Con una nota ufficiale, la WTA ha annunciato che al termine dell’indagine compiuta da un organo indipendente la sospensione nei confronti di Stefano Vukov rimane in corso. Non ci sono tanti dettagli aperti al pubblico, comunicano che per rispetto delle persone interessate non vogliono rivelare gli argomenti presi in considerazione ne in cosa consista questa […]
Coi nervi, con la rabbia, col talento, con l’orgoglio. In qualche modo Roger Federer è riuscito a venire a capo di un match che pareva ampiamente compresso dopo un set e mezzo.
Per una parte dell’incontro Roger sembrava essere quello evanescente, quasi impalpabile, della trasferta europea post Wimbledon ed alzi la mano chi si sarebbe immaginato ciò che, invece, dopo è accaduto;
poi è scattato qualcosa, anche aiutato dall’amico Haas che al momento di infliggere il colpo del k.o. è colpevolmente mancato. A quel punto forse l’elvetico si è reso conto che la rimonta era possibile e magicamente ha iniziato a calare il numero degli errori e, viceversa, salire quello dei vincenti.
Due sono stati i momenti chiave del match: il contro break ottenuto da Federer nell’ottavo gioco durante il quale, ad onor del vero, è stato più il tedesco a metterci del suo giocando quattro punti orribili ed il seguente quando, una volta riportato il set in parità, è ancora Federer a soffrire e concedere una palla break che avrebbe ucciso la partita ma, stavolta, è bravo ad annullarla ed a mettere il naso avanti per la prima volta nell’incontro. L’impressione è che Haas si sia subito reso conto dell’occasione appena sciupata e, se è bravo ad annullare col servizio due set point sul 4-5, non riesce nella stessa impresa nel seguente turno di servizio quando un regale ricamo del basilese suggella il parziale.
Le fasi iniziali del terzo set confermano che l’inerzia si è spostata verso lo svizzero che, però, non riesce a sfruttare due preziose palle break sul 2-1. Tornando, dunque, le difficoltà in casa Federer nel quinto gioco quando Haas si fa ancora sotto ottenendo due palle break: Roger, che ha già commesso due doppi errori nel game, non ha paura e rischia moltissimo col servizio e viene premiato. Superato il momento di paura, l’ex numero 1 del mondo ottiene finalmente il break che gli consegna l’incontro chiudendo per 6-3 il parziale.
Federer torna, dunque, a battere un giocatore perlomeno vicino alla top ten. Lo fa soffendo, rimontando e lottando come un ventenne e questo è l’ennesimo segnale che Roger manda: non è stanco di stare su quel rettangolo di gioco, non vuole mollare, è ancora animato da quel fuoco dentro che non lo fa smettere di fare ciò che ama.