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26 Ott 2013 18:02 - ATP
Atp Basilea: Federer in finale ma che fatica! Per lui c'è Del Potro
di Redazione
FEDERICO MARIANI –
La St. Jakobshalle di Basilea avrà la sua finale migliore. A distanza di un anno, in cui è successo veramente di tutto, si sfideranno per il titolo ancora una volta Juan Martin Del Potro e Roger Federer. Le gerarchie rispetto al 2012 sono profondamente cambiate e spetterà al talento di Tandil il ruolo di naturale favorito dell’incontro, mentre Federer vestirà gli strani (per lui) panni dello sfidante di turno
Del Potro b. Roger-Vasselin 6-4 4-6 6-2
Juan Martin Del Potro è il primo finalista del 500 di Basilea. L’argentino raggiunge così la sua seconda finale consecutiva nel prestigioso torneo svizzero che dodici mesi fa lo vide trionfare in una palpitante finale con Roger Federer e la sesta finale di un buon 2013, anno che lo ha visto trionfare già a Rotterdam, Washington e Tokyo. In questa settimana Delpo ha confermato, ancora una volta, di essere veramente tra i primissimi se si gioca su superfici veloci come quella basilese ed, in più, sulla distanza dei due set su tre.
A ben vedere, tuttavia, la sua prestazione odierna non è stata delle migliori degli ultimi tempi. L’avversario, Eduard Roger-Vasselin numero 65 del mondo, era ben poca cosa per il gigante di Tandil, quindi pur giocando sotto i suoi recenti stardand, Delpo si è imposto con un perentorio 6-2 nel terzo set dopo aver perso, distraendosi, il secondo parziale. In particolare, sono stati tre giochi orrendi a costringere Del Potro ad allungare il match: l’argentino, infatti, nel settimo gioco sul punteggio di 3-3 ha messo a segno il break che tutti si aspettavano decisivo dato l’andamento dell’incontro ed i valori in campo sin qui mostrati; ci sono poi stati tre giochi di totale black out nei quali Roger-Vasselin ha prima recuperato il break di svantaggio, e successivamente ha messo a segno quello decisivo nel decimo gioco chiudendo, tra lo stupore di tutti i presenti, il set. Senza storia, invece, la partita decisiva che ha visto ristabilire le giuste distanze tecniche tra i due con Del Potro che fa da subito la voce grossa e scappa mettendo a segno un doppio break e conservandolo sino alla fine.
Federer b. Pospisil 6-3 6-7 (3) 7-5
Nel boato del centrale di Basilea, Federer chiude per 7-5 il terzo e decisivo set al termine di un sanguinoso match durato più di due ore e mezza nel quale è stato più volte ad un passo dalla sconfitta col giovane canadese Pospisil.
Da queste parti, probabilmente, un Federer così non lo avevano mai visto: fragile, insicuro, confuso, più umano. Forse umano è il termine ideale per definire il campione elvetico apparso sui campi in questa parte finale di 2013 perché ora i suoi stati d’animo sono più palesi e lo si vede in tutto: dalla sofferenza all’accentuata sudorazione, dai pugnetti e dalle smorfie, da questo punto di vista mai era stato così vicino alla gente. In particolare oggi era la “sua” gente, un pubblico quello del centrale che ha dimostrato tutto il suo amore verso il proprio Campione esplodendo in un’ovazione quasi ad ogni 15 dell’ex numero uno del mondo e lo ha certamente sostenuto durante tutto l’arco del match.
La partita era iniziata in discesa per Roger con un primo set chiuso 6-3 (ma con doppio break) in scioltezza e con netti miglioramenti sia col dritto che col rovescio. Anche il secondo parziale si era messo più che bene per Federer ed il chirurgico break messo a segno nell’ottavo gioco faceva presagire una copia del primo set, ma così non è stato: Pospisil, con la beneaccetta complicità del basilese, strappa il servizio e poi tiene bene fino al tie break, che fa suo per sette punti a tre con un Federer in un’emorragia di errori gratuiti specie col diritto.
Il terzo set è un thriller: a suon di errori gratuiti l’elvetico regala il break a Pospisil da un vantaggio di 40-0 nel quarto gioco; la reazione di Roger è rabbiosa e strappa subito il servizio nel game seguente a zero. Sul 4-3 Posipisil Roger è costretto ad annullare un break point e lo fa venendo avanti con coraggio, si arriva così sul 5-5. Qui il game-chiave: Federer spreca in modo disastroso tre palle che gli avrebbero permesso di servire per l’incontro, ma è bravo a non mollare e non disunirsi, così il canadese gli concede una nuova occasione e questa è quella buona. Nel game successivo lo svizzero concede poco o nulla ed alla fine è lui ad alzare le braccia al cielo ed a prendersi gli applausi del suo pubblico.
Per Federer quella di domani sarà appena la terza finale dell’anno dopo Roma ed Halle, bilancio orribile considerata la sua storia, ma in questo periodo, in queste condizioni, anche una finale in un ottimo torneo come Basilea può rappresentare un importante traguardo. A dividere il campo con lui ci sarà Del Potro, avversario cordiale di mille battaglie trascorse che l’anno scorso gli tolse il sesto alloro tra le mura amiche e che vorrà confermarsi anche domani.