La Davis di Fognini

TENNIS – DAL NOSTRO INVIATO a Napoli, Lorenzo Di Caprio

L’aria è quella delle grandi occasioni. Napoli ha stregato il Consiglio Federale, deciso a ritornare lì con la Coppa Davis a solo un anno e mezzo di distanza dallo spareggio con il Cile.

 

Il Tennis Club Napoli, dalla sua, non si è risparmiato e per l’evento ha dato il meglio di se: come se non bastasse la valenza dell’incontro e dei suoi interpreti, ad impreziosire ulteriormente l’affascinante quarto di finale tra Italia e Gran Bretagna sarà uno stadio mozzafiato con vista sul mare e tribune edulcorate con le bandiere nazionali. D’altronde una vittoria porterebbe gli azzurri in una semifinale Davis (probabilmente con la Svizzera del duo Federer-Wawrinka, ma questa è un’altra storia…) che manca dal 1998 e darebbe ulteriore slancio al movimento italiano.

Le premesse, dunque, sembrano esserci tutte… ma chi sarà l’ago della bilancia? Ipotizzare pronostici e – ancor di più – trascinatori, in un match tanto equilibrato, appare improbabile; tuttavia, è stato il vero Davis-man nella scorsa trasferta a Mar del Plata ed il suo 2014 ha regalato troppi acuti per non considerarlo l’unica vera certezza di Corrado Barazzutti. Stiamo ovviamente parlando di Fabio Fognini e, fatte le dovute premesse sull’assoluto livello messo in mostra dal ligure nell’ultimo periodo, è doveroso puntare altrettanta attenzione sulle sue condizioni fisiche: reduce da un problema alla costola sorto in quel di Miami, Fogna ha lasciato (anche se solo per qualche ora) l’Ital-Tennis con il fiato sospeso, portando la stampa a ventilare una spiacevolissima ipotesi ritiro. Alla fine, già da lunedì, Fognini ha calcato i campi all’ombra del Vesuvio e preparato gli incontri: «Mi sento abbastanza bene e ogni giorno che passa sto meglio», ha dichiarato quest’oggi in conferenza stampa.

Allarme rientrato? Sì, ma guai a perdere il killer-instinct: Fabio sarà atteso da un tour de force che – con ogni probabilità – lo costringerà a disputare tre incontri (3 su 5) in altrettanti giorni, a partire dal match di domani contro James Ward (preferito all’estroso Daniel Evans) dove ci sarà bisogno di un Fognini lucido e deciso.

Pronosticando un 2-1 Italia prima della giornata decisiva, la situazione con cui Fabio dovrà avere a che fare sarà tutt’altro che “comoda”: dall’altra parte della rete ci sarà la più grande incognita dei tre giorni partenopei, Andy Murray. Lo scozzese ha disertato un paio di eventi pre-weekend per un’influenza ma si è allenato e, a poche ore dall’esordio di domani contro Andreas Seppi, una sua assenza appare improbabile: al di là dell’ottimismo di circostanza, Murray ha dimostrato di aver ben digerito la brusca interruzione del rapporto con Ivan Lendl e, a Miami, è stato estromesso solo da un Djokovic in grande spolvero.

L’incognita, per il ragazzo di Dunblane, resta la superficie: la terra rossa non va giù a Murray, che potrebbe soffrire non poco un Fognini all’altezza del rendimento avuto ultimamente. Sarà una partita lunga e dura, dove l’azzurro dovrà pazientare ma – al contempo – sfruttare ogni minima porzione di campo lasciata libera dall’avversario. Difficile, ma non impossibile. Tutt’altro, almeno per questo Fognini.

Ad ogni modo, tattiche e previsioni a parte, ci siamo: il romanticismo della Davis potrebbe far saltare tutti gli schemi, in un incontro dove nemmeno il maltempo sembra placare l’eccitazione di tutti gli appassionati che tra qualche ora popoleranno l’Arena del Mare. L’Italia ha un’occasione ghiotta, l’ambiente ne è a conoscenza e Fabio Fognini ha ampiamente dimostrato di poter reggere la bandiera azzurra. Jamm’ jà!

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