca non ha sbagliato quasi niente. Probabilmente le condizioni meteorologiche le sono state favorevoli: pioggia e vento battente non la infastidivano, mentre Sara soffriva un po’ di più. Andrea ha giocato un primo set da manuale, le riusciva ogni cosa: tiri di precisione, discese a rete, volée, smash. Un gioco ricco di variazioni quello della Petkovic, una giocatrice completa, piacevole da vedere. Una tennista battagliera che ha saputo rimontare il break subito all’inizio per portarsi in vantaggio e vincere la prima partita, addirittura con un parziale di 19 punti a 3. La tedesca si è aggiudicata il primo set 6-2 in ventisette minuti.
Nel secondo set, il cielo si è aperto e alla piccola Sara è riuscita qualcosina in più. La Errani ci ha fatto sperare in una ripresa, per due volte ha recuperato i break all’inizio del set ma poi non è riuscita a fare nulla di più. Non c’era più partita, Sara sembrava vagare nel campo priva di idee, e se aveva una strategia di gioco, purtroppo non è riuscita a metterla in atto. La Petkovic si è presa un break di vantaggio al sesto game, poi è stata una volata per lei chiudere la partita 6-2 6-2 in un’ora e tre minuti.
Si chiude così il percorso di Sara Errani al Roland Garros, mentre Andrea Petkovic approda per la prima volta nella sua vita alle semifinali di uno Slam. Al prossimo turno dovrà giocare contro Simona Halep, che ha battuto Svetlana Kuznetsova con un identico 6-2 6-2.
LE DICHIARAZIONI DI SARA ERRANI
Oggi è stata una partita dura, cosa è successo, cosa ti riusciva difficile?
«Penso di aver giocato una buona partita, il problema è che non avevo energie, ero stanca ed è difficile giocare a tennis in queste condizioni».
Come mai eri senza energie, come pensi sia accaduto?
«Ero stanca morta, non avevo energie sia fisicamente sia mentalmente. In più non avevo forza nelle gambe».
Hai giocato singolo e doppio, forse è questo che ti ha stancato?
«Sì, ho giocato sempre sia in singolare sia in doppio, è dal torneo di Roma che ho giocato tutti i giorni, è per questo che non avevo più le forze, potrei dire che è così da tutto il torneo».
Eri stanca anche nella partita contro la Jankovic, oggi cosa ti è mancato?
«Contro la Jankovic sono riuscita ad avere una forte reazione mentale, cosa che oggi non mi è venuta ed è così che ho perso, tutto qui».
LE DICHIARAZIONI DI ANDREA PETKOVIC
Deve essere stata una grande soddisfazione avere vinto. Cosa hai pensato all’inizio quando eri sotto 2-0? Eri tesa, preoccupata?
«Sì, lo ero, ma avevo un piano di gioco molto buono che il mio allenatore mi aveva suggerito. All’inizio non ha funzionato, ma non mi sono fatta prendere dal panico. Ho fiducia nel mio allenatore, per cui mi sono detta “devo continuare a provare, se non va bene cambio qualcosa”. Poi ho iniziato a giocare meglio e il piano di gioco a funzionare».
Il servizio dell’avversaria ti è stato di aiuto? Serviva in maniera molto debole, più del solito…
«È vero, ho giocato contro di lei a Madrid e non era così debole. Oggi ho cercato di approfittarne, di scendere a rete sul suo servizio, di essere aggressiva per farle pressione. Ha funzionato, e ne sono contenta».
Alla fine quando tentavi di chiudere il match, cosa ti passava per la testa? Eri nervosa? Cosa ha significato questa esperienza?
«Ero concentrata su quello che dovevo fare, mentalmente mi sentivo positiva. Nel cambio di campo sul 6-2 5-2 mi sono seduta e mi sono detta “Ok Andrea, adesso devi rimanere concentrata e cercare di fare del tuo meglio».
Quale è stata la tua sensazione quando sul matchpoint la palla è andata fuori?
«La palla era alta, io la guardavo, poi c’era il vento che veniva proprio da quel lato e avrebbe potuto farla restare dentro. Così guardavo la palla, sembrava tutto così lento… ho pregato Dio che andasse fuori, ripetevo “per favore, per favore, per favore”. Una volta uscita mi sono sentita sollevata e super felice. Insomma ho provato un sacco di emozioni».