Nadal: «Ero stanco, non sono riuscito a ricacciarlo indietro». Djokovic: «Mi dà grande fiducia per Parigi»

TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Rafa è deluso ma comunque soddisfatto da queste due settimane tra Madrid e Roma: «Vado al Roland Garros con sensazioni più positive». Djokovic sorpreso dal livello del suo gioco dopo l’infortunio: «Due settimane fa ero molto preoccupato, ma non ho più problemi».

I due volti di una finale. Deluso, affaticato e bisognoso di riposo Rafa Nadal, che “dà la colpa” di tutto alle tante ore accumulate in campo:

«Ho giocato spesso di sera e spesso partite lunghe, oggi non avevo l’energia necessaria per colpire con veemenza e intensità fin dai primi colpi, e se lui si trova in situazione favorevole non ti dà scampo. E’ uno dei migliori al mondo, normale che possa vincere. Ho avuto le mie chance per alcuni momenti del match, ma se lui ha il controllo del campo mi fa male. Avrei potuto fare meglio ma in definitiva mi sento soddisfatto di questa settimana».

A chi gli chiede se il Roland Garros sia una questione più aperta adesso rispetto agli anni scorsi visti tre tornei MS1000 su terra vinti da tre giocatori diversi risponde:

«Non mi importa, non lo so, mi concentro su me stesso. Ho comunque fatto bene contro avversari difficili. Le mie sensazioni sono migliori ora per Parigi rispetto a una settimana fa». E mentre il padre arriva in conferenza stampa per portare delle varie cibarie al figlio, Rafa scuote il braccio sinistro per qualche doloretto muscolare.

Quello felice è invece Nole, che ha un aereo in partenza per la Serbia, dove vuole andare a controllare la situazione, aiutare i propri concittadini, per i quali ha vinto oggi: 

«Considerando il polso e il dolore due settimane fa, sono contento di avere raggiunto un tale livello di tennis da poter battere Nadal sulla terra. Mi dà fiducia soprattutto con il Roland Garros in arrivo. Il primo set ho fatto troppi errori ma il mio scopo è sempre stato quello  di essere aggressivo, fin dall’inizio. Se ho sentito che oggi dipendesse da me? E’ quello che penso sempre, ma non credo di avere il 100% del controllo tutto il tempo, neanche oggi».

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