Roland Garros: Giorgi e Seppi, piccoli grandi sorrisi azzurri

TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Gianluca Atlante

GIORGI b. Jovanovski 6-4 6-4

Camila Giorgi approda al secondo turno del Roland Garros grazie alla vittoria per 6-4 6-4 su Bojana Jovanovski. Affronterà ora Svetlana Kuznetsova, impostasi a sua volta sulla georgiana Sofia Shapatava per 6-3 6-1.

La disciplina tennistica, lo stare in campo e ragionare su ogni singolo colpo, il trovare valide alternative, insomma, quando le cose non vanno per il verso giusto, le troverà strada facendo, ne siamo certi. Perché di talento ne ha, la nostra azzurra. Oseremo dire a sufficienza. E, dunque, la strada verso l’olimpo del tennis in “gonnella” potrebbe essere più in discesa di quanto uno si immagini.

Intanto questa mattina, all’inizio di una giornata carica di pioggia qui al Roland Garros, ha bagnato il suo terzo appuntamento con la terra più importante e prestigiosa, con la prima vittoria nello Slam parigino. Un’ora e ventitre minuti di gioco nei quali, a fare a pallate con la sua avversaria, ci ha rimesso la serba Jovanovski, caduta sotto i colpi di Camila che ama il rischio, che sa di avere qualità per affrontarlo di petto e che, dunque, rischia sempre: che sia palla break, setpoint o matchpoint.

Lo ha fatto nel nono gioco del primo set, quando ha annullato una pericolosa palla break alla sua avversaria, spingendo come se si fosse sul 15-15. Lo ha fatto in chiusura di match, quando dopo aver fallito un matchpoint, si è trovata a fronteggiare due palle break che avrebbero potuto rimettere in gioco la serba, prima di chiudere al secondo matchpoint. Ancora spingendo sull’acceleratore, come se quanto accaduto un attimo prima, fosse una cosa di poco conto.

Camila Giorgi, però, è così: prendere o lasciare. E noi, ovviamente, prendiamo, portando, di buon mattino al Roland Garros, all’ora che per noi italiani è quella della forchetta, un’altra giocatrice, dopo Flavia Pennetta, al secondo turno di questo Roland Garros: 6/4 6/3 in un’ora e ventitre minuti. Ed ora, sul suo cammino, come detto, una certa Svetlana Kuznetsova che da queste parti ha alzato la coppa nel 2009 battendo in un sabato datato 6 giugno la connazionale Dinara Safina. Un bel banco di prova per Camila. Contro una navigata ma, come lei, propensa a prendere il tutto di petto, a suon di pallate.

SEPPI (31) b. Giraldo 6-3 7-5 6-3

Vorremmo godere a lungo di mattinate come quella odierna. Dove tutto sembra filare liscio, anche troppo se vogliamo. Il nostro pessimismo al seguito di tenniste e tenniste, però, trova modo e tempo con il fare a cazzotti con quanto accaduto ad inizio programma di questa terza giornata qui al Roland Garros. Dalla Giorgi a Seppi, il passo è breve. Anche se dal campo 4 al 16 di strada, un pochino, bisogna farla.

Ne è valsa la pensa, almeno stando ai numeri. Perché, al cospetto del colombiano Santiago Giraldo, il nostro numero due ha finito per fare sino in fino in fondo il proprio dovere. E così, all’ora del pranzo, il 2-0 di partenza del tennis di casa nostrana, è un qualcosa per il quale andare fieri.

Tornando al match di Seppi, c’è da dire che l’altoatesino lo ha preso in vano sin dall’avvio. Trovando modo e tempo per salire 5-1, prendersi un momento di pausa sino al 5-3, prima di chiudere al nono gioco. Seppi è sembrato padrone del proprio destino anche quando, nel secondo set, si è trovato sotto di un break. Non abbiamo, in effetti, mai avuto la percezione che Giraldo potesse definitivamente rientrare in partita. Una volta riagganciato l’avversario sul 4-4, Seppi ha fatto match pari sino al dodicesimo gioco, dove il conseguente break lo ha portato al cambio di campo in vantaggio di due set a zero. E qui il match si è praticamente concluso, perchè nonostante qualche regalo di troppo sul 3-2 e 0-40, con Giraldo a demolire la propria racchetta, Seppi è riuscito a trovare lo sprint finale, mettendo insieme, sul 3-3, tre giochi consecutivi: 6/3 7/5 6/3 in un’ora e cinquantuno minuti. Un buon esordio, inutile nasconderlo.

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