Roland Garros: cuore e gambe Errani, piegata la Keys

 

TENNIS – ROLAND GARROS – DAL NOSTRO INVIATO GIANLUCA ATLANTE – La nostra numero 1 ha bisogno di tre set per avere la meglio della statunitense Keys. 75 36 61 il risultato finale per Sara, che ha dovuto annullare una pericolosissima palla break a inizio terzo set, prima di dilagare.

Finale e semifinale, una dietro l’altra, rappresentano quel qualcosa di importante per cui l’esordio al Roland Garros, al di là del valore dell’avversaria che hai di fronte, è sempre abbastanza complicato. Ancor di più, poi, se dall’altra parte c’è una giocatrice che spinge come una matta, che non molla di una virgola, che finisce con il metterti addosso un’ansia incredibile. La statunitense Madison Keys, per la cronaca, lo ha fatto. Ha fatto tutto questo al calare, quasi, delle tenebre sul Suzanne Lenglen. Ha picchiato come un fabbro dall’inizio alla fine.

E’ andata sotto 5-1 nel primo set, ma non ha snaturato minimamente il proprio gioco aggressivo. Ha continuato, insomma, ad aggredire la “gialla” Roland Garros, come meglio non poteva fare, annullando due setpoint a “Sarita” sul 5-2 e arrivando a servire, da sinistra, sul 5-5 40-30 per andare addirittura in testa. Poi l’azzurra, lontana anni luce, suo malgrado, dalla linea di fondo campo, si è messa a remare come e meglio dei fratelli Abbagnale. E, in quarantadue minuti, ha portato faticosamente a casa il primo set. Stessa identica musica nel secondo set, con Sara a fare da scudo al bombardamento della statunitense, capace però di sbagliare l’impossibile, al momento di operare il break e volare 4-2. Come se nulla fosse accaduto, però, la Keys continuava a spingere sull’acceleratore, relegando la Errani nelle retrovie.

Un colpo dietro l’altro. Un vincente, soprattutto, dietro l’altro. E così il 6/3 per la statunitense si materializzava in un amen. L’azzurra rientrava negli spogliatoi per cambiare maglietta e per cercare di fare chiarezza su quello che stava accadendo. Ed il pit-stop giovava e non poco alla nostra numero 1. La Keys, infatti, tornava a sbagliare, e tanto, come aveva fatto sino al 5-1 del primo set e in un amen si ritrovava prima sotto 4-1 e poi 5-1, con Sara finalmente libera da ogni brutto pensiero e pronta a servire per il match. La Keys non aveva più e il settimo gioco, quello decisivo, finiva per essere la sagra dell’errore statunitense. La Errani arrivava facilmente sul 40-0 e, sull’ennesimo errore di rovescio della sua avversaria, portava finalmente a casa il match: 7/5 3/6 6/1 in un’ora e cinquantotto minuti.

 

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